TERNI - Confartigianato Terni apre la stagione dei festival umbri con il San Valentino Jazz 2023
Nella famosa sequenza de Gli Aristogatti, al grido di “tutti vogliono fare jazz” e sulle zampe di Minou, Bizet e compagni, i ritmi del jazz escono dalla piccola mansarda sui tetti di Parigi e invadono l’intera città. E' questo il mood che ha sempre contraddistinto San Valentino Jazz: disseminare aggregazione e voglia di stare insieme nel segno della musica, tessendo una fitta trama di appuntamenti di qualità nei principali locali del centro cittadino per un appuntamento ormai tradizionale nel mese meteorologicamente più freddo ma emozionalmente più caldo per la nostra città.
L’edizione 2023, promossa da Confartigianato Terni e da ANCoS, in collaborazione con l’associazione Vibrazioni HZ, con il contributo di BPER Banca, BCC Banca Centro, Banco Desio e il patrocinio del Comune di Terni, si svolgerà dal 10 al 25 febbraio con 12 concerti sotto la direzione artistica di Alessandro Bravo.
Due i fili rossi che caratterizzeranno il ricco calendario dell'edizione dio quest'anno: il jazz delle donne e la chitarra jazz.
Il jazz delle donne
Grazie a Elisabetta Antonini, Elisa Mini, Joy Grifoni, Carla Pucci con i suoi Smoothers, Roberta Turrini, una parte significativa della programmazione di SVJ 2023 sarà declinato al femminile: non una quota rosa quanto piuttosto il riconoscimento del contributo che musiciste e cantanti stanno dando al rinnovamento della scena italiana del jazz.
La chitarra jazz
Il secondo filo conduttore di questa edizione sarà il consueto omaggio ad uno strumento musicale: quest’anno sarà la chitarra jazz con ospiti come Angelo Lazzeri con un progetto su Duke Ellington e Daniele Cordisco
Gli esercizi coinvolti a Terni
Ristorante La Cruda, Caffè del Corso, Rendez-vous, Caffè Pazzaglia, Ristorante Pantharei e Bloom Spazio Condiviso.
TG@ FLASH - La settimana di Confartigianato in tre minuti
Il TG@ Flash di Confartigianato per scoprire in appena tre minuti tutte le notizie della settimana sul nostro Sistema, sull’artigianato e sulla micro e piccola impresa italiana.
In questa edizione [clicca qui]: verso le case green entro il 2050 Ma serve un Recovery Plan europeo, la formazione di Anaepa Confartigianato per il futuro dell’edilizia, Confartigianato Impianti firma accordo per ottimizzare la gestione dei RAEE e l’appello di Confartigianato Sicilia per il Pnrr: “Costruiamo insieme il futuro della Regione”.
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EMILIA ROMAGNA - Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini al convegno di Confartigianato sullo sviluppo economico locale
“Emilia Romagna punto di riferimento per lo sviluppo economico e sociale?” è stato il tema al centro del convegno che si è tenuto giovedì 26 gennaio al Savoia Hotel di Bologna. Un dialogo tra il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, il Presidente di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, e il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna, Davide Servadei, moderato da Agnese Pin direttrice di QN, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno. Un'occasione per riflettere sui temi caldi dei prossimi mesi: dai costi dell'energia alla mancanza di manodopera, dalla necessità di creare un sistema formativo di qualità, fino al dialogo tra parti sociali e Regione per continuare a garantire ai nostri territori una crescita all’avanguardia in Italia e in Europa.
Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna: “Artigianato, cuore pulsante di questa regione”
"I dati ci dicono che in questo 2023 la crescita a livello nazionale sarà ridotta rispetto a quella degli ultimi anni, anche se in Emilia Romagna potrà essere più robusta proprio per la caratteristica del sistema produttivo regionale, caratterizzato soprattutto da piccole e medie impresa, con manifatture di livello talmente eccellente da essere in grado di competere con i territori più avanzati d’Europa e del mondo. Il nostro compito è di accompagnare questa crescita con tutti gli strumenti necessari, semmai adattandoli anche a quelle che sono le caratteristiche del nostro tessuto produttivo. Fondamentale sarà la ripresa e il rilancio del turismo che già la scorsa estate ha dato segnali importanti, in alcuni casi superiori a quelli pre pandemia. Per non disperdere i nostri sforzi è necessario che si abbassi l'inflazione e i relativi costi delle materie prime e dell'energia che stanno mettendo in difficoltà tante imprese.
L’Emilia Romagna è stata la regione con la crescita più elevata, addirittura siamo primi anche sul valore aggiunto industriale a livello europeo, davanti alle regioni tedesche. Se saremo capaci di accompagnare questo percorso con sempre più investimenti in ricerca e innovazione, e puntando sulla transizione digitale ed ecologica, potremo fare correre l’Emilia Romagna ancora una volta più forte del resto d’Italia.
