30 Novembre 2020, h. 11:56

STUDI – Italia più arancione: nell’area il 52% PIL, 54% artigianato e 60% made in Italy. Il nuovo profilo delle tre aree

Con le nuove ordinanze del Ministero della salute dello scorso 27 novembre viene disposto il passaggio nell’area arancione per le regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e nell’area gialla per le regioni Liguria e Sicilia, portando ad una ulteriore modifica del precedente quadro delle tre aree di rischio.

Con la nuova configurazione territoriale diventa prevalente l’area arancione, caratterizzata da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto, che comprende nove regioni – Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Umbria- e complessivamente pesa il 48,2% della popolazione e per il 51,7% del PIL.  Nell’area si concentra il 60,4% delle vendite all’estero di made in Italy e il 53,9% dell’artigianato: sulla base di quest’ultimo dato, l’area si conferma quella con la più elevata incidenza delle imprese artigiane, che sono più di un quarto (25,8%) del totale delle imprese, oltre due punti superiore al 23,7% della media nazionale.

Si riduce sensibilmente l’area rossa, caratterizzata da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, in cui si collocano Abruzzo, Campania, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano. Complessivamente, nei cinque territori dell’area si concentra il 16,4% della popolazione e il 19% del PIL. Nell’area opera il 18,7% delle imprese e il 16,5% dell’artigianato. In quest’area è relativamente più elevata (30%) la quota di presenze turistiche nei mesi invernali di dicembre, gennaio e febbraio.

Nell’’area gialla’ – composta dai restanti sette territori di Lazio, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto – risiede il 32,8% della popolazione italiana e si realizza il 31,8% del PIL. In quest’area si registra la più elevata quota di presenze turistiche nei mesi invernali (dicembre, gennaio e febbraio), pari al 38,4%.

La situazione sul fronte della diffusione dell’epidemia rimane difficile, e richiede di non abbassare la guardia in termini di prevenzione del contagio: secondo l’aggiornamento del 29 novembre dell’Ecdc, l’agenzia dell’Unione Europea contro le malattie infettive, l’Italia presenta 696 casi di Covid-19 negli ultimi 14 giorni ogni 100 mila abitanti e 16 morti per Covid-19 ogni 100 mila abitanti, quest’ultimo rapporto superiore a quello di Francia (11,8), Spagna (8,3) e Germania (4,4).

 

 

10 variabili chiave su economia, imprese ed emergenza sanitaria in ‘area rossa’, ‘area arancione’ e ‘area gialla’

Ultimo dato disponibile, anni 2018, 2019 e 2020, % sul totale Italia, positivi Covid-19 al 27/11/2020, aree dal 29/11 – Istat Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat, Mef-Rgs, Dipartimento protezione civile
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