30 Maggio 2017, h. 12:42

STUDI – Al 13,6% l’imprenditoria artigiana condotta da stranieri. Quote più elevate in Toscana, Liguria ed Emilia Romagna. Nelle province oltre 1 impresa su 4 a Prato, Trieste, Reggio Emilia e Milano

La consistente e crescente presenza di stranieri nel mercato del lavoro italiano – nostre analisi indicano che gli occupati stranieri sono saliti al 10,7% del totale dell’occupazione, quasi 3 punti superiore alla media del 7,8% dell’UE 28 – si riflette anche sul segmento degli imprenditori e lavoratori autonomi.

L’analisi dei dati Eurostat evidenzia che nel 2016 gli occupati indipendenti stranieri in Italia sono pari al 6,3% del totale. Nell’ultimo anno il lavoro indipendente è sceso dello 0,7%, combinazione di una caduta dell’1,3% degli italiani e di un aumento del 9,1% degli stranieri. Nell’arco di dieci anni (2007-2016) gli imprenditori e lavoratori autonomi in Italia sono scesi di 501.200 unità, combinazione di un aumento di 91.300 autonomi stranieri e di un calo di 592.500 italiani; nel periodo in esame la quota degli imprenditori e lavoratori autonomi stranieri è salita di 2,3 punti.

Anche nell’imprenditoria artigiana è salito il peso della componente straniera che nel 2016 arriva al 13,6%, pari a 182.438 imprese, con una crescita dell’1,5% rispetto al 2015, pari a 2.659 unità in più, in controtendenza rispetto al totale artigianato che è in flessione dell’1,4%. Si tratta di imprese artigiane in cui è nato all’estero il titolare di impresa individuale, oltre il 50% dei soci di società di persone, oltre il 50% dei soci e degli amministratori delle società di capitali.

A livello settoriale sei imprese artigiane straniere su dieci (58,6%) operano nelle Costruzioni (106.963 imprese), segue il Manifatturiero con il 16,6% (30.230 imprese), i Servizi alle persone con il 13,1% delle imprese (23.913 imprese), i Servizi alle imprese con l’11,0% (20.029 imprese) ed infine nelle Altre attività si conta lo 0,7% delle imprese (1.303 imprese).

Le regioni con le quote più elevate di imprenditoria artigiana condotta da stranieri si rileva in Toscana (19,6%), Liguria (19,2%), Emilia Romagna (18,7%), FriuliVenezia Giulia (17,8%) e Lombardia (17,5%).

A livello territoriale in otto regioni oltre la metà delle imprese artigiane straniere opera nelle Costruzioni e le incidenze maggiori si rilevano di Liguria (78,6%), Piemonte (66,3%), Valle d’Aosta (65,6%), Emilia Romagna (64,2%), Umbria (63,5%), Lazio (63,4%) e Friuli-Venezia Giulia (61,2%). Le incidenze maggiori di imprese artigiane straniere del Manifatturiero sul totale delle imprese artigiane straniere sono quelle di Toscana (32,6%), Marche (25,9%), Campania (23,9%), Basilicata (22,8%), Sardegna (22,5%) e Sicilia (22,5%). Tre imprese artigiane straniere su dieci operano nei Servizi alle persone in Sicilia (38,3%), Basilicata (34,0%), Molise (33,5%) e Calabria (33,4%). Quote di imprese artigiane straniere operanti nei Servizi alle imprese superiori alla media si rintracciano Trentino-Alto Adige (17,6%), Lombardia (16,2%) e Molise (13,1%).

A livello provinciale oltre un quarto delle imprese artigiane è a conduzione straniera a Prato (39,8%), Trieste (26,2%), Reggio Emilia (25,9%) e Milano (25,7%), e oltre un quinto a Firenze (24,7%), Imperia (23,3%), Gorizia (21,3%), Piacenza (20,4%) e Lodi (20,1%).

Il dettaglio dell’artigianato a conduzione straniera per macro settore, regione e provincia è disponibile nell’Elaborazione Flash “Le imprese artigiane a conduzione straniera”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Quota imprenditori e lavoratori autonomi stranieri in Italia

2007-2016 – % sul totale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

 

Incidenza delle imprese artigiane straniere* sul totale delle imprese artigiane per regione

31 dicembre 2016. Incidenza %, imprese registrate – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere

 

 

Incidenza delle imprese artigiane straniere sul totale delle imprese artigiane: le 39 province con valori oltre la media

31 dicembre 2016. Incidenza %, imprese registrate – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere

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