16 Novembre 2015, h. 14:58

Alla Convention di Donne Impresa, la storia di Serenella e della sua azienda. Piegata, ma non sconfitta, dai ‘cattivi pagatori’

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La vicenda, purtroppo, non è nuova. Una grande azienda dichiara fallimento. Dopo poco tempo riapre con un altro nome. Ma, intanto, dietro di se’ lascia una scia di milioni di euro di debiti verso tanti piccoli imprenditori subfornitori. Che non rivedranno più il denaro che spetta loro. Una storia drammatica e consueta nell’Italia della crisi e di quei ‘furbi’ che della crisi si approfittano. Ma stavolta c’è una novità. Serenella Antoniazzi, titolare di una delle piccole imprese vittime di questo strano fallimento, racconta la sua drammatica vicenda in un libro che si intitola ‘Io non voglio fallire’.
Serenella lo ha scritto soprattutto per suo figlio, perché conosca tutta l’amara verità di una piccola azienda sana e laboriosa messa in ginocchio dai ‘cattivi pagatori’.
In questa brutta storia Serenella ha perso 350.000 euro di duro lavoro non pagato. Ma non ha perso la dignità è la voglia di combattere affinchè vicende come la sua non debbano ripetersi.
Serenella Antoniazzi la sua storia e il suo libro li ha raccontati alla Convention di Donne Impresa Confartigianato perché continua a cercare una risposta. Perché crede ancora che lo Stato debba difendere i piccoli imprenditori e chi, come lei, è vittima incolpevole di altri imprenditori disonesti, e ha soltanto il torto di aver lavorato giorno e notte e addirittura di essersi indebitata con banche e fisco pur di continuare a pagare lo stipendio ai dipendenti e mantenere in vita la propria azienda. Perché Serenella non vuole fallire. “Per la mia generazione e per quella di mio padre – ha sottolineato Serenella Antoniazzi – l’onta del fallimento è devastante a livello umano, morale e professionale. E allora serve qualcosa che ci permetta di andare avanti. Questo chiediamo allo Stato. Nessuno di noi chiede la carità, semplicemente giuste regole per poter lavorare”.

La risposta dello Stato è arrivata dalle parole del Vice Ministro alla Giustizia Enrico Costa, ospite della Convention di Donne Impresa. “Abbiamo avviato – ha detto – un monitoraggio su questi temi con una Commissione ministeriale che alla fine di quest’anno ci darà l’esito e ci porterà una proposta di legge modificativa delle procedure concorsuali. Il nostro obiettivo è di fare in modo che lo spirito con cui la giustizia si afferma, vale a dire che il più grande non calpesti il più debole e che il più forte non calpesti il più piccolo, sia un punto di riferimento della nostra azione su tutti i temi e soprattutto sul tema della tutela della piccola impresa”.

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