23 Ottobre 2014, h. 17:08

Confartigianato rilancia la lotta alla contraffazione e all’abusivismo


Quasi mezzo punto percentuale di Pil, lo 0,45%, per l’esattezza. A tanto ammonta il giro d’affari legato alla contraffazione e al commercio abusivo in Italia. 7 miliardi di euro che mettono in ginocchio la produzione di qualità e la sicurezza dei consumatori. Se l’Italia è il primo paese europeo per quantità di merce sequestrata, quasi 100mila sequestri tra il 2008 e il 2013 e 335 milioni di pezzi contraffatti tolti dal mercato, le prospettive rimangono nere, con le proiezioni che vogliono il fenomeno in aumento su scala globale del 74,5% nei prossimi 10 anni. Il 17 settembre scorso, Confartigianato è andata in audizione presso la commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione. “La contraffazione si combatte con la repressione da parte delle Forze dell’ordine ma anche con il coinvolgimento dei consumatori che, acquistando questo tipo di merce, alimentano un circuito criminale, un circuito fatto di illegalità e lavoro nero”, ha denunciato il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli. Quella della contraffazione è una battaglia che va combattuta insieme, le Forze dell’ordine, i consumatori e la politica. Il fenomeno è in crescita in tutto il mondo e il commercio globale non sembra agevolare questa battaglia. Secondo il rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato, il primo paese per produzione di merce contraffatta è la Cina, seguita dalla Turchia, per quanto riguarda i profumi e i cosmetici, e dall’Egitto, per i prodotti alimentari. Per quanto riguarda la merce, ad essere contraffatti sono soprattutto gli accessori d’abbigliamento, con il 34,6% del totale della merce sequestrata, seguiti dai capi d’abbigliamento (14,1%) e dalle apparecchiature elettriche, il 9,9% del totale. “Di proposte ne abbiamo fatte molte ed articolate. Una su tutte è quella di spingere il Parlamento a fare pressione sul Governo affinché si arrivi rapidamente, anche e soprattutto nel corso di questo semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo, all’approvazione di un nuovo regolamento sul made in”, ha concluso Fumagalli.

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