17 Marzo 2015, h. 11:54

STUDI – Tengono i prezzi nei settori manifatturieri dell’artigianato: +0,4%. Persiste la deflazione nelle Costruzioni, con prezzi a -1,3%

La fase di debolezza dei prezzi caratterizza la transizione dell’economia italiana tra una profonda e lunga recessione e una lenta ripresa. I dati definitivi sui prezzi al consumo diffusi venerdì scorso dall’Istat confermano il contenimento delle condizioni di deflazione dell’economia italiana, con l’indice dei prezzi al consumo che a febbraio aumenta dello 0,4% rispetto al mese precedente e cala di 0,1% su base annua; quest’ultima flessione è di ampiezza ridotta rispetto alla più accentuata deflazione rilevata nel precedente mese di gennaio 2015 quando il calo dei prezzi fu dello 0,6%.

A febbraio 2015 la componente di fondo dell’inflazione – valutata sull’indice al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici – segna un incremento tendenziale dello 0,6% (dal +0,3% di gennaio); al netto dei soli beni energetici l’indice dei prezzi aumenta dello 0,7% (era +0,3% il mese precedente).

E’ quindi la voce Energia che continua a spingere l’economia italiana nella deflation zone, anche se a febbraio 2015 registra un rialzo su base mensile dello 0,2%: su base annua persiste una ampia flessione (-8,5%), anche se in attenuazione rispetto a quella di gennaio (-9,1%).

Quali sono le condizioni sul fronte dei listini delle imprese ?

Il raffreddamento dei prezzi persiste anche per le imprese manifatturiere, con l’indice dei prezzi alla produzione nel manifatturiero che a gennaio cala dell’1,7%. Segnali di maggiori tenuta dei prezzi provengono dai settori produttivi con maggiore presenza di imprese artigiane: l’indice dei prezzi alla produzione, con la composizione settoriale dell’artigianato, varia del +0,4%; la dinamica dei prezzi alla produzione rallenta maggiormente sul mercato interno (0,3%), mentre i prezzi segnano una crescita dell’1,0% sul mercato estero, dinamica sostenuta dal deprezzamento del cambio.

Nel settore manifatturiero operano 324.636 imprese a fine 2014 con 975.000 addetti pari al 34,2% dell’artigianato totale.

Se prendiamo a riferimento i 12 maggiori settori manifatturieri per occupazione nell’artigianato registriamo condizioni di deflazione alla produzione nella Stampa (-1,0%), Abbigliamento (-0,3%) Vetro, ceramica, cemento e Alimentari (entrambi con -0,1%). La dinamica dei prezzi alla produzione è in territorio positivo per Legno e i Prodotti metallo (0,4%), Mobili (0,7%), Tessile (0,8%), Macchinari (1,0%), Riparazione macchinari (1,4%), Altre manifatturiere (1,8%) e Pelle (2,3%).

 

DINAMICA PREZZI ALLA PRODUZIONE NEI 12 SETTORI CON MAGGIORE PRESENZA DI IMPRESE ARTIGIANE

(gennaio 2015- var. % tendenziali – settori che cumulano il 90,6% dell’occupazione manifatturiera dell’artigianato – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Sul fronte delle Costruzioni persistono condizioni di deflazione: al terzo trimestre 2014 i prezzi delle abitazioni nuove calano dell’1,3%; su questo fronte si registra un rallentamento rispetto al 2,9% del trimestre precedente.

Nel settore delle Costruzioni operano 536.814 imprese a fine 2014, con 836.000 addetti pari al 29,3% dell’artigianato totale

 

DINAMICA PREZZI ABITAZIONI NUOVE

(I trimestre 2011-III trimestre 2014- var. % tendenziali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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