21 Novembre 2018, h. 15:48

ENERGIA – TAP e Libia, il mercato energetico italiano alla prova degli scenari internazionali

La stabilità politica in Libia e la realizzazione del TAP, il gasdotto che dal Mar Caspio dovrebbe arrivare in Puglia, hanno riportato l’attenzione italiana sul fabbisogno energetico del Paese e sul costo della bolletta per imprese e cittadini. Gli scenari economici internazionali sono diventati così lo spunto per analizzare la situazione italiana, dove da sempre, per le piccole imprese, il gas ha un costo maggiore rispetto alla media europea: il 16,3% per l’esattezza, come ha stimato l’Ufficio studi di Confartigianato, pari a 415 milioni di euro nel 2017. A questo va aggiunto il 16,1% di sovrapprezzo che le piccole imprese italiane pagano per l’energia elettrica. Negli ultimi 12 mesi, l’Italia ha importato quasi 14 miliardi di euro di gas, in aumento del 12,8% rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa del rialzo dei prezzi di quello che rappresenta un quarto delle nostri importazioni di energia. Dall’analisi dei fornitori italiani di gas emerge lo stretto rapporto tra l’Italia e la Libia, che oggi è il quarto paese da cui importiamo energia, dopo la Russia, l’Algeria e l’Azerbaigian.
Un rapporto confermato anche dal primato italiano come principale esportatore europeo del paese nordafricano, con un volume d’affari tra le due rive del Mediterraneo che sfiora i 5 miliardi di euro. Le tensioni in Libia degli ultimi anni, ovviamente, hanno limitato gli scambi commerciali tra due paesi da sempre vicini, per struttura economica e posizione geografica.

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