Il ruolo dell’artigianato e della piccola media impresa è fondamentale, oltre il 90% delle imprese di questa regione hanno queste caratteristiche. L'artigianato esprime capacità e qualità che hanno permesso negli ultimi decenni di costruire moltissime opportunità, non solo di fare impresa ma anche di posti di lavoro. Mi auguro che, come chiede anche Confartigianato, il Governo ascolti la richiesta che arriva dai territori per tagliare il costo del lavoro. Abbiamo bisogno di un beneficio fiscale per le imprese che assumono e investono, e sul fronte occupazionale di aumentare i redditi che purtroppo in Italia negli ultimi 30 anni sono cresciuti meno che nel resto dell’Europa e superare la precarietà del lavoro. Così come la formazione è fondamentale per creare quelle figure professionali che oggi mancano, ma nello stesso tempo dovremo essere capaci di trattenere e richiamare talenti da altre parti d’Italia e dal mondo. La Regione, a questo proposito, sta predisponendo una legge apposita".
Marco Granelli, Presidente Confartigianato Imprese: "Porre al centro i temi del lavoro"
"Per il 2023 come Confartigianato vogliamo porre al centro il tema del lavoro. Crediamo che occorra sviluppare delle politiche attive capaci di creare quelle figure professionali necessarie alla crescita e allo sviluppo delle imprese. Dobbiamo incentivare i giovani perché vengano a rimpinguare le file dell'artigianato, così da dare la possibilità a tanti di potere continuare questa grande tradizione artigiana. E per farlo l'apprendistato è lo strumento più valido, accanto a percorsi formativi continui che sono il vero valore aggiunto.
Un altro fronte che ci vedrà impegnati è quello della transizione digitale. Nel 2023 vogliamo mettere ancora di più al centro dell'attenzione l'artigianato 4.0, perché siamo convinti che un artigiano che tiene conto di questa innovazione sarà in grado, anche dai luoghi più disagiati e remoti, di arrivare in ogni parte del mondo. La padronanza e la dimestichezza con queste tecnologie potranno renderci partecipi di questo grande obiettivo che è quello di mantenere questa regione ai primi livelli nazionali ed europei. L'altro grande tema che affronteremo sarà quello legato all’indipendenza energetica. Dal 1973 paghiamo lo scotto di non avere saputo creare delle infrastrutture adatte. Ora credo che si debba sviluppare una politica energetica che io amo definire di prossimità. Ciascun territorio deve valorizzare le proprie peculiarità: in certi posti si potrà fare del fotovoltaico, penso ai tanti tetti dei nostri laboratori e dei nostri capannoni, in altri si potrà fare ricorso alle biomasse, alla geotermia o al mini idroelettrico. Certo non sono la soluzione totale, ma sembrano cose che possiamo mettere in campo subito e che possono dare un beneficio immediato alle nostre aziende e alle nostre comunità. Tutto questo va accompagnato con un'opera di sburocratizzazione che renda più agevole percorrere queste strade e infine, ma non ultimo, bisogna eliminare l’incidenza degli oneri strutturali sulle bollette".
Davide Servadei, Presidente Confartigianato Emilia Romagna: “Il grande problema è la mancanza di manodopera e, quindi, di un sistema formativo all’avanguardia”
"Certamente al centro dell'attenzione vi sono i temi del rincaro delle materie prime e dei prezzi dell’energia, ma io vorrei aggiungere un ulteriore elemento che sta creando non pochi problemi ai nostri imprenditori: la mancanza di manodopera. Il reddito di cittadinanza su questo fronte è un problema, non è pensabile che qualcuno riceva soldi in cambio di nulla. C’è una grossa percentuale di persone che devono continuare a riceverlo, ma ve ne sono molte altre che devono rimettersi in gioco. C’è una grande turnazione nel mondo del lavoro e questo, per determinate attività, impedisce di creare professionalità tali da garantire la qualità dei prodotti per i quali siamo riconosciuti nel mondo. La formazione è l’aspetto cruciale di tutto questo ragionamento. Bene trattenere e fare arrivare nuove figure professionali, ma queste persone devono essere formate con un’attenzione in più. Non basta dare risposte all’emergenza odierna, ma è necessario guardare avanti. I lavori che servono oggi non è detto che siano gli stessi di domani.
Con la Regione abbiamo svolto un ottimo lavoro sui bandi, tanto che quello sulla digitalizzazione ha fatto il pienone, a dimostrazione che il nostro mondo non arretra di fronte alla sfida dell'innovazione e della digitalizzazione, ma oggi chiediamo un passo in più. Tutti questi strumenti devono anche essere pensati a misura di piccola e media impresa, troppe volte ci troviamo di fronte a misure che escludono artigiani e piccole attività perché pensati ad hoc per la grande impresa".
“Confartigianato Emilia Romagna ha organizzato questo momento di confronto all’inizio dell’anno per dare il senso della nostra volontà di essere attori in positivo dello sviluppo della regione. Un importante confronto sulle sfide che saremo chiamati ad affrontare nel prossimo futuro - ha concluso Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna - Il nostro è un mondo molto attento, ricco di valori, che ha sempre saputo rimboccarsi le maniche e che ha dimostrato di saper affrontare tutte le sfide con quella passione e determinazione necessarie per vincerle e lo farà anche nel futuro.
