9 Dicembre 2014, h. 16:26

Fedart Fidi a Governo e Parlamento: potenziare i Confidi per garantire l’accesso al credito delle imprese

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La stretta del credito bancario non si allenta e anche nel 2013 sono soprattutto le micro e piccole imprese a pagarne il prezzo più alto. Il trend negativo si trascina ormai dall’inizio della crisi e oltre a pregiudicare la sopravvivenza delle piccole imprese sta mettendo a dura prova anche la tenuta del sistema Confidi.
Il doppio allarme è stato lanciato dal presidente di Fedart Fidi Adelio Ferrari nel confronto organizzato il 1°dicembre con i principali interlocutori istituzionali e con i rappresentanti di Camera e Senato, Governo, e
Banca d’Italia. I 130 Confidi artigiani aderenti a Fedart hanno in corso quasi 14 miliardi di finanziamenti garantiti, ma quelli erogati nel 2013 a favore di oltre 730.000 micro e piccole imprese si sono ridotti a 5 miliardi contro i 6 del 2012, e la tendenza negativa prosegue anche a metà 2014.
La crisi ha colpito duramente il sistema dei Confidi che però è ancora in piedi ed pronto a ripartire. Ma per ripartire, il Presidente di Fedart Fidi Ferrari ha chiesto certezze al decisore pubblico, a partire dalle risorse per il rafforzamento patrimoniale, come i 225 milioni promessi dalla Legge di stabilità dell’anno scorso che non sono mai arrivati.
“Credo che esistano due fasi – spiega la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e Finanze Paola De Micheli – La prima fase è attuare ciò che Parlamento e Governo hanno già deciso nel passato, in accordo anche con il
mondo dei Confidi. Penso all’attuazione della Legge di stabilità del 2014; il comma 54 sta generando un braccio di ferro con l’Europa affinché quei 225 milioni non vengano riconosciuti come aiuto di stato, ma penso
anche al fatto che abbiamo appena sboccato i decreti delegati che vanno a modificare il testo unico bancario”.
All’impegno del Governo si aggiunge quello del Parlamento.
“Stiamo affrontando – prosegue la sottosegretaria De Micheli – anche due norme molto importanti per il
mondo dei Confidi e in generale per il mondo delle garanzie. La prima è l’approvazione della legge delega sui
Confidi che è in discussione al Senato, rispetto la quale anche le modifiche proposte dal mondo dei Confidi
hanno il parere favorevole del Governo e l’altra, ovviamente, è la Legge di stabilità, stabilità nella quale noi
puntiamo ad avere una riserva del Fondo centrale di Garanzia del 10% per i Confidi”.
Gli obiettivi e i tempi della riforma dei Confidi, auspicata da Confartigianato, sono stati illustrati dal relatore
della legge al Senato, Federico Fornaro.
“Per un attimo avevamo sperato di potercela fare prima di Natale, realisticamente andremo verso la metà di
gennaio. Credo che possa essere un’occasione importante, intanto per rifare un focus sui Confidi, poi per
affrontare diverse delle questioni che sono state toccate da questo interessante incontro. Tendenzialmente:
una riorganizzazione del sistema dei Confidi, un suo rafforzamento patrimoniale, il tema della semplificazione
nella gestione delle pratiche, l’apertura verso nuovi servizi, in sostanza l’apertura di un processo che
accompagni una modernizzazione del sistema nel suo complesso”.
La direzione intrapresa da Governo e Parlamento è quella giusta. Lo dichiara il presidente di Fedart Fidi Adelio
Ferrari che però sollecita un colpo di acceleratore. “Il tempo è scaduto – rimarca Ferrari – il tempo delle
scelte e delle certezze è arrivato. Io penso che, sia il sottosegretario De Micheli, sia il senatore Fornaro
abbiano ben chiaro quello di cui abbiamo bisogno come imprese, sottolineo come imprese, non come Confidi,
e quindi spero che riescano a varare una legge di stabilità chi ci dia subito le risposte concrete che ci
aspettiamo”.

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