13 Gennaio 2015, h. 17:20

Nel Jobs Act novità positive per le piccole imprese

La riforma del lavoro voluta dal Governo Renzi comincia a prendere forma. Con i primi due decreti attuativi del Jobs Act, varati il 24 dicembre, sono state innovate una serie di norme sui rapporti contrattuali e in materia di licenziamenti. Debutta il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che, per Confartigianato, rappresenta una partenza con il piede giusto.
Le nuove disposizioni firmate dal Ministro del lavoro Giuliano Poletti, infatti, interessano anche le imprese fino a 15 dipendenti. La buona notizia riguarda la conferma che a queste aziende non si applica il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo e, contemporaneamente, vengono dimezzati gli importi di tutte le indennità previste, con un tetto massimo non superiore a 6 mensilità.
Una misura fortemente sollecitata da Confartigianato che considera il Jobs Act un’occasione importante per far ripartire l’occupazione, semplificando le regole sul lavoro e riducendo i costi a carico delle piccole imprese.
Raccomandazioni che il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli ha ribadito, a nome di Rete Imprese Italia, anche in occasione di un’audizione svoltasi lo scorso ottobre presso la Commissione Lavoro della Camera. Nei casi di licenziamento illegittimo, quindi, i piccoli imprenditori subiranno minori costi rispetto alla situazione attuale: oggi l’indennizzo è compreso fra un minimo di 2 mensilità e mezzo ed un massimo di 6 (elevabile fino a 10 mensilità se il lavoratore è in servizio da più di 10 anni) dell’ultima retribuzione globale di fatto.
Nel dettaglio, il decreto del Governo prevede che per le piccole imprese siano ridotti alla metà le indennità e l’importo da erogare in caso di licenziamento per giustificato motivo e giusta causa, di vizi formali e procedurali e di offerta di conciliazione.

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