27 Marzo 2024, h. 16:14 Studi

STUDI – Nei due anni di guerra, maggiore crescita dell’occupazione nei territori con alta presenza dell’artigianato

Nei due anni di guerra in Ucraina, nonostante il sovrapporsi di una crescente incertezza, di un violento shock energetico, di una accentuata stretta monetaria e della perdita del potere di acquisto delle famiglie, il tasso di occupazione in Italia è passato dal 58,2% del 2021 al 61,5% del 2023 salendo di 3,3 punti percentuali e i territori più performanti sono caratterizzati da una maggiore presenza di imprese artigiane. L’analisi svolta in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato è contenuta nel report ‘IA e complementarietà, l’equazione dell’Intelligenza Artigiana – Key data della cultura artigiana’ predisposto dall’Ufficio Studi in occasione della 3a Giornata della cultura artigiana. Qui per scaricarlo e qui per gli highlights. L’evento celebrativo della Giornata si è svolto lo scorso 19 marzo a Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024. Qui per rivedere l’evento in streaming.

Nelle 7 regioni con la migliore performance di recupero del tasso di occupazione tra il 2021 e il 2023 l’artigianato rappresenta il 18,4% degli occupati delle imprese presenti in queste regioni, quota di 5 punti superiore al 13,4% delle restanti 13 regioni. Queste 7 regioni rappresentano il 35% dell’occupazione dell’artigianato italiano. Nel dettaglio si osserva un recupero del tasso di occupazione nel 2023 rispetto al 2021 superiore ai 3,5 punti percentuali in Valle d’Aosta (+5,2 punti percentuali), Veneto (+4,8 punti percentuali), Molise (+4,6 punti percentuali), Puglia (+4 punti percentuali), Liguria (+3,9 punti percentuali), Sicilia (+3,8 punti percentuali) e Toscana (+3,7 punti percentuali).

Nelle 20 province più performanti per crescita del tasso di occupazione tra il 2021 e il 2023 l’artigianato rappresenta il 18,2 % degli occupati delle imprese presenti in questi territori, quota superiore di quasi quattro punti al 14,4% delle restanti province. La crescita sostenuta dell’occupazione nei due anni di guerra non risulta polarizzata in un’unica area del Paese ma al contrario risulta diffusa lungo lo stivale: il 45,2% delle province più performanti – con crescita del tasso di occupazione superiore a 3,5 punti percentuali – sono localizzate nel Mezzogiorno, il 35,7% nel Nord e il 19,0% nel Centro.

In 18 province la presenza dell’artigianato è superiore alla media nazionale (14,8%), e nel dettaglio a Padova con un aumento del tasso di occupazione di 9 punti percentuali, ad Ascoli Piceno con +7,6 punti percentuali, a Prato con +6,4 punti percentuali, a Catanzaro con +6,3 punti percentuali, a Catania con +6,1 punti percentuali, a Brindisi con +5,6 punti percentuali, a Verona con +5,3 punti percentuali, a Campobasso con +5,2 punti percentuali, in Valle d’Aosta, Novara e con Agrigento +5,2 punti percentuali, a Biella con +5,1 punti percentuali, a Lecce con +5 punti percentuali. Seguono Venezia, Cremona, Vercelli e Genova con +4,9 punti percentuali.

Incrementi del tasso di occupazione nel biennio 2021-2023 superiori a 3,5 punti percentuali in altri 14 territori ad alta vocazione artigiana: Chieti, Lucca, Messina, Pescara, Rieti, La Spezia, Vibo Valentia, Verbano-Cusio-Ossola, Barletta-Andria-Trani, Bolzano, Arezzo, Rovigo, Trapani e Ragusa. Tutti i dati di dettaglio sono contenuti nel report.

 

Dinamica del tasso occupazione nei due anni di guerra in Ucraina nelle regioni

Anno 2023. Variazione cumulata in punti percentuali rispetto al 2021, 15-64 anni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

32 province a maggior presenza di artigianato con migliore crescita del tasso di occupazione nei due anni di guerra

Anno 2023. Variazione cumulata in punti percentuali rispetto al 2021, 15-64 anni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

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