23 Febbraio 2023, h. 19:39 Notizie

INCENTIVI – Confartigianato: “Sì alla riforma per incentivi semplici e fruibili da MPI”

La riforma degli incentivi alle imprese messa a punto dal Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e oggi approvata dal Consiglio dei Ministri è salutata positivamente da Confartigianato che sottolinea la necessità di una rapida attuazione del provvedimento.

Condividiamo – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – il percorso di razionalizzazione indicato dal Ministro Urso e auspichiamo la semplificazione di norme e procedure per rendere gli incentivi realmente efficaci e fruibili”.

“Il sistema degli incentivi – rileva il Presidente Granelli – ‘soffre’ di eccessiva frammentazione, soglie di accesso troppo elevate, modalità complesse che spesso li rendono inaccessibili alle piccole imprese. Devono essere ripensati in senso strutturale, superando il meccanismo del click day e all’insegna della continuità temporale, della certezza di disponibilità finanziaria, della semplicità delle procedure per accedervi e di un migliore bilanciamento tra le diverse tipologie di agevolazione”.

“Siamo in una fase molto delicata – sottolinea il Presidente Granelli – nella quale le piccole imprese devono poter contare su strumenti nuovi e di semplice attuazione per poter agganciare la ripresa. La riforma degli incentivi può rappresentare uno degli interventi utili a questo scopo”. In attesa che si realizzi, è necessario lavorare da subito ad un piano di armonizzazione sui nuovi principi che coinvolga i soggetti gestori ed i rappresentanti delle imprese.

In vista della riforma, Confartigianato ne ha discusso oggi al convegno “Easyfin, una piattaforma per la finanza agevolata”. Ai lavori, aperti dal Segretario generale di Confartigianato Vincenzo Mamoli, sono intervenuti, tra gli altri, David Pelilli, partner del Progetto Easyfin; Fabio Pagliarini, responsabile PA Digitale di Invitalia; Vicenzo Durante, responsabile area occupazione, incentivi e innovazione di Invitalia; Alberto Franco, docente di Diritto tributario all’Università di Torino.

 

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