27 Ottobre 2014, h. 15:01

Guidate un veicolo non vostro? Va annotato sul libretto. Una circolare “fiume” di 47 pagine spiega come

Per chi utilizza un veicolo non proprio per un periodo superiore ai 30 giorni scatta un nuovo adempimento burocratico: l’annotazione sulla carta di circolazione del nominativo.
L’obbligo, previsto sin dall’ultima riforma del codice della strada del 2010, doveva scattare il 7 dicembre 2012, ufficialmente era già in vigore, ma nei fatti le nuove regole saranno operative solo il 3 novembre quando saranno pronte le procedure informatiche.
Da quella data scatteranno le sanzioni: multa da 705 a 3.526 euro e ritiro della carta di circolazione.
L’obbligo di registrare la disponibilità del mezzo nasce con l’obiettivo condivisibile di limitare truffe e abusi e per identificare con precisione i responsabili di incidenti e infrazioni e riguarda autoveicoli, motoveicoli e rimorchi.
Destinatari della misura sono sia le persone giuridiche sia quelle fisiche, con l’unica esclusione dei familiari conviventi.
La data del 3 novembre non vale per chi svolge attività di autotrasporto. Camion, taxi, autobus o veicoli con conducente sono dunque esentati in attesa che la Motorizzazione definisca le procedure specifiche.
Tutto chiaro? In apparenza sì, anche se i funzionari del Ministero dei Trasporti hanno redatto un papiello di ben 47 pagine per un totale di circa 20.000 parole per spiegare il contenuto delle 7 righe della norma. I casi sono due: le sette righe erano davvero incomprensibili e la norma inapplicabile, quindi la responsabilità è del legislatore, oppure 47 pagine di interpretazioni rappresentano l’ennesimo caso di burocrazia malata.
Il testo della circolare interpretativa datata 10 luglio è dettagliatissimo: ogni fattispecie è analizzata puntigliosamente con rimandi legislativi, chiose, incisi e punti elenco. Spuntano semplificazioni e deroghe e il perimetro della norma si restringe pagina dopo pagina.
La circolare spiega ma non convince, e alla fine della lettura si è colti dal sospetto che l’unico obiettivo concreto che sarà sicuramente raggiunto è burocratizzare ulteriormente le procedure della Motorizzazione Civile, con nuovi oneri per cittadini e imprese.
Un altro elemento che la dice lunga sulla reale propensione alla semplificazione amministrativa di questo Paese, e del perché questo provvedimento sia rimasto finora lettera morta, è rappresentato dal come le autorità accerteranno la violazione dell’obbligo. Semplicemente in nessun modo: toccherà all’utente dimostrare di non essere l’utilizzatore abituale da oltre 30 giorni di un veicolo che non gli appartiene.
Come definire questa inversione dell’onere della prova se non un nuovo schiaffo alla civiltà e al diritto.

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