11 Maggio 2023, h. 12:47

EMILIA ROMAGNA – A Massimo Bottura il Premio Confartigianato Cultura 2023: “Sono un artigiano ossessionato dalla qualità”

“Sono un artigiano ossessionato dalla qualità”, queste le prime parole dello chef Massimo Bottura dopo aver ricevuto il Premio Cultura 2023 di Confartigianato Emilia Romagna. Un’opera in ceramica del grande artista Mimmo Paladino, che riprende la forma di un boccale decorato con vari simboli che rimandano al mondo della cucina.

La cerimonia si è svolta mercoledì 10 maggio nella sala del Cubiculum Artistarum dell’Archiginnasio di Bologna, alla presenza di molte personalità del mondo politico e istituzionale ed è stata introdotta dalle note del violino di Elisa Tremamunno.

Massimo Bottura ha dialogato con Federico Quaranta, conduttore televisivo e radiofonico di trasmissioni di successo come Decanter su Rai Radio2, “La prova del Cuoco” e Linea Verde su Rai 1.

Le parole di Bottura
“Spesso e volentieri i nostri ospiti a tavola ci guardano e dicono: questa non è cucina, è arte. Con assoluta normalità rispondo che c’è una differenza sostanziale: un artista è libero di fare ciò che vuole, io invece sono un artigiano ossessionato dalla qualità, in ogni cosa che faccio. Come un ingegnere della Ferrari deve costruire una macchina veloce, così un artigiano deve cucinare del cibo buono. Io mi rispecchio nella categoria degli Artieri, che nella letteratura sta ad indicare colui che esercita un’arte. Un artigiano lavora con queste mani, accumula dentro di sé secoli e secoli di storia e trasforma quello che è la nostra conoscenza, il nostro senso di responsabilità in qualcosa che diventa unica e irripetibile e questo in Italia è l’esempio di ciò che rappresenta l’arte artigianale”.

Artigianato è cultura
“L’artigiano fa cultura e la tiene viva ogni giorno. La cucina è cultura, ora sembra che in tanti se ne stiano accorgendo, infatti la cucina italiana è al vaglio per diventare Patrimonio dell’Umanità. La cultura sviluppa conoscenza, dalla conoscenza si arriva alla coscienza di ciò che hai fatto, di come l’hai fatto e di come l’hai raggiunto. Il duro lavoro nella quotidianità e il senso di responsabilità sono le leggi della mia vita. Amo tutto ciò che è arte e bellezza, cucinare è un gesto d’amore che trasporto in tutti i miei progetti, che siano per i primi del mondo o per gli ultimi, per me è la stessa cosa”.

Il progetto “Food for souls”
“Nel momento in cui il mondo ha bisogno di più gesti sociali, chi ha avuto fortuna di avere tutto dalla vita come me sa che è ora di restituire. E allora nascono tutti i progetti sociali che abbiamo a Modena e in varie parti del mondo dove creiamo refettori per offrire un pasto a senzatetto e a tutti i bisognosi, luoghi splendidi dove recuperiamo l’eccesso di produzione di cibo nel mondo. Ricordiamo che sprechiamo il 33% di ciò che produciamo per l’alimentazione. L’anno scorso abbiamo trasformato 950 tonnellate di cibo, che altrimenti sarebbe stato sprecato, in 2.550.000 pasti per persone in difficoltà, coinvolgendo 105.000 volontari e chef di tutto il mondo perché la rivoluzione lo si fa insieme, perché assieme siamo più forti. Combattere lo spreco alimentare significa combattere anche il cambiamento climatico. Non ho fatto altro che agire come avrebbe fatto mia nonna: non ti alzi da tavola senza avere finito ciò che è nel tuo piatto, non si butta via nemmeno il pane secco”.

Il senso della vita
“Il mio segreto è continuare a sognare, io non potrò mai lasciare l’osteria Francescana o Casa Maria Luigia. A Modena abbiamo costruito qualcosa di unico che sta coinvolgendo 150 ragazzi, erano 105 prima del covid. E lo abbiamo fatto lentamente cercando di avere le radici ben profonde. La cosa fondamentale che insegno è viaggiare con gli occhi e le orecchie aperte, ma senza dimenticare chi sei e da dove vieni perché quella è la tua base, la tua cultura, il tuo modo di esprimerti”.

Le dichiarazioni
“In questi anni molti ci hanno chiesto perché Confartigianato organizzi un Premio Cultura. La risposta è semplice: Artigianato è Cultura. Un vaso in ceramica, un cancello in ferro battuto, un pezzo lavorato al tornio, un paio di scarpe, un abito sartoriale, un piatto della cucina italiana sono Arte. E come tale fanno parte di quel patrimonio culturale di cui l’Italia è Maestra – ha detto Davide Servadei, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Dietro a quel patrimonio c’è il sapere immaginare e che poi diventa fare. Quel fare che spesso indica al mondo intero cosa è Bello e cosa è Buono. L’Italia è il laboratorio della Bellezza e della Bontà. Nel grande laboratorio artigiano italiano lo Chef Massimo Bottura ha certamente un posto di rilievo, conquistato certamente con sacrificio e tenacia. Egli sa come onorare le radici e guardare al futuro, con rispetto per la storia e curiosità per il domani”.

“Arte e Artigianato sono ingredienti di un ricetta che unisce la qualità delle materie prime, il saper fare, la passione, la cura per il dettaglio, il rispetto delle tradizioni unito all’innovazione. Il rispetto delle persone e dei territori – ha aggiunto Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna – Tutti elementi distintivi di quello che la nostra Associazione chiama ‘Valore Artigiano’. Quel ‘Valore Artigiano’ che oggi abbiamo celebrato nella figura di un grande Chef, Massimo Bottura. In un Paese ricco di tradizioni gastronomiche l’alta cucina rappresenta un elemento prestigioso del made in Italy nel mondo. È una testimonianza di una cultura popolare diffusa che sa elevarsi all’eccellenza. Chef Bottura domina l’Arte con la sapienza dell’Artigiano, creando piatti che sono un’interpretazione contemporanea della cucina italiana e che ci regalano un’esperienza gustativa unica e inimitabile, diventando di fatto ambasciatore del ‘Valore Artigiano’ nel mondo”.

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