TERNI - Torna il San Valentino jazz, la manifestazione di Confartigianato Terni per celebrare il Patrono degli innamorati
Sedici concerti in nove locali, circa cento musicisti coinvolti tra nazionali, internazionali ed eccellenze del territorio. Torna San Valentino jazz, il festival ideato da Fabrizio Zampetti e prodotto da Confartigianato Imprese Terni con la direzione artistica del maestro Alessandro Bravo.
Si parte il 6 febbraio; ultimo concerto il 16.
Una rassegna spalmata a ridosso della festa del patrono di Terni e mondiale degli innamorati in locali del centro storico, dei quartieri fino al lago di Piediluco, tutti associati a Confartigianato.
“Siamo arrivati alla sedicesima edizione, ormai San Valentino jazz è diventato una tradizione – spiega il Presidente di Confartigianato imprese Terni, Mauro Franceschini – con questi miniconcerti che si svolgeranno nei locali associati, del centro e dei quartieri, animeremo la città nel periodo di San Valentino. Il jazz ha una grande tradizione a Terni e si sposa bene con l’amore”. Concetto rinforzato dal Direttore di Confartigianato Michele Medori: “Con questi eventi stiamo cercando di vivacizzare il territorio, di accendere la città e insieme le attività associate. Il commercio vive se ci sono iniziative che attirano flussi di persone”.
San Valentino jazz è il primo degli eventi promossi da Confartigianato lungo i dodici mesi per vivacizzare la città; dopo il successo dell’anno passato, anche nel 2025 tornerà come evento finale Sweet pampepato.
Medori ha anche ringraziato gli sponsor che hanno permesso la realizzazione dell’evento: Ancos, Uni.Co, Banca Centro Toscana Umbria, Cassa di risparmio di Orvieto, Intesa San Paolo, Banco Desio/Bper.
Fabrizio Zampetti, ideatore dell’evento, ha spiegato che “una delle novità del festival di quest’anno è l’allargamento geografico dei locali associati che ospiteranno i concerti e che saranno come negli scorsi in centro, ma anche a Città Giardino, Borgo Rivo e a Piediluco. Gli appuntamenti comprendono concerti che avranno come protagonisti musicisti conosciuti a livello internazionale: il 7 febbraio al Bloom con Antonello Salis e Baba Sissoko; il 9 febbraio al Rendez vous suoneranno Fabrizio Bosso e il Marco Guidolotti trio; sempre al Rendez vous la serata del 14
febbraio si esibirà il trio di musicisti americani Yuille – Rosen – Burgio in tour in Europa che riserveranno una tappa a Terni”.
Un grande spazio anche quest’anno verrà riservato alle eccellenze musicali del territorio: il 13 febbraio, alle ore 18, si esibirà davanti a Pazzaglia il Briccialdi sax 4et; il 14 febbraio, sempre davanti a Pazzaglia, con inizio alle ore 14, suonerà il Low budget orchestra, un’orchestra di venti elementi diretta dal maestro Vincenzo Ritoliposi. “Siamo felici – ha aggiunto Zampetti – di avere riallacciato la collaborazione con il conservatorio Briccialdi che vanta una grande tradizione jazzistica”.
Il festival riporta la storia del jazz lì dove è nato, nei locali.
TURISMO - I protagonisti del turismo caseario italiano si danno appuntamento alla BIT 2025 con un convegno dedicato al tema
Il turismo enogastronomico è un settore in costante crescita. Mangiare bene è sempre stato una componente essenziale di una vacanza, ma oggi sempre più spesso diventa lo scopo stesso del viaggio: un viaggio di scoperta dei cibi, dei territori e delle tradizioni che li hanno prodotti.
I prodotti enogastronomici sono a tutti gli effetti una fondamentale chiave di accesso per conoscere l’anima di un territorio. Le tradizioni enogastronomiche di ogni territorio permettono di approfondire anche le vicende storiche e sociali di quel luogo, sono uniche e irripetibili e costituiscono parte del genius loci di un territorio.
Confartigianato ha un ruolo fondamentale nell’accompagnare gli imprenditori ad acquisire competenze nell'ambito del turismo enogastronomico, per poter valorizzare le peculiarità territoriali, stimolare gli operatori all'innovazione di proposte creative per il territorio, avere strumenti per progettare bandi sul tema o organizzare eventi sulle tendenze nel settore.
Una delle tendenze in forte crescita nell’ambito del turismo enogastronomico, è quella del turismo caseario. Sono sempre di più i caseifici che organizzano attorno alle loro produzioni delle vere e proprie esperienze turistiche.