Veniamo da momenti difficili e da anni complessi, abbiamo dimostrato una straordinaria capacità di innovazione ed ammodernamento delle nostre imprese, siamo orgogliosi del lavoro fatto. Oggi affrontiamo con preoccupazione, ma con altrettanta serenità e positività, il futuro perché i dati, confermati anche dal nostro Centro studi, dimostrano che la nostra regione vive una situazione positiva, con numeri ed elementi che ci fanno ben sperare”.
ORAFI - L'oreficeria artigiana made in Italy conquista il mondo grazie al VicenzaOro January 2023
Si è conclusa l’edizione dei record di VicenzaOro January 2023, la kermesse che riunisce tutto il mondo della gioielleria e che ha registrato un primato storico di affluenza con +11,5% rispetto all’edizione pre pandemica del gennaio 2020, nonché una delle più partecipate in 70 anni di vita della fiera.
I buyers esteri sono raddoppiati rispetto all’edizione invernale 2022 (+105%), l’incoming estero ha raggiunto quasi il 60% del totale, da 136 Paesi del mondo (Europa, Medio Oriente, Asia, Turchia, Nord America, l’Africa l’America Latina).
Alla Opening Ceremony la presenza di ospiti di rilievo quali il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ed il Presidente della regione Veneto Luca Zaia. Il Ministro ha portato l’attenzione sul comparto orafo mettendo al centro della discussione il saper fare come elemento distintivo dell’imprenditorialità nella filiera: “L’azione di questo Governo – interviene il ministro Urso - sarà sempre orientata in difesa delle arti e dei mestieri: ciò passerà anche da un'attenzione particolare verso il mondo della formazione, chiave per colmare il divario di competenze richieste dal mercato del lavoro e difficili da reperire”. “Il governo sta investendo molto - continua Urso - sia nelle scuole attraverso il lavoro sul Liceo Made in Italy, sia con un finanziamento di 100milioni sulla filiera industriale del Made in Italy, con attenzione su formazione e tecnologie”.
Durante la kermesse incisiva anche la presenza delle imprese associate a Confartigianato: “La grande maggioranza degli espositori italiani a VicenzaOro proviene dai nostri principali distretti manifatturieri. Ancora una volta la parte del leone verrà giocata dalle imprese orafe di Arezzo che rappresentano quasi il 30% dei circa 650 espositori italiani”, aggiunge Parrini. Confartigianato è stato infatti presente con gli stand collettivi delle Associazioni provinciali di Vicenza e Arezzo, che rappresentano la delegazione più numerosa tra le collettive associative nazionali.
Dal distretto vicentino provengono il 23% degli espositori, mentre invece il distretto di Valenza Po, il polo produttivo e commerciale di Napoli e Caserta e l’hub di Milano garantiscono ciascuno circa il 10% degli espositori.
Come evidenzia nel suo discorso, a nome di Confartigianato e CNA, tenutosi durante la cerimonia di inaugurazione il Professore di Economia e gestione delle Imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Stefano Micelli: “sono le filiere composte da micro e piccole imprese artigiane che fanno la "fortuna" dei grandi ed è un tesoro che i grandi brand stanno riscoprendo e valorizzando. Non bisogna più parlare solo di imprese ma di distretti, per continuare ad eccellere ed aumentare la competitività internazionale.”
L’Export derivante dall’ oreficeria infatti rappresenta il 13% dell'intero comparto moda. Il settore, oltre ad essere trainante, è in continua evoluzione, come confermano i dati che l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese segnala nell’ultimo report relativo alla gioiellerie ed oreficeria.
Oltre alle imprese artigiane e industriali erano presenti alla manifestazione fieristica i marchi dell’alta gioielleria, i distributori di pietre preziose oltre agli operatori del settore packaging e visual merchandising nonché i produttori dei macchinari più avanzati per la manifattura orafa.
Secondo il Presidente di Confartigianato Orafi Luca Parrini, si conferma con VicenzaOro il trend già sperimentato nel corso del 2022. “Con l’uscita dall’emergenza sanitaria – dichiara Parrini – assistiamo ad un forte ritorno di interesse per il gioiello made in Italy da parte di buyer che precedentemente indirizzavano i loro acquisti verso i nostri competitor delle aree medio-orientali ed asiatiche”.
“Con la fiera di Vicenza – conclude il Presidente Parrini – abbiamo riscontrato anche un certo risveglio di interesse da parte dei dettaglianti e dei grossisti del nostro mercato interno”.
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In questa edizione [clicca qui]: Confartigianato in audizione al Senato sul Decreto Milleproroghe, la richiesta di riforme taglia-oneri in bolletta, la qualità dell’alimentazione artigiana va in scena al Sigep e Bologna si prepara a MECSPE 2023.
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In questa edizione [clicca qui]: Confartigianato chiede risposte al Governo sui crediti fiscali incagliati e oneri energia, il primato dell’Italia e delle piccole imprese nell’economia della montagna, primo passo per una riforma radicale di tutto il meccanismo del payback sui dispositivi medici e l’alleanza Italia e Spagna per futuro della ceramica d’arte.
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