STUDI - Maggiore crescita PIL (+7,4%) con tasso di occupazione femminile in linea con Ue. Italia leader europea per imprenditrici
L'emancipazione femminile ha bisogno di politiche per combattere le disuguaglianze di genere e di maggiori risorse a sostegno della conciliazione vita-lavoro per aumentare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Se il tasso di occupazione delle donne italiane crescesse allineandosi con quello dell'Ue si ipotizza un aumento di 2.344.000 occupate donne, di cui 355.000 le indipendenti, che permetterebbe al PIL italiano di crescere del 7,4%, pari a 154,7 miliardi di euro di maggior valore aggiunto: come se il nostro Paese potesse contare sull'apporto di un secondo Piemonte.
L’analisi controfattuale sulla maggiore crescita derivante dal lavoro femminile, insieme ad altri aspetti di forza ma anche criticità del mercato del lavoro femminile, è contenuta nel report ‘Imprese e lavoro delle donne nell’era dell’incertezza - Tra presente e futuro al femminile’ presentato ieri dall’Ufficio Studi in occasione di ‘Futuro al Femminile: Equità, Generatività, Sistema’, la Convention del Movimento Donne Impresa Confartigianato (leggi QUI) e predisposto in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia, che ha curato anche l'Appendice statistica ‘Imprese femminili, digitali, artigiane e donne indipendenti per territorio’. Clicca qui per scaricarla.
Il report interseca la vision dell’evento intrecciando il tema della equità di genere con un esteso esame del mercato del lavoro e della vocazione all’imprenditorialità, quello della generatività con il ruolo delle donne nella struttura imprenditoriale italiana e i caratteri della dinamica delle imprese e del lavoro delle donne e quello del sistema mediante l’offerta di alcuni elementi di valutazione delle politiche per ridurre il divario di genere e per la conciliazione.
Sulle prospettive del "Futuro al femminile" viene delineato il ruolo delle donne e dell’imprenditoria femminile nell'età dell'incertezza e nelle sfide della transizione demografica nei prossimi vent'anni posta al sistema di welfare.
Vengono analizzati vari aspetti dell'occupazione femminile valutando in particolare i dati sull'occupazione femminile nel periodo 2021-2023. Vengono discusse le tendenze dell'economia italiana, con un focus sulla ripresa del commercio internazionale, i rischi geopolitici e le ricadute della stretta monetaria e si analizzano le variazioni nel costo del credito alle imprese.
Vengono evidenziate criticità nel sostegno alle politiche di conciliazione e nella riduzione delle diseguaglianze di genere mentre il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) presenta dei ritardi sull’attuazione che interessano anche l’intervento per gli asili nido.
Sul fronte dell’imprenditoria femminile, l’Italia si conferma leader nell'Ue per il numero di imprenditrici e lavoratrici autonome che però scontano una persistente carenza di manodopera visto che sono di difficile reperimento il 46,0% delle entrate nelle MPI guidate da donne, con i, paradossale ‘grande spreco’ di risorse dato dall’alto numero di giovani donne inattive sul mercato del lavoro. Il recupero dell'occupazione indipendente tra il 2021 e il 2023 è stato trainato principalmente dalle donne.
Per quanto concerne l'imprenditorialità viene condotta una analisi strutturale delle imprese femminili in termini di età, nazionalità e territorio, con un approfondimento su regioni e province con la maggiore presenza di imprese femminili. Sono indicate le regioni italiane che si distinguono a livello europeo per l'imprenditoria femminile. Si discute anche della crescita dell'imprenditoria femminile nel periodo post-pandemico e della sua rilevanza nel mantenere la stabilità del sistema delle imprese.
Viene inoltre approfondito il profilo delle imprese gestite da donne e la loro distribuzione territoriale evidenziando il ruolo significativo dell'artigianato nell'imprenditoria femminile e confrontando la dimensione media delle imprese femminili con quella delle imprese gestite da uomini.
Key data del report ‘Imprese e lavoro delle donne nell’era dell’incertezza - Tra presente e futuro al femminile’ (in corsivo le evidenze di contesto e non relative alle donne)
Stretta monetaria, caro tassi e calo di prestiti e investimenti
5,44% costo del credito alle imprese in Italia a febbraio 2024 vs 5,12% Eurozona
+381 punti base costo del credito alle imprese in Italia a febbraio 2024 rispetto a giugno 2022, mese precedente all’avvio della stretta monetaria, vs +329 punti base Eurozona
+355 punti base costo del credito alle imprese biennio 2021-2023 (vs -39 punti base biennio 2019-2021)
+4,1% y/y prestiti alle imprese a febbraio 2024 vs +0,4% Eurozona
-6,3% y/y prestiti a famiglie produttrici guidate da donne (vs -5,6% y/y totale famiglie produttrici)
-7,7% y/y prestiti a famiglie produttrici artigiane guidate da donne (vs -5,6% y/y totale famiglie produttrici artigiane)
1.166 milioni di euro di maggiori oneri finanziari per le MPI guidate da donne nella stretta monetaria, tra giugno 2022 e febbraio 2024
Donne protagoniste nell’economia dell’incertezza/ il contesto
+1,3% variazione commercio internazionale nel biennio 2021-2023 (vs +4,8% 2019-2021)
+14,3% variazione prezzi al consumo nel biennio 2021-2023 (vs +1,7% biennio 2019-2021)
+76,2% variazione prezzi retail energia elettrica e gas nel biennio 2021-2023 (vs +6,4% biennio 2019-2021)
Donne protagoniste nell’economia dell’incertezza/ le performance
+2,4% punti percentuali tasso di occupazione femminile nei due anni di guerra 2022-2023 (III trimestre 2023 su III trimestre 2021) (vs +1,9 punti percentuali G7)
53,4% tasso di occupazione femminile 15-64 anni nel IV trimestre 2023, Italia ultima in Ue (media 66,1%)
+4,5% variazione totale occupati 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +1.026.000 unità
+5,0% variazione donne occupate 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +478mila unità
+4,2% variazione uomini occupati 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +548mila unità
3 regioni italiane, Sicilia a +10,0%, Veneto a +8,2% e Puglia a +7,3%, trainano la crescita (+5,0%) dell'occupazione femminile italiana nei due anni di guerra (biennio 2022-2023) facendo meglio del 4,3% dell'Ue, del +7,2% della Spagna e del +5,2% dei Paesi Bassi 63 province in cui la crescita in valore assoluto delle donne occupate 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023 è superiore a quella degli uomini occupati
12 province in cui la crescita in valore assoluto dell'occupazione 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023 è imputabile alle donne occupate mentre gli uomini occupati diminuiscono: si tratta di Torino, Bologna, Viterbo, Forlì-Cesena, Teramo, Frosinone, Siracusa, L'Aquila, Isernia, Fermo, Reggio Calabria e Cuneo)
Imprenditoria femminile nell’era dell’Intelligenza Artigiana
+2,3% variazione totale indipendenti 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +114mila unità
+4,8% variazione donne indipendenti 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +73mila unità
+1,2% variazione uomini indipendenti 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +41mila unità
1,6 milioni di donne indipendenti 15 anni ed oltre in Italia, 1° in Ue con una quota del 15,9% sul totale Ue
16,1% donne indipendenti 15 anni ed oltre su donne occupate in Italia, 1° tra paesi top 4 Ue (vs 10,7% Ue)
+0,9% imprese femminili attive, pari a +8.340 unità, in controtendenza rispetto al -0,3% delle restanti imprese (-11.507 unità) che determinano il -0,1% del totale imprese attive (-3.167 unità)
27.966 imprese femminili pioniere dell’IA, il 12,5% del totale
337.886 imprese femminili con progetti di innovazione, il 35,1% del totale imprese
57.883 imprese femminili in settori innovation intensive
21.728 imprese femminili in ambito digit, +13,4% tra 2018 e 2023 con il comparto artigiano che sale a +21,2%
Tra presente e futuro, alcuni nodi critici
35,1% donne imprenditrici, lavoratrici autonome e professioniste con dipendenti con almeno 55 anni nel 2023, più che raddoppiata (+19,6 punti percentuali) rispetto al 15,5% del 1998 - in 25 anni - (vs 39,0% degli uomini, quota quasi raddoppiata nel periodo con +18,2 punti)
266 mila lavoratori difficili da reperire per le MPI guidate da donne, pari al 46,0% delle loro entrate
938 mila giovani donne inattive di 25-34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro, pari al 31,3% delle giovani donne 25-34 anni, 3° quota in Ue dopo Romania e Repubblica Ceca (vs 19,0% Ue)
21,9% del PIL in spesa della Pubblica Amministrazione per Protezione sociale in Italia, 3° in Ue dietro a Francia e Finlandia
1,4% del PIL in spesa della Pubblica Amministrazione per Famiglia e giovani in Italia, 22° in Ue davanti a Lettonia, Grecia, Spagna, Malta e Irlanda
12,0 euro spesi in Italia in sanità a pensioni per anziani vs 1 euro per famiglie e giovani
0,41% delle spese delle amministrazioni centrali dello Stato destinato a ridurre le diseguaglianze di genere (tra cui i fondi per l’imprenditorialità femminile, gli incentivi all’occupazione femminile e le misure di conciliazione vita-lavoro) per cui si rileva una diminuzione del 25,6% nel 2022 (-1,4 miliardi di euro in meno) vs +4,1% della spesa totale. Rilevante recupero nel triennio 2024-2026 con la spesa per ridurre le diseguaglianze di genere in crescita del 25,6% rispetto al biennio 2021-2022
IoreSME – NEWSLETTER APRILE – Le proposte di Confartigianato alla Commissione UE e la Conferenza di La Hulpe sul Pilastro europeo dei diritti sociali
La Newsletter di aprile del Progetto IoreSME offre aggiornamenti sulle attività volte a rafforzare il dialogo sociale in Europa.
Confartigianato Imprese ha partecipato a un'audizione della Commissione Europea il 27 marzo, dove ha rappresentato la propria posizione sul Pacchetto di primavera del Semestre Europeo. L'audizione ha permesso di esaminare le sfide del mercato del lavoro, con particolare attenzione alla carenza di manodopera qualificata in Italia. Confartigianato ha sottolineato l'importanza dell'apprendistato e dell'orientamento scolastico-formativo, chiedendo un coinvolgimento continuo delle parti sociali nelle varie fasi del Semestre Europeo.
Il 16 aprile 2024, durante la Conferenza di alto livello sul Pilastro europeo dei diritti sociali tenutasi a La Hulpe, Belgio, è stata rinnovata l'attenzione verso l'implementazione del Pilastro come guida per le politiche occupazionali e sociali. La dichiarazione firmata enfatizza il rafforzamento delle parti sociali, la contrattazione collettiva e il ruolo della società civile nel combattere l'esclusione e le disuguaglianze, e promuove l'equità nel mercato del lavoro e l'inclusione sociale.
Per ulteriori dettagli e approfondimenti su queste attività, vi invitiamo a scaricare il formato digitale della newsletter.
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STUDI – Giostre e attrezzature per parchi divertimento: per export Italia 1° in Ue. Made in Italy giostre e giocattoli +28,1%
Nei giorni scorsi è nato in Confartigianato il gruppo “Costruttori di Attrazioni”, il cluster di imprese di produzione di attrezzatture e macchinari per attività di intrattenimento e divertimento. Per questa occasione l’Ufficio Studi ha pubblicato la Nota ‘Giostre, parchi di divertimento e produzione di giochi: imprese e made in Italy’ – qui per scaricarla - che fornisce una panoramica sul sistema imprenditoriale delle giostre, attrezzature dei parchi di divertimento e dei giochi in Italia, evidenziando la distribuzione delle imprese e degli occupati nel settore, nonché le tendenze relative alle esportazioni e alle importazioni. In questo articolo evidenziamo alcuni dei principali punti del report.
Le imprese - La produzione di giostre conta 137 imprese, per due terzi (67,2%) nel triangolo Veneto-Emilia Romagna-Lombardia mentre la produzione di giochi conta 536 imprese, per oltre la metà (53,5%) in Lombardia, Emilia-Romagna, Campania e Piemonte. Nel totale della produzione di giostre e giochi operano 673 imprese e 2.762 addetti. Il segmento della produzione di giostre mostra una quota di imprese artigiane pari al 27,0%, che sale al 34,7% nella produzione di giochi, entrambe superiori alla media del 21,3% rilevata per il totale economia.
L’analisi territoriale - Il comparto produttivo delle giostre e attrezzature per parchi di divertimento, evidenzia una marcata polarizzazione territoriale: un terzo (32,8%) delle imprese, infatti, opera in Veneto che conta 45 imprese, seguito a distanza dall'Emilia-Romagna con 26 imprese (19,0%) e dalla Lombardia con 21 imprese (15,3%). In chiave provinciale la maggiore presenza di imprese del settore si riscontra a Rovigo con 15 imprese, pari al 10,9% del totale, Reggio Emilia con 12 imprese, pari all'8,8%, Modena e Padova, entrambe con 11 imprese ed una quota dell'8,0% sul totale e Vicenza con 10 imprese, pari al 7,3%.
Un quinto (25,7%) delle imprese della produzione di giochi opera in Lombardia dove si contano 138 imprese, seguita a distanza dall'Emilia-Romagna con 55 imprese (10,3%), dalla Campania con 49 imprese (9,1%) e dal Piemonte con 45 imprese (8,4%), quattro regioni che concentrano oltre la metà (53,5%) delle imprese del comparto.
Il made in Italy – L’export di giostre e giochi vale 403 milioni di euro, con Italia 7° esportatore in Ue a 27. Nel 2023 le vendite del made in Italy di giostre e giochi del settore sono in salita del 28,1% a fronte della ‘crescita zero’ del totale export.
Nelle esportazioni del settore in esame predomina l’export di giostre per cui l’Italia è il 1° esportatore nell’Unione europea con 261 milioni di euro, davanti a Paesi bassi e Germania.
I mercati - Per quanto riguarda la destinazione delle vendite del made in Italy di giostre, attrezzature per parchi di divertimento e giochi, il 60,9% viene assorbito dai mercato extra Ue. Il 71,2% delle vendite è destinato ai dieci paesi clienti: USA con 66 milioni di euro (16,3% del totale), seguito da Francia con 43 milioni (10,8%), Germania con 37 milioni (9,1%), Regno Unito con 30 milioni (7,5%), Messico con 24 milioni (5,9%), Spagna con 16 milioni (4,0%), Arabia Saudita con 18 milioni (4,5%), Polonia con 10 milioni (2,5%), Cina con 11 milioni (2,7%), Paesi Bassi con 11 milioni (2,7%) e Russia con 11 milioni (2,6%).
Imprese della fabbricazione di giostre e attrezzature per parchi di divertimento e fabbricazione di giochi per regione
Fine 2023. Imprese registrate decrescenti e addetti e composizione percentuale. Ateco 2007: 28.99.92, 26.40.02 e 32.40.10 - Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Esportazioni di giostre e attrezzature per parchi di divertimento e giochi dei paesi Ue
Anno 2023. Milioni di euro. Sistema armonizzato (SH6): 9508 e 9504 (escluso 950440) e 9508 - Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
FOTOGRAFI - L'Italia confermata nel Board della Federation of European Photographers con Confartigianato Fotografi
Si è svolta il 12 aprile scorso ad Alesùnd (Norvegia) l’Assemblea Generale della FEP per il rinnovo delle cariche per il triennio 2024-2026.
Confermato nel board che affiancherà il Presidente norvegese Truls Løtvedt Eugenio Li Volsi, rappresentante italiano designato da Confartigianato Fotografi, che ha ringraziato l’Organizzazione italiana per la fiducia e ribadisce il suo impegno a livello europeo in rappresentanza dei fotografi professionisti italiani.
“E’ un onore per Confartigianato Fotografi – ha detto il Presidente nazionale Corrado Poli – questa conferma a livello europeo, a testimonianza dell’impegno che abbiamo sempre profuso per l’affermazione della fotografia italiana nel mondo e per la tutela della professionalità dei nostri fotografi. Formulo i migliori auguri al nostro Eugenio Li Volsi che ha saputo, nel corso del precedente mandato, portare avanti la nostra linea e che si è sempre generosamente speso in favore della Categoria”.
L’attività della FEP per il 2024 sarà prioritariamente concentrata sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulla creazione delle immagini e, soprattutto, sulla postproduzione, che impegna l’Organizzazione ad un attento monitoraggio ed all’eventuale ridefinizione delle regole delle competizioni.
Nel corso della kermesse norvegese, si è svolta anche la premiazione del Concorso fotografico FEP Awards, che ha visto tre italiani qualificati tra i primi dieci. Come novità 2024, FEP ha annunciato la realizzazione dell’annuario per il Gala degli Awards, una pubblicazione dedicata ai finalisti del concorso 2024, che la riceveranno in omaggio. Guarda QUI le immagini premiate
Confermate infine le qualifiche QEP e MQEP per il 2024, con la sessione estiva di giugno a Baden (Austria) e la sessione autunnale che si svolgerà in Germania.