27 Ottobre 2020, h. 14:57

STUDI – Nuovi target UE riduzione emissioni CO2: +12,3% investimenti green, 32,9% in  abitazioni: 985 mila MPI in filiera casa

La recrudescenza dei contagi da coronavirus sta aumentando l’incertezza e rischia di interrompere il miglioramento in corso del clima di fiducia, fattore essenziale per consumi e investimenti, tra cui anche quelli green. Come emerso da una nostra recente analisi, a settembre 2020 l’aumento di fiducia dei consumatori si associata ad una elevata propensione delle famiglie alla ristrutturazione delle abitazioni, anche grazie al superbonus. L’incentivo fiscale varato a maggio con il DL ‘Rilancio’ – su cui, però, gravano alcune criticità applicative –  attiva risorse per 2,3 miliardi all’anno e integra il portafoglio delle detrazioni fiscali per la casa. Nel 2019 le detrazioni per recupero edilizio sostengono investimenti per 25,7 miliardi di euro, mentre quelle relative all’ecobonus incentivano spese per ulteriori 3,5 miliardi di euro, queste ultime in aumento del 4,1% rispetto al 2018. L’ecobonus determina un risparmio di energia per 1.253,9 GWh/anno, con un aumento dell’8,6% rispetto all’anno prima.

Le abitazioni rappresentano l’ambito chiave su cui si gioca la partita della riduzione delle emissioni nel prossimo decennio, come emerge dal report dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia – qui la pillola video – pubblicato in occasione dell’apertura della Settimana per l’Energia promossa da Confartigianato Lombardia e il patrocinio di Regione Lombardia. Gli  edifici generano, direttamente  e indirettamente, il 39% delle emissioni e il settore residenziale è fortemente coinvolto dagli interventi per raggiungere il nuovo target di  riduzione del 55% delle emissioni. Se prendiamo a riferimento gli investimenti aggiuntivi calcolati dalla Commissione europea per contenere le emissioni di CO2, si stima che l’economia italiana riceverà una accelerazione degli investimenti del 12,3%, con un maggiore flusso di 39,7 miliardi di euro all’anno, di cui il 32,9%, pari a 13 miliardi di euro all’anno, nel settore residenziale.

Gli interventi sostenuti dagli incentivi fiscali interessa un’ampia platea di micro e piccole imprese: nella filiera della casa operano 985 mila micro e piccole imprese con 1 milione 930 mila addetti, pari all’88% dell’intera filiera. Nel dettaglio il 60,1% degli addetti delle MPI delle filiera si riferisce alle costruzioni – di cui 39,4% edilizia e 20,7% installazione di impianti – seguito dal 26,7% di immobiliare e servizi professionali e il 13,2% dell’indotto manifatturiero composto dai settori di prodotti in legno,  materiali da costruzione, cemento, calce e gesso, lavorazione delle pietre ed elementi da costruzione in metallo.

I segnali di ripresa – Il settore edilizio mostra segnali di ripresa, dopo aver registrato pesanti effetti negativi nella crisi Covid-19 della scorsa primavera: l’esame dei dati pubblicati giovedì scorso dall’Istat evidenzia che la produzione delle costruzioni di agosto 2020, al netto della stagionalità, risale e torna sopra ai livelli medi del primo bimestre 2020, periodo antecedente alla pandemia di Covid-19. Nonostante il recupero in corso, però, la crisi conseguente all’emergenza sanitaria ha lasciato un segno pesante sui conti economici delle imprese: nei primi 8 mesi del 2020 il comparto delle Costruzioni in Italia ha perso il 14,3% della produzione – in valore si tratta di 16 miliardi di euro in meno – un calo più ampio di oltre sei punti rispetto al -8,1% della media dell’Eurozona.

L’analisi in ‘Imprese ed energia’, questa settimana su QE-Quotidiano Energia.

 

 

Investimenti in Italia del settore energetico per raggiungere target UE -55% CO2

Media cinque scenari per target -55%, miliardi di euro, media annua – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat e Commissione europea

 

 

Gli occupati delle micro e piccole imprese della filiera casa in Italia per ambito

Anno 2018 – migliaia di addetti delle imprese – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

rss