Per approfondire le nuove tendenze del settore e mettere in evidenza tutte le opportunità per le imprese artigiane abbiamo organizzato presso la BIT di Milano-Rho il 10 febbraio 2025 dalle ore 16,30 alle 18,00, un convegno nazionale con la più importante esperta di turismo enogastronomico in Italia, la Prof.ssa Roberta Garibaldi, che presenterà il Rapporto sul Turismo Caseario.
L’evento - aperto dal Vice Presidente nazionale di Confartigianato Eugenio Massetti - vedrà tra i relatori Marta Gaia Torriani dell’Associazione The Cheese Valleys – Le Tre Signorie di Bergamo, che introdurrà il tema del turismo esperienziale legato ai formaggi e ai caseifici, a seguire, il Sindaco di Lodi Andrea Furegato parlerà della manifestazione “Le Forme del Gusto”, mentre per finire, Irene Floris, tour operator e Presidente di Confartigianato Turismo Firenze e Toscana ci porterà a conoscere i pacchetti di viaggio da lei realizzati in tema di turismo caseario.
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MERCATI ESTERI - Confartigianato e il "made in Italy" protagonisti a Maison et Objet di Parigi
Maison et Objet 2025, una delle fiere più prestigiose al mondo dedicata al design e all'arredo, ha visto il trionfo del made in Italy grazie alla collettiva ICE in collaborazione con Confartigianato. L'iniziativa ha riunito alcune delle più affermate aziende artigiane italiane, offrendo un'opportunità unica di esporre il meglio dell’artigianato e del design italiano a un pubblico internazionale di professionisti, buyer e appassionati. Un evento che ha confermato la rilevanza dell’Italia nel panorama globale del design di alta qualità.
La collettiva italiana si è distinta all’interno dei padiglioni Tavola, Tessile, Forever, Home Accessories, Ceramiche e Today, presentando una selezione di aziende rappresentative dell’eccellenza artigiana del nostro Paese. Tra queste, figurano alcune realtà che incarnano perfettamente l'abilità artigianale e la creatività del design italiano:
Maison Claire: Un marchio che spicca per i suoi tessuti raffinati e i complementi d’arredo dal design contemporaneo, capaci di adattarsi a qualsiasi ambiente con eleganza.
Oscar Maschera: La sua produzione di oggetti in pelle è un perfetto connubio tra artigianato e ricerca estetica, con creazioni uniche che raccontano storie attraverso il materiale stesso.
Dottus Trade - Cassettiere Moma: Con un design funzionale e sofisticato, le sue cassettiere sono diventate un’icona nel mondo dell’arredo, tanto da essere esposte al MoMA di New York.
Ceramiche del Pra: Specializzati in arte ceramica, propongono pezzi unici che arricchiscono gli ambienti con la tradizione e la qualità tipiche del "Made in Italy".
Pinetti: Pioniere nella lavorazione del cuoio, l’azienda è nota per i suoi accessori e complementi d’arredo eleganti e sostenibili.
Bosa: Con le sue ceramiche artistiche dalle forme audaci e dai colori vibranti, Bosa ha conquistato il mondo del design con la sua creatività senza limiti.
I Borbone: Un marchio che celebra la tradizione artigianale napoletana, con arredi che combinano eleganza e una forte identità culturale.
Zanetto: Un esempio di eccellenza nella lavorazione dei metalli nobili, con oggetti e complementi che uniscono l’artigianato tradizionale al design contemporaneo.
Medulum: Azienda innovativa che unisce la lavorazione del legno e il design contemporaneo, creando pezzi unici che riflettono la bellezza naturale del materiale.
Creatori: Con un approccio innovativo e originale, Creatori propone oggetti e complementi d’arredo che raccontano storie e stimolano la riflessione, fondendo creatività e funzionalità.
FEELUM: azienda essenziale e raffinata;
Agostini Editori Tessili: artigianale, elegante.
Gli operatori hanno apprezzato particolarmente il design espositivo della collettiva italiana, che ha saputo mettere in risalto l’unicità di ogni marchio in un contesto armonico e coerente. Il concept espositivo è stato progettato per esaltare le peculiarità di ciascun brand attraverso spazi ben definiti, caratterizzati da portali e quinte di tessuto, che hanno creato un ambiente elegante e accogliente, capace di valorizzare ogni singola creazione.
La presenza delle istituzioni italiane all’inaugurazione di Maison et Objet 2025 dimostra l’impegno delle istituzioni a supporto dell'artigianato italiano. Tra i presenti:
Luigi Ferrelli, direttore dell’ICE, che ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’internazionalizzazione per le imprese italiane.
