5 Novembre 2019, h. 15:02

STUDI – Bassa crescita, nel 3° trimestre 2019 +0,1% PIL vs. 0,2% Uem, ma negli ultimi dodici mesi +2,2% il prelievo fiscale

I dati diffusi da Istat ed Eurostat nei giorni scorsi evidenziano per il terzo trimestre 2019 una crescita dell’economia italiana che rimane più modesta della media europea: l’aumento congiunturale del PIL – stima provvisoria – si ferma allo 0,1%, a fronte del +0,3% della media UE 28 e del +0,2% dell’Eurozona. Le ultime previsioni dell’Ocse indicano ‘crescita zero’ per il 2019. È in corso un rallentamento dell’economia globale che indebolisce il trend delle esportazioni, su cui influisce l’escalation della guerra commerciale che dallo scorso 18 ottobre si è estesa anche al made in Italy e che potrebbe compromettere il buon andamento nel primo semestre 2019 dell’export nei settori di MPI. Nell’ultimo trimestre luglio-settembre 2019 la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta debolmente positiva (+0,1%) e, al netto della crescita dell’energia, si registra una flessione (-0,6%). La produzione manifatturiera è in territorio negativo, anche nei settori con maggiore presenza di imprese artigiane (-1,4% nei primi otto mesi del 2019). La domanda interna rimane debole. Al recupero degli investimenti nel primo trimestre dell’anno – sostenuto dal ritorno del superammortamento – si contrappone una scarsa dinamica della spesa per consumi: ad ottobre 2019 si rileva un calo dell’indice del clima di fiducia dei consumatori e nei primi 8 mesi del 2019 le vendite del commercio al dettaglio salgono dello 0,6%, trainate dal +16% del commercio elettronico; in positivo (+1,3%) la grande distribuzione mentre diminuiscono le vendite (-0,6%) per le imprese operanti su piccole superfici. Segnale positivo nelle costruzioni che, nei primi otto mesi dell’anno, registrano un aumento del 3,1% della produzione.

Rimane in territorio negativo il trend del credito alle imprese (-0,7% ad agosto 2019, era -0,5% a luglio), con una accentuazione per i prestiti alle micro e piccole imprese. Sul fronte della finanza pubblica, in attesa della discussione parlamentare del disegno di legge di bilancio – sul quale si delineano poche luci e molte ombre – sale il carico fiscale sull’economia italiana. Nella media degli ultimi quattro trimestri (terzo trimestre 2018-secondo trimestre 2019) il prelievo fiscale sale del 2,2% mentre, nello stesso periodo, il PIL nominale sale dello 0,8%; di conseguenza la pressione fiscale raggiunge il 42,1% del PIL, salendo di 0,6 punti rispetto al 41,5% rilevato nei quattro trimestri precedenti. La rarefazione del credito e l’innalzamento degli oneri fiscali comprimono la propensione all’investimento e la domanda di lavoro delle imprese, influenzando negativamente i processi di crescita.

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Per approfondire alcuni temi del commercio estero si vedano la Nota dell’Ufficio Studi, in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia ‘I dazi USA e l’alimentare made in Italy’ e l’Appendice statistica “Made in Italy nei settori di MPI nei primi sei mesi del 2019. I dati per regione e per provincia”.  Clicca qui per scaricare le pubblicazioni.

 

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