28 Gennaio 2013, h. 00:00

L’Italia delle piccole imprese si mobilita per dire basta alla crisi

conferenza manifestazioneNel 2012 la crisi ha falcidiato migliaia di imprese, vittime della recessione certo, ma anche di un fisco vorace, di una burocrazia oppressiva, di un credito erogato con il contagocce, dei tanti ostacoli all’iniziativa economica. Problemi che hanno radici lontane ma che non è più possibile ignorare. Bisogna voltare pagina e Rete Imprese Italia ha deciso di dirlo chiaro e forte organizzando la Giornata di mobilitazione nazionale del 28 gennaio che coinvolge tutte le piccole aziende italiane. Con questa iniziativa, Confartigianato e le altre Organizzazioni di artigiani e piccoli imprenditori richiamano la politica alle proprie responsabilità di guidare l’Italia verso la ripresa. Il 22 gennaio, durante la conferenza stampa per presentare la mobilitazione, i vertici delle cinque Organizzazioni che compongono Rete Imprese Italia hanno lanciato l’allarme su una situazione insostenibile e hanno sollecitato interventi immediati. “Per la prima volta – ha detto il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – le 5 sigle di Rete Imprese Italia all’unisono segnalando una situazione di sofferenza che non è soltanto del mondo produttivo ma del sistema Paese”. Fisco, credito, burocrazia, mercato del lavoro, infrastrutture sono i temi su cui i piccoli imprenditori chiedono risposte precise alla politica e a chi governerà il Paese. Dal Piemonte alla Sicilia, la voce degli imprenditori è una sola: basta con gli annunci e le promesse. Servono azioni, fatti concreti che ridiano fiducia ai cittadini e agli imprenditori e che rimettano in moto lo sviluppo. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti lo ha sottolineato con forza: “Io credo che se si deve ripartire bisogna farlo con una mentalità che è vicina a quella dell’artigianato”. Insomma, il messaggio di Confartigianato e di Rete Imprese Italia alla politica e alla prossima legislatura non lascia dubbi: bisogna ripartire dalle imprese legate al territorio, cioè da quel tessuto produttivo che, nonostante tutto, non si rassegna a tirare i remi in barca, si è messo in discussione e ha saputo innovare. L’Italia ha persone e imprese e persone straordinarie per tornare a crescere, ma serve un governo che lo voglia fortemente e subito.

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