15 Marzo 2016, h. 19:10

STUDI – 100 giorni dal referendum – Con Brexit la quota made in Italy extra Ue (50,8%) supera Ue e nel 2019 l’Unione sarà superata dalla Cina

Mancano 100 giorni al referendum del prossimo 23 giugno con cui i cittadini del Regno Unito voteranno per la partecipazione del Regno Unito all’Unione europea. Nella riunione di febbraio il Consiglio europeo ha definito una nuova intesa per il Regno Unito nell’Unione europea con disposizioni che saranno disapplicate nel caso di esito del referendum favorevole all’uscita dall’Unione (Brexit).

Nel 2016 l’economia del Regno Unito è la seconda dell’Ue a 28 con un Prodotto interno lordo che vale 2.532 miliardi di euro, il 16,9% dell’intera Unione. Oggi l’Unione europea vale il 22,1% del PIL mondiale ed è la seconda potenza economica mondiale dopo gli Usa (24,5%) e davanti alla Cina (16,1%) e Giappone (5,5%); l’uscita del Regno Unito – che vale il 4,0% del PIL mondiale – rappresenterebbe un forte depotenziamento dell’economia europea, facendo scendere la quota Ue a 28-1 al 18,1%. La riduzione strutturale del PIL e il minor ritmo di crescita porterebbe l’Unione ‘a 28 meno 1’ nel 2019 ad essere sorpassata dalla Cina.

Con la Brexit il peso economico dell’Unione europea tornerebbe indietro di trent’anni: nel 1986, infatti, all’Unione aderivano 12 paesi che nel totale sommano un PIL equivalente a quello dell’Unione dopo l’eventuale uscita del Regno Unito.

Attualmente le esportazioni italiane sono per il 54,7% destinate nei 28 Paesi dell’Ue mentre il 45,3% sono destinate a Paesi extra Ue. Con la Brexit si sposterebbe il baricentro del made in Italy e diverrebbe maggioritaria la quota di export destinata ai Paesi extra Ue: all’attuale 45,3% si sommerebbe il 5,5% del Regno Unito per arrivare al 50,8%.

In 13 regioni e in 73 province oggi prevalgono le esportazioni verso l’Ue a 28; con la Brexit in 5 regioni e 23 province la maggioranza dell’export si sposterebbe dall’Ue verso i Paesi extra Ue comprensivi del Regno Unito; nel dettaglio regionale si tratta di Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Campania e Valle d’Aosta mentre le maggiori province per export verso il Regno Unito che registrano uno spostamento del baricentro verso l’extra Ue sono Vicenza, Modena, Varese, Parma, Monza e Brianza, Roma, Como e Salerno.

Nel 2015 la regione con la maggiore esposizione sul mercato del Regno Unito è la Basilicata con una incidenza dell’export manifatturiero nel Paese sul valore aggiunto regionale del 4,1%, seguito da Abruzzo con il 2,7%, Emilia-Romagna e Veneto con il 2,6%, Friuli-Venezia Giulia con il 2,2% e Piemonte con il 2,1%. Le prime dieci province per esposizione sono Chieti con export su valore aggiunto pari all’8,3%, seguito da Potenza con 5,6%, Frosinone e Pordenone con 4,6%, Belluno e Reggio Emilia con 4,5%, Arezzo con 4,0%, Treviso con 3,9%, Piacenza con 3,8% e Vicenza con 3,6%.

Nel 2015 l’export manifatturiero nel Regno Unito è salito del 7,2%; tra le maggiori regioni esportatrici la performance migliore si registra in Veneto (+17,1%), seguito da Emilia Romagna, Toscana (+6,2%) e Lombardia (+2,2%), mentre registra un calo in Piemonte (-3,1%).

Tra le province con maggiori vendite sul mercato inglese il maggiore dinamismo nel 2015 si riscontra a Chieti con l’export manifatturiero in salita del 26,5%, seguito da Treviso (25,6%), Brescia (17,7%), Vicenza (15,2%), Verona (14,8%), Modena (13,9%), Bologna (13,7%), Reggio Emilia (11,4%).

Le tavole con i dati del Made in Italy nel Regno Unito per regione e provincia nell’appendice “Brexit: come cambiano le quote dell’export per regione e provincia”. Clicca qui per scaricarla.

 

Brexit: nel 2019 Cina supera l’Ue 28-1

(PIL a prezzi correnti in miliardi di dollari – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi)

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Brexit: l’economia dell’Unione ritorna indietro di 30 anni

(Pil 2016 in milioni di euro correnti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)

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Brexit: l’economia dell’Unione ritorna indietro di 30 anni

(Pil 2016 in milioni di euro correnti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)

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Esposizione sul mercato del Regno Unito per regione

(Incidenza export manifatturiero 2015 su valore aggiunto 2013 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Esposizione sul mercato del Regno Unito: le prime 30 province

(Incidenza export manifatturiero 2015 su valore aggiunto 2013 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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