31 Gennaio 2018, h. 14:51

STUDI – Nell’offerta di servizi dell’economia circolare 502 mila addetti, il 79% nelle piccole imprese. Interessate da processi di riduzione dei rifiuti 535.114 imprese artigiane, il 61,3% del totale

Una economia sostenibile richiede un utilizzo efficiente delle risorse e a tal scopo è necessario un maggiore orientamento ad un sistema economico più circolare, in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse si mantenga più a lungo nel tempo e si riduca al minimo la produzione di rifiuti. Gli interventi possibili sono ad ampio spettro: l’ alleggerimento, allungamento della vita utile dei prodotti; riduzione del consumo di energia e di materie, la sostituzione di materie pericolose o difficili da riciclare, la progettazione ecocompatibile basata sulla concezione di prodotti facili da mantenere in buono stato, da riparare, ammodernare, rifabbricare o riciclare, lo sviluppo dei servizi di manutenzione e riparazione, gli incentivi per ridurre i rifiuti e per l’adozione di sistemi di raccolta differenziata, la collaborazione intersettoriale per evitare che i sottoprodotti diventino rifiuti e il maggiore orientamento al noleggio e prestito o condivisione invece dell’acquisto e la creazione di mercati delle materie prime secondarie (materie riciclate).

Le imprese che rappresentano l’offerta di servizi dell’economia circolare in Italia, secondo la perimetrazione resa disponibile da Eurostat, danno lavoro a 502.598 addetti, creano un valore aggiunto per 17.757 milioni di euro e determinano investimenti in beni materiali per 1.610 milioni di euro. I tre quarti dell’occupazione (79,1%) nell’offerta di servizi dell’economia circolare sono concentrati nelle piccole imprese.

Nella comparazione europea l’economia circolare in Italia evidenzia un peso sull’occupazione totale più elevata degli altri maggiori Paesi europei. L’oltre mezzo milione di addetti nei settori di offerta dell’economia circolare collocano l’Italia, in valore assoluto, al secondo posto tra le maggiori economie dell’Unione europea dietro alla Germania; in rapporto agli occupati complessivi l’Italia sale al primo posto dell’Ue con l’economia circolare che pesa il 2,1% dell’occupazione totale, davanti a Spagna (2,0%), Regno Unito (1,6%), Francia (1,5%) e Germania (1,4%).

Un nostro recente report – pubblicato in occasione della Convention Categorie – ha individuato il perimetro settoriale delle imprese che attivano processi per la riduzione dei rifiuti, che alle imprese della riparazione aggiunge l’intero comparto manifatturiero. Nel 2017 sono 873.422 le imprese interessate dall’economia circolare, in cui l’artigianato è prevalente: sono 535.114 le imprese artigiane operanti nelle attività di ottimizzazione della produzione di rifiuti, pari al 61,3% delle imprese interessate dal modello imprenditoriale. Nel dettaglio l’artigianato interessato dall’economia circolare è formato per il 53,7% da imprese manifatturiere e dal 46,7% di imprese che si occupano di riparazione e recupero. La maggiore vocazione artigiana nelle attività interessate dall’economia circolare la riscontriamo nel Nord-est dove il peso dell’artigianato sale al 65,7%, seguito dal Nord-ovest con il 63,0%, Centro con 58,9% e Mezzogiorno con 57,8%. Nel dettaglio regionale si riscontrano quote dell’artigianato superiori ai due terzi in P.A. Bolzano (82,7%), Valle d’Aosta (78,7%), P.A. Trento (71,5%), Liguria (70,1%), Piemonte (70,0%), Sardegna (69,9%) e Calabria (66,8%). Le province con la maggiore vocazione artigiana nelle attività di circular economy sono Bolzano (dove l’82,7% delle imprese interessate sono artigiane), Savona (82,0%), Imperia (80,6%), Sondrio (79,9%), Cuneo (79,2%), Aosta (78,7%), Enna (77,6%), Nuoro (77,3%) e Grosseto (75,1%).

L’analisi delle intersezioni settoriali tra economia circolare e due modelli imprenditoriali derivanti dai processi di digitalizzazione – Iot e Sharing economy – con la distribuzione delle imprese per territorio è disponibile nel rapporto “Digitale ed economia circolare” presentato dall’Ufficio Studi nel corso della Convention Categorie 2017. Clicca qui per scaricarlo.

 

 

 

 

L’occupazione nell’offerta di servizi dell’economia circolare nei Paesi UE

Anno 2015 – totale addetti (sx) e % occupazione totale (dx); R. Ceca, Estonia, Irlanda, Lussemburgo e Malta n.r. – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

L’occupazione nell’offerta di servizi dell’economia circolare in Italia per dimensione di impresa

Anno 2015 – % sul totale addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Quota dell’artigianato delle imprese interessate da economia circolare per regione

II trimestre 2017 – % imprese artigiane nei settori dell’economia circolare – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere

 

 

Le prime 30 province per quota artigianato delle imprese interessate da economia circolare

II trimestre 2017 – % imprese artigiane nei settori dell’economia circolare – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere

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