Stefano Fiorini rappresentante della Regione Marche, che ha supportato le aziende marchigiane presenti alla fiera.
L’ambasciatrice d’Italia a Parigi Emanuela D’alessandro che ha celebrato l’eccellenza dell’artigianato italiano e il suo impatto a livello globale.
Gabriella Degano, responsabile per l’internazionalizzazione di Confartigianato nazionale, che ha ribadito l'importanza della collaborazione tra istituzioni e imprese.
La partecipazione di Confartigianato alla Maison et Objet 2025 ha dimostrato, ancora una volta, come l’artigianato italiano sia in grado di competere e distinguersi sui palcoscenici internazionali. Grazie al supporto delle istituzioni e a una visione strategica, le aziende hanno avuto l’opportunità di rafforzare la propria vocazione internazionale grazie alla presenza di buyer provenienti in particolare dall’Europa, USA, Golfo, Asia e Sud America. Il "Made in Italy" continua a essere sinonimo di eccellenza, innovazione e bellezza senza tempo, consolidando il suo ruolo di protagonista nel mondo del design e dell'arredo.
MODA - A Milano “È di scena l’Alta Sartoria!”, la sfilata che celebra l’artigianalità italiana durante la Fashion Week
Nell’elegante cornice dei Chiostri di San Barnaba a Milano, in piena Settimana della Moda, Confartigianato e Camera Showroom Milano (CSM) hanno lanciato un nuovo format: “È di scena l’Alta Sartoria!”, una sfilata collettiva che ha visto protagonisti cinque brand di eccellenza dell’alta sartoria femminile: Bruna Couture, Giusi Munafò Couture, Mariateresa Pellegrino, Sartoria Prisciantelli e Syrtaria.
L’evento ha dato vita a un dialogo tra tradizione e innovazione, presentando cinquanta outfit in grado di rappresentare al meglio la maestria artigianale italiana. Tra il pubblico buyer esteri e italiani, stampa specializzata e rappresentanti delle istituzioni, a conferma dell’importanza strategica di questo appuntamento per il settore moda. La sfilata rientra in un’iniziativa più ampia promossa da Confartigianato, attraverso Confexport, con il supporto di ICE-Agenzia e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, finalizzata a favorire l’internazionalizzazione delle imprese artigiane italiane. Grazie a contenuti multimediali prodotti durante l’evento e a una mirata attività di comunicazione sui social media, i brand partecipanti hanno avuto l’opportunità di accrescere la propria visibilità e consolidare il proprio posizionamento sul mercato.
Elemento chiave dell’iniziativa è stata l’organizzazione di un programma di incoming per buyer internazionali provenienti da numerosi Paesi, che hanno potuto assistere alla sfilata e interagire direttamente con le aziende partecipanti.
Moreno Vignolini, Presidente di Confartigianato Moda, ha dichiarato: “Con questo progetto vogliamo dare voce alle eccellenze della sartoria italiana, un patrimonio unico che merita di essere valorizzato nei contesti internazionali. La Fashion Week milanese è il palcoscenico ideale per sostenere le nostre imprese artigiane e rafforzare il Made in Italy.”
“È di scena l’Alta Sartoria!” rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di promozione del Made in Italy, confermando il ruolo centrale di Confartigianato e CSM nel supportare le micro e piccole imprese della moda. Con il successo di questa prima edizione, l’iniziativa punta a diventare un appuntamento fisso nel calendario della Milano Fashion Week, consolidando il prestigio delle eccellenze sartoriali italiane sul mercato globale.
ARTIGIANATO - Nasce l’Albo nazionale delle botteghe storiche per la valorizzazione dei territori italiani
La legge che istituisce l'Albo nazionale per tutelare e valorizzare botteghe artigiane e negozi di particolare rilievo sotto il profilo storico, culturale e commerciale (Decreto legislativo 27 dicembre 2024, n. 219) è finalmente arrivata a compimento. Il decreto rappresenta un punto di arrivo fondamentale ai fini della valorizzazione delle botteghe storiche e di qualità più volte auspicato da Confartigianato.
Le botteghe artigiane e gli esercizi pubblici commerciali di eccellenza sono alla base della tenuta degli ecosistemi urbani e sono anche un riferimento fondamentale per un turismo di qualità, che valorizzi il genius loci dei nostri territori.
