29 Aprile 2020, h. 16:36

STUDI – Acconciatura ed estetica: con apertura dopo 1° giugno minori ricavi per 1,6 miliardi €, a rischio 71 mila posti di lavoro

Il prolungato lockdown e la concorrenza sleale del sommerso stanno ampliando le perdite per il settore dell’acconciatura ed estetica nel quale in Italia operano 130 mila imprese che danno lavoro a 263 mila addetti.  Nel settore la vocazione artigiana è elevata: le imprese artigiane rappresentano il 74,0% delle imprese del settore.

L’ ‘incomprensibile e inaccettabile’ decisione del Governo di rinviare al 1° giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici amplia le perdite di fatturato delle imprese regolari a cui si sommano gli effetti della concorrenza sleale del sommerso. Nel settore dei servizi alla persona e attività artistiche e di intrattenimento, nel quale sono ricompresi gli acconciatori e istituti di estetica, il tasso di irregolarità del lavoro è del 26,3%.

Il mancato inserimento del settore dell’acconciatura ed estetica nell’allegato 3 del Dpcm dello scorso 26 aprile amplia il già pesante bilancio delle perdite: la perdita conseguente legata alla chiusura prolungata fino al 1° di giugno è pari a 1.573 milioni di euro, il 26,5% del fatturato annuo. Le potenziali ripercussioni sull’occupazione sono pesanti: i mancati ricavi, infatti, mettono a rischio il lavoro di 71 mila addetti del settore.

In chiave territoriale la regione con il maggiore numero di addetti del comparto è la Lombardia dove le imprese di acconciatura e gli istituti di estetica contano 48.664 addetti; seguono il Lazio con 25.577 addetti, Veneto con 24.957 addetti, Emilia-Romagna con 22.286 mila, Piemonte con 20.527 addetti e Toscana con 20.501.

Il quadro con imprese, addetti, e perdite per regione e provincia nell’Appendice Statistica ‘Effetti del lockdown per imprese del benessere: il quadro territoriale’. Clicca  qui per scaricarla.

 

 

Lockdown fino a 1° giugno: i minori ricavi per acconciatura ed estetica per regione

Milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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