27 Ottobre 2015, h. 13:05

STUDI – Evasione – Il 70% entrate da controlli su imprese da soggetti medio-grandi

A margine del dibattito in corso su strategia e le metodologie della lotta all’evasione fiscale, va ricordato che i risultati della lotta all’evasione fiscale si concretizzano in incassi da attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate che nel 2014 raggiungono i 14,1 miliardi di euro, pari allo 0,88% del Pil; in dieci anni le entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale sono salite di 0,74 punti di Pil.

Dall’analisi delle entrate da attività di controllo nei confronti di imprese e professionisti si evince che nel 2014 il 69,6% del totale degli incassi si riferisce a imprese medie e grandi contribuenti, a fronte del 30,4% relativo a imprese piccole dimensioni e lavoratori autonomi; in parallelo va considerato che, secondo gli ultimi dati disponibili sulla struttura del sistema imprenditoriale, il peso delle imprese di medio-grande dimensione è pari al 32,0% degli addetti e al 48,1% del valore aggiunto.

E’ ampia la quota di evasione riconducibile alla fiscalità internazionale. In questo ambito l’Ocse all’inizio di questo mese ha presentato ai Ministri dell’Economia e finanze del G20 una serie di misure per una riforma delle norme fiscali internazionali finalizzate a ridurre l’evasione fiscale determinata dall’attività delle imprese multinazionali che l’Organizzazione stima raggiungere i 240 miliardi di dollari all’anno.

In Italia il rapporto della Guardia di Finanza per il 2014 indica che per l’evasione internazionale la base imponibile evasa ammonta a 23.700 milioni di euro, in crescita del 56,4% rispetto ad un anno prima; i fenomeni illeciti di portata transnazionale sono il 42,7% dell’evasione complessiva scoperta nel settore delle imposte sui redditi.

La quota più rilevante di evasione internazionale è rappresentata dagli 11.013 milioni di euro (46,5% del totale) relativi all’esterovestizione della residenza di persone fisiche e società, seguita dai 7.552 milioni di euro (31,9%) relativi a stabili organizzazioni non dichiarate di imprese estere operanti in Italia, dai 4.245 milioni di euro (17,9%) relativo a triangolazioni con Paesi off-shore ed altre manovre elusive con l’estero e 890 milioni di euro (3,8%) relativi a tecniche di transfer pricing.

Una nostra recente analisi sulle filiere globali evidenziava – sulla base di dai Mediobanca – come i due terzi (66%) dei ricavi dei maggiori gruppi manifatturieri italiani con organizzazione multinazionale deriva dalle vendite di insediamenti ubicati oltre frontiera (“estero su estero”).

 

 

Incassi complessivi da attività di controllo

(Anni 2001-2014; % del Pil – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat ed Agenzia delle Entrate)

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Evasione internazionale

(Milioni di euro – ricavi non dichiarati e costi indeducibili – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Guardia di Finanza)

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