Riconoscere alle botteghe e agli esercizi commerciali storici un valore certificato dall’appartenenza a un albo può costituire un valido aiuto per invertire la rotta del depauperamento dell’offerta commerciale nei centri urbani e permettere a queste imprese di ottenere sia un riconoscimento in termini di premialità sia una significativa visibilità nei confronti del consumatore e del pubblico in generale, rafforzandole in termini imprenditoriali.
È oramai un fenomeno diffuso la creazione di botteghe storiche fittizie, che fanno ricorso impropriamente alla denominazione “Antica” o “Antico” seguita dal nome del tipo di bottega. Questi esercizi ingannano il turista che non ha gli strumenti per distinguere un esercizio storico autentico da uno non autentico e sottraggono mercato alle vere botteghe storiche, che con difficoltà hanno portato avanti le attività fino ad oggi, operando in un contesto di mercato difficile e in continuo mutamento.
La nuova legge mette fine a questi equivoci, creando un sistema oggettivo di riconoscimento delle imprese commerciali e storiche di qualità e delle attività storiche di eccellenza.
Tuttavia, riteniamo importante per il futuro, prevedere anche un sostegno economico alle misure previste dal decreto.
Per agevolare e supportare le attività inserite negli albi in oggetto, auspichiamo l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di un fondo per le imprese storiche e di eccellenza.
Riteniamo inoltre necessario rinforzare la misura che prevede la creazione di percorsi conciliativi tra le botteghe artigiane e gli esercenti con i rispettivi proprietari dei locali. Se il percorso conciliativo non è sufficiente occorrono aiuti concreti per arginare il caro affitti, che amplifica la brevità del ciclo di vita delle attività commerciali e artigiane, le quali rapidamente vengono sostituite da nuove attività, spesso omologate e simili, a discapito della qualità e dell’autenticità.
Le dinamiche dei valori immobiliari, infatti, portano molte imprese a non riuscire a stare più sul mercato anche se il loro prodotto è apprezzato anche dai turisti, come appunto è il caso di molte attività artigianali.
Da ultimo evidenziamo la necessità di creare un raccordo con la disciplina prevista dal Regolamento (UE) 2023/2411 relativo alla protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali. Si tratta del primo strumento europeo per la tutela dei prodotti non agroalimentari che, come per quelli a marchio DOP/IGP, andrà a tutelare le produzioni artistiche nazionali con uno specifico marchio europeo. In questo contesto si collocheranno molte realtà imprenditoriali che operano con i requisiti della storicità e dell’eccellenza e che dovranno essere valorizzati anche nel contesto che si andrà a creare con lo strumento oggetto della presente proposta normativa, ma che sicuramente costituiranno un ulteriore tassello nella valorizzazione del tessuto imprenditoriale e produttivo italiano di qualità.
Le disposizioni di maggior interesse istituite dal provvedimento:
Definizioni (art. 1)
Vengono introdotte le definizioni di: “attività commerciale storica”, “bottega artigiana” ed “esercizio pubblico storico”.
Attività commerciali, botteghe artigiane ed esercizi storici (art. 3)
Si prevede che comuni, unioni di comuni, città metropolitane, province, regioni e province autonome di Trento e di Bolzano possono costituire propri albi delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici storici: per attività esistenti da almeno 50 anni o altro periodo stabilito da normativa regionale e di particolare interesse merceologico o culturale o storico o artistico o turistico ovvero legato alle tradizioni locali.
I soggetti già iscritti ad albi esistenti verranno iscritti di diritto nei nuovi albi (anche se non in possesso dei requisiti previsti). I titolari di attività economiche potranno fare richiesta di iscrizione. È prevista anche la possibilità di subentro nella titolarità o gestione dell’attività e mantenimento della qualificazione sulla base di determinati requisiti (anche per i dipendenti con almeno 10 anni di lavoro presso l’attività).
Attività storiche di eccellenza (art. 4)
Si introduce la definizione di Attività commerciali, botteghe artigiane ed esercizi pubblici storici di eccellenza, per le attività commerciali e gli esercizi pubblici con:
almeno 70 anni di attività (con interruzioni/sospensioni non superiori ad un anno) connotate da particolare interesse storico, culturale, artistico, turistico o merceologico ovvero legato alle tradizioni locali, svolte nello stesso locale (che ha conservato aspetto storico, interni e arredi e un’elevata qualità progettuale e dei materiali);
gestione per almeno 3 generazioni consecutivi da una medesima famiglia;
ubicazione in zone territoriali omogenee o equipollenti o in aree considerate di pregio commerciale.
