7 Aprile 2015, h. 17:37

Confartigianato commenta via streaming le novità del “reverse charge”

impresa diretta

Gli associati di Confartigianato non hanno dovuto attendere 90 giorni per sapere come comportarsi con le fatture che prevedono l’obbligo di reverse charge, il sistema di inversione contabile che dall’inizio dell’anno è stato esteso ai settori edile, energetico e della grande distribuzione, generando molti dubbi interpretativi.

Le imprese associate, infatti, grazie a una nota informativa della Confederazione, già dal 14 gennaio hanno ricevuto la corretta lettura delle novità e dei nuovi ambiti applicativi del meccanismo, introdotti dalla legge di stabilità 2015.

Chi si è attenuto alle indicazioni di Confartigianato non ha dovuto aspettare i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate che solo in questi giorni, con tre mesi di ritardo, hanno fatto luce sugli aspetti più controversi della materia, ma ha potuto emettere fatture in tutta sicurezza, senza correre il rischio di incappare in problemi o sanzioni.

“Le linee guida principali su cui l’Agenzia delle Entrate si sofferma e che erano già state oggetto di nostro intervento – spiega Andrea Trevisani, direttore centrale delle Politiche fiscali di Confartigianato – concernono la definizione delle attività soggette al nuovo reverse charge, che devono essere individuate facendo riferimento ai codici Ateco, la nozione di edificio (la stessa Agenzia rimanda a un proprio documento di prassi del 1998), ma la cosa più importante è che l’Agenzia afferma, anche su sollecitazione di Confartigianato, che tutti i comportamenti difformi rispetto al documento di prassi che è stato emanato il 27 marzo di quest’anno non saranno sanzionati”.

Queste novità sono state al centro di “Impresa diretta” l’evento sperimentale di Confartigianato, trasmesso in web streaming, a cui hanno partecipato 50 sedi territoriali collegate in video e oltre 1000 artigiani.

Ospite della prima puntata di “Impresa diretta” Annibale Dodero, direttore centrale della normativa dell’Agenzia delle Entrate, che ha dato voce ai contenuti della circolare, contribuendo a renderli comprensibili a una platea di non esperti.

Su pochi provvedimenti fiscali, Confartigianato ha ricevuto tante richieste di chiarimenti come sul reverse charge. Un bel banco di prova per questa innovativa modalità di comunicazione agli imprenditori.

“E’ una nuova modalità – conclude Trevisani – con la quale, molto probabilmente, si potranno raggiungere direttamente le imprese artigiane per affrontare le questioni tecniche più complicate, in questo caso specifico dal punto di vista fiscale”.

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