1 Aprile 2015, h. 13:27

In Piemonte i Carrozzieri a confronto con la politica sulla riforma Rc auto

????????????????????????????Il 30 marzo, i rappresentanti delle Associazioni artigiane dei carrozzieri del Piemonte hanno incontrato i senatori Stefano Esposito (PD) e Marco Scibona (M5S), componenti dell’8° Commissione lavori pubblici, e Bartolomeo Giachino, responsabile trasporti e logistica di Forza ItaliaLa delegazione dei carrozzieri, guidata dal segretario pro tempore del Comitato unitario delle confederazioni artigiane Filippo Provenzano, comprendeva: Gianfranco Canavesio e Carlo Napoli (rispettivamente presidente e segretario regionale dei Carrozzieri di Confartigianato); Saverio Mercadante (coordinatore nazionale dei Carrozzieri di Cna), Francesco Circosta e Luca Massenz (rispettivamente presidente e segretario regionale carrozzieri di Cna); Delio Zanzottera (segretario regionale dei carrozzieri di Casartigiani).

I dirigenti artigiani hanno evidenziato che nella riforma dell’Rc auto, contenuta nel Disegno di legge ‘Concorrenza’ e presentata dal Governo il 20 febbraio scorso, vi è l’ennesimo tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni, in nome di una presunta liberalizzazione.

In questi ultimi dieci anni la formula dell’indennizzo diretto, voluta dalle compagnie di assicurazioni, non ha portato alla riduzione dei costi delle polizze anche se, come risulta dai dati ACI-ISTAT, vi sono stati meno incidenti sulle strade (dai 240.011 nel 2005 ai 181.227 nel 2013), un minor numero di vittime (dai 5.818 nel 2005 ai 3.385 nel 2013), di feriti (dai 334.858 nel 2005 ai 275.421 nel 2013) ed un incremento del parco circolante automobilistico (dai 34.667.485 nel 2005 ai 36.962.934 nel 2013). Inoltre, fatto 100 il costo medio complessivo di un sinistro, circa il 68% è imputabile ai risarcimenti per il danno fisico, il 15% serve a coprire i costi fissi e indiretti non collegabili ai singoli sinistri, e solo il 17% copre il puro costo della riparazione. Quest’ultimo poi, per il 60% è imputabile al prezzo dei ricambi (molto costosi in Italia), a cui va aggiunto il costo dei materiali di consumo e quello relativo allo smaltimento rifiuti, per cui solo il 5% riguarda la manodopera delle carrozzerie.

A fronte di questa situazione, se il Governo non si farà carico di aprire il tavolo tecnico per riformare tutto la disciplina dell’Rc auto, i carrozzieri si mobiliteranno per sensibilizzare l’opinione pubblica con forti momenti di protesta.

Il sen. Stefano Esposito ha osservato che era prevedibile che si arrivasse a questa situazione, poiché la lobby delle assicurazioni gioca una partita importante e trasversale a tutti i partiti. Occorre tutelare l’utente sapendo che il sistema di mercato delle auto sta cambiando.Si è reso quindi disponibile ad intervenire ad una iniziativa unitaria delle confederazioni artigiane ed a lavorare sugli emendamenti della legge coinvolgendo anche gli onorevoli deputati espressione del Piemonte. Da parte sua, Bartolomeo Giachino ha dichiarato di essere dalla parte dell’utenza e che, poiché si è assistito alla riduzione degli incidenti e del numero delle vittime, non vi è ragione che il costo della polizze assicurative rimanga così alto. Ogni anno l’antitrust fa una relazione sulle liberalizzazioni, e il Governo in questa sede ha deciso di intervenire con questo provvedimento che sicuramente non va a difendere l’utenza. Il movimento delle “tute bianche” deve farsi valere politicamente. Pieno sostegno a lavorare sugli emendamenti. Anche il sen. Marco Scibona ha espresso sostegno alle ragioni delle Associazioni dei Carrozzieri.

Le confederazioni artigiane organizzeranno quindi a breve un incontro con tutti i parlamentari piemontesi per entrare nel merito degli articoli del disegno di legge da modificare e nel frattempo attiveranno la campagna di protesta con manifestazioni di piazza.

 

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