Diritti di prelazione ed estensione delle tutele relative ai beni culturali (art. 5)
Si prevede il riconoscimento del diritto di prelazione – limitatamente ai locali detenuti, anche in caso di vendita dell'intero complesso immobiliare – in caso di cessione o vendita di beni immobili di proprietà di soggetti pubblici o privati e la possibilità per le attività di essere classificate, su istanza degli interessati, quali beni culturali dal Ministero della cultura che potrà apporre vincoli di destinazione e obblighi di conservazione in capo ai soggetti proprietari degli immobili sede di beni o attività.
Istituzione dell’Albo nazionale delle imprese commerciali e artigiane storiche e delle relative sottosezioni (art. 6)
Viene istituito l’Albo nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici storici:
costituito dagli albi regionali, delle città metropolitane, comunali e delle province autonome;
con una specifica sezione dedicata alle attività storiche di eccellenza;
gestito e alimentato dal Ministero delle imprese e del made in Italy e con la cura degli aspetti promozionali da parte del Ministero della Cultura
È demandata ad un decreto da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento l’individuazione delle modalità attuative per la creazione dell’albo, della sezione specifica delle attività storiche di eccellenza, del sito internet dedicato sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy, del rinvio nel portale «Italia.it» del Ministero del turismo e nel sito internet di ENIT s.p.a, nonché delle modalità di raccordo con gli enti locali interessati.
Misure di valorizzazione (art. 9)
Il Ministero del turismo provvederà ad adottare misure di valorizzazione e campagne informative rivolte al turismo nazionale e internazionale in favore delle attività coinvolte. Le iniziative possono essere avviate dalle associazioni di settore interessate, per il tramite delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano.
STUDI – Attesa decisione su tassi BCE il 12 dicembre. Granelli: "In due anni il caro-tassi pesa sulle imprese per 44,3 miliardi di euro"
Si apre una settimana decisiva per la politica monetaria, con la riunione di giovedì prossimo del Consiglio direttivo della Bce in cui sarà presa una decisione sui tassi di riferimento. Ad oggi si delinea una probabile riduzione dei tassi, ma è incerta l’intensità del taglio. Alcuni segnali indicano la necessità di dare un impulso alla debole economia europea, su cui pesano le incertezze delle crisi geopolitiche. Ad ottobre l’inflazione si colloca al 2,3%, vicino al target del 2% di politica monetaria, mentre le ultime previsioni della Commissione europea tratteggiano una fase di debolezza dell’economia, con una crescita zero-virgola dell’Eurozona (+0,8% nel 2024), frenata dal conclamato secondo anno di recessione in Germania.
“L’aumento dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione ha comportato nell’ultimo biennio 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari per le imprese e un calo dei prestiti che a settembre è del 2,4%. Tutto ciò rende il futuro sempre più incerto ed accresce le preoccupazioni, sia per il presente, sia per quello che potremo lasciare alle prossime generazioni”, ha denunciato il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli.
Una riduzione più decisa dei tassi di riferimento aiuterebbe il rilancio degli investimenti delle imprese, necessari per la produttività e l’innovazione, fattori chiave della competitività. Senza una adeguata propensione ad investire le imprese ritardano i processi di digitalizzazione, di efficientamento energetico e di riduzione dell’impatto sull’ambiente della twin transition, digitale e green.
Nel 19° Rapporto annuale Italia, la grande officina delle piccole imprese, pubblicato in occasione dell’Assemblea annuale di Confartigianato in cui è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (qui per un estratto), si indica che tra le conseguenze economiche dei conflitti in corso, il caro-tassi innescato dall’ intervento di politica monetaria riportare la crescita dei prezzi sotto controllo, ha determinato 44,3 miliardi di euro maggiori oneri finanziari sulle imprese italiane nel biennio 2023-2024 mentre si registra un calo dei prestiti, che a settembre scendono del 2,4% (-3,5 nel mese precedente) mentre quelli alle micro e piccole imprese a metà di quest’anno scendono dell’8,0%.
Il caro-tassi riduce la propensione ad investire: dal primo trimestre del 2024 la dinamica degli investimenti delle imprese è entrata in territorio negativo e nel secondo trimestre di quest’anno segna un calo del 2,3% su base annua. In particolare, nel secondo trimestre del 2024 gli investimenti in macchinari e impianti in termini reali scendono del 4,4% su base annua. Il calo della domanda di beni di investimento, sommandosi alle difficoltà dell’automotive, impatta sulla crisi della meccanica: nei primi nove mesi del 2024 la produzione di beni strumentali scende del 4,2%, tendenza confermata anche per la produzione di macchinari.