6 Maggio 2016, h. 14:23

STUDI – Scende ai minimi il gap fiscale con l’Eurozona, ma per le MPI persiste una maggiore tassazione di 5,2 punti rispetto alle imprese medio-grandi. Con una minore crescita non scende il debito pubblico

Le previsioni di primavera della Commissione europea pubblicate questa settimana delineano alcune caratteristiche della finanza pubblica italiana. In particolare viene confermata la riduzione dello spread fiscale con l’Eurozona che nel 2016 scende a 1,7 punti di PIL, quasi dimezzato rispetto al massimo di 3 punti rilevato nel 2012; sulla base di queste valutazioni i contribuenti italiani pagano 28 miliardi di euro di maggiori imposte e contributi. A tal proposito va osservato che la riduzione della pressione fiscale in corso dovrà intensificarsi, dato che, al netto del bonus di 80 euro a riduzione dell’IRPEF la pressione fiscale nel 2017, nello scenario programmatico, sarà al minimo del 42,2% del Pil, che rimane un livello di 0,6 punti superiore al 41,6% del 2011, anno dello scoppio della crisi del debito sovrano. In particolare il percorso di riduzione delle imposte dovrà focalizzarsi maggiormente sulle imprese di piccola dimensione che a normativa vigente pagano una aliquota fiscale complessiva su Ires ed Irap di 5,2 punti superiore a quella delle imprese di medio-grande dimensione.

L’andamento del rapporto tra debito pubblico e PIL rimane un aspetto critico della politica fiscale italiana: secondo le previsioni della Commissione europea che fissa la crescita nell’1,1% il debito pubblico quest’anno non scenderebbe – come previsto dal Governo nel DEF 2016 presentato un mese fa – rimanendo costante al 132,7% del PIL registrato nel 2015. Il Fondo Monetario Internazionale ad inizio aprile ha fissa la crescita dell’Italia nel 2016 all’1,0% e, secondo questa ipotesi macroeconomica più severa, il debito pubblico salirebbe nell’anno di 0,4 punti.

L’analisi completa è contenuta nel report “Finanza pubblica e fisco verso la riforma della fiscalità di impresa” presentato nel corso del Gruppo di Lavoro Processi Fiscali alla Convention Servizi 2016 di Confartigianato che si conclude oggi. Il lavoro esamina le condizioni di finanza pubblica, le opzioni di politica fiscale nel dibattito in corso a 163 giorni dal varo della manovra 2017, i termini del confronto con la Commissione Europea sulla flessibilità ed illustra numerose evidenze sulla fiscalità d’impresa. Clicca qui per scaricarla.

 

Lo spread fiscale tra Italia e Area Euro

(Anni 2006-2017. Differenza in punti percentuali del tax burden in % del Pil – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)

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Aliquote effettive IRES e IRAP sui profitti societari: MPI < 20 addetti e medio-grande impresa

(Valori mediani. Anno di imposta 2016, società capitale, escluse società senza addetti; % profitti ante-imposte a normativa vigente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Debito pubblico in Italia: le previsioni del Fondo Monetario Internazionale

(% del PIL – 2000-2019 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi)
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