STUDI – La frenata della produzione manifatturiera. I trend della congiuntura nel webinar del 4 dicembre

Il calo del commercio internazionale, su cui pesa la bassa domanda del mercato tedesco, e una bolla dei costi energetici non ancora completamente sgonfiata stanno rallentando l'attività delle imprese manifatturiere. La stretta monetaria riduce gli investimenti, condizionando i processi di transizione ambientale e digitale.

Nei primi nove mesi del 2023 l’indice del volume del commercio internazionale rilevato dal Cpb, istituto indipendente olandese, scende del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nello stesso arco di tempo le esportazioni dei prodotti del made in Italy in valore salgono di un limitato 1,0%, mentre in volume scendono del 4,9%. La recessione tedesca determina un calo del 2,5% del valore delle esportazioni in Germania.

La produzione manifatturiera in Italia è stazionaria durante l’estate (crescita zero nel trimestre luglio-settembre rispetto al trimestre precedente); segnale di stabilità anche in Spagna (+0,2%) e Francia (-0,2%), mentre si registrano flessioni più marcate in Unione europea (-3,0%) e in Germania (-2,1%). Nonostante la tenuta estiva dell’attività, nel complesso dei primi nove mesi del 2023 la produzione manifatturiera in Italia cumula un calo del 2,1% su base annua, a fronte di una stazionarietà in Germania (+0,1%) e Spagna (crescita zero) e un aumento dello 0,8% in Francia.

Sono sette i settori che si mantengono in territorio positivo: si tratta di Altri mezzi trasporto con +11,2%, Farmaceutici con +9%, Autoveicoli con +8,6%, Riparazione macchinari con +4,4%, Gomma e materie plastiche con +1,9%, Computer ed elettronica con +0,7% e Macchinari con +0,1%. All’opposto, si osservano flessioni superiori ai cinque punti percentuali per Mobili con -5,3%, Metallurgia con -6,6%, Prodotti chimici con -8,3%, Tessile con -8,7%, Pelle con -9,4%- Cali a doppia cifra per Vetro, ceramica, cemento con -10,3%, Carta con -11,1%, Legno con -13,7% e Stampa con -20,7%. Nel complesso dei settori di micro e piccola imprese il calo è più severo, e arriva al -4,8%.

Nella produzione manifatturiera sono attive 226mila imprese artigiane, il 61,7% del totale, che danno lavoro  a 857 mila addetti.

Le tendenze della congiuntura e del mercato del lavoro nel webinar del 4 dicembre - Le ultime tendenze macro e congiunturali, con un focus sul mercato del lavoro, il quale nell’ultimo anno ha registrato una crescita di oltre mezzo milione di occupati, saranno al  centro del webinar che si terrà il prossimo 4 dicembre 2023, dalle ore 11.45 alle 13.15 per la presentazione del 27° report su trend economia, congiuntura e MPI, ‘Verso il 2024: economia in frenata, tiene il mercato del lavoro’, organizzato dall’Ufficio Studi in collaborazione con la Direzione Politiche economiche e la Direzione Politiche sindacali e del lavoro.

Programma webinar lunedì 4 dicembre 2023, ore 11.45-13.15

 Introduzione di Vincenzo Mamoli, Segretario Generale
Il trend congiunturale e le prospettive per il 2024, di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi
Alcune evidenze territoriali, di Licia Redolfi, Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia
Contributi di Riccardo Giovani, Direttore Politiche sindacali e del lavoro
Conclusioni di Bruno Panieri, Direttore Politiche economiche

 

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Dinamica produzione nei primi nove mesi del 2023 per settore
Gennaio-settembre 2023, var. % tendenziale dati corretti per giorni lavorativi, in arancio settori MPI - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
 


STUDI – Moda, una congiuntura difficile. Granelli: 'Servono interventi 'a misura' di Mpi simbolo del made in Italy'

Dopo l’estate si è accentuato il rallentamento dell’economia a seguito del prolungamento della stretta monetaria e la frenata del commercio internazionale. Nei primi nove mesi del 2023 l’indice del volume del commercio internazionale rilevato dall’istituto indipendente olandese Cpb scende del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il caro tassi determinato dalla stretta monetaria della BCE riduce la domanda di credito e comprime gli investimenti, mentre i consumi sono penalizzati dalla perdita di potere d’acquisto delle famiglie. A settembre 2023 il costo del credito bancario per le imprese in Italia risulta di 376 punti base superiore a giugno 2022, mese precedente l’avvio della stretta da parte della Banca centrale europea (BCE), un aumento di cinquanta punti superiore a quello di 326 punti base registrato nell’Eurozona. A settembre i prestiti alle imprese scendono del 6,7%, intensificando il calo del 6,2% di agosto.

Nel secondo trimestre 2023 ristagna (+0,2%) la spesa delle famiglie, mentre gli investimenti segnano un marcato calo congiunturale (-1,7%), in controtendenza rispetto alla media europea (+0,4% in Ue a 27).

Focus Moda -  Le spinte recessive in atto penalizzano in modo particolare il comparto della moda, quello maggiormente colpito dalla recessione del 2020, impedendo il completo recupero dei livelli produttivi pre pandemia. La moda è uno dei settori del made in Italy a maggiore vocazione artigiana: nel tessile, abbigliamento e calzature sono 32.974 le imprese artigiane, pari al 61,8% del totale del settore, e danno lavoro a 138.900 addetti.

Nei primi nove mesi del 2023 la produzione delle imprese della Moda in Italia cumula un calo su base annua del 6,0%, più marcato del calo del 2,1% della manifattura. Ad ottobre 2023 il saldo delle attese sugli ordini per il settore entra in territorio negativo (-8 dal +2 a settembre).

Sul fronte dei consumi, nei primi nove mesi del 2023 il valore delle vendite al dettaglio sale del  3,7%, con una maggiore debolezza per abbigliamento e pellicce (1,4%) e calzature, articoli in pelle e da viaggio (+0,6%).

Per quanto riguarda il volume delle esportazioni della Moda, nei primi otto mesi del 2023 si registra un calo pari all’8,3% e più marcato rispetto al calo del 5,0% del Manifatturiero.

Nei primi nove mesi del 2023 il valore delle esportazioni della Moda sale di un limitato +1,3%, combinazione di +4,4% nei paesi Ue e di un calo dell’1,2% verso i paesi extra Ue.

Tra i maggiori mercati Ue si registra un aumento del valore dell’export Moda del +14,7% in Francia, del +2,3% in Germania e del +2,0% in Spagna. Nei maggiori paesi extra Ue da segnalare il +14,7% in Giappone e il +9,0% in Cina mentre si registrano cali del 2,4% nel Regno Unito, del 4,8% negli Stati Uniti e del 28,7% in Svizzera. Torna a salire l’export verso la Russia (+27,7% rispetto primi nove mesi del 2022), con un livello che rimane al di sotto dell’11,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021, precedente all’invasione dell’Ucraina.

In chiave territoriale, tra la sei maggiori regioni esportatrici di prodotti della Moda (90,8% dell’export totale), nel primo semestre del 2023 l’export del tessile, abbigliamento calzature sale più della media (+5,1%) nelle Marche con +16,6% su base annua, in Piemonte con +12,6%, in Lombardia con +10,7% ed Emilia-Romagna con +7,7%. Dinamica positiva, ma più debole, per il Veneto (1,2%), mentre segna una flessione la Toscana (-4,2). Qui l’Appendice con i dati per regione e provincia sull’export della Moda.

“Per la moda, così come per tutti i settori-simbolo del made in Italy – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – sono necessarie politiche economiche a misura di artigiani e di micro e piccole imprese, capaci di valorizzarne la qualità, l’innovazione, la capacità competitiva. C’è ancora molto da fare per liberare le nostre energie e va sgombrata la strada dai tanti ostacoli che intralciano il cammino degli imprenditori. Riduzione della pressione fiscale, semplificazione della burocrazia, un accesso facile al credito e a nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e ai progetti di innovazione digitale e tecnologica, di transizione ecologica e di internazionalizzazione. Bisogna favorire la creazione e la trasmissione delle imprese, snellire tempi e modalità per accedere agli incentivi. Abbiamo bisogno di interventi mirati ai settori più innovativi, ma servono anche progetti di valorizzazione dei comparti forti del nostro manifatturiero tradizionale”.

In un debole quadro congiunturale va sottolineata la tenuta del mercato del lavoro. Negli ultimi dodici mesi a giugno 2023 gli occupati delle imprese della Moda salgono dello 0,4% su base annua, in controtendenza rispetto alla flessione del 2,3% della media Ue. Tra gli altri maggiori paesi produttori si osserva una crescita dell’occupazione in Portogallo (+3,3%), Francia (+2,7%) e Spagna (+1,8%), mentre segnano una flessione Romania (-1,9%) e Polonia (-11,3%).

Secondo l’ultima rilevazione di Unioncamere-Anpal, le previsioni di assunzione nelle imprese del tessile, abbigliamento e calzature nel trimestre novembre 2023-gennaio 2024 sono pari a 33mila unità, in aumento di 7mila unità rispetto ai 26mila rilevato nel corrispondente trimestre novembre 2022-gennaio 2023.

Persiste una elevata difficoltà di reperimento del personale specializzato: sono difficili da reperire i 63,7% degli operai addetti a macchinari dell'industria tessile e delle confezioni.

 

 
Dinamica export Moda nel primo semestre 2023 nelle maggiori regioni
Primo semestre 2023, var. % tendenziale, prime sei regioni con 90,8% export - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat


TURISMO - Il Vice Presidente di Confartigianato Massetti al Forum Internazionale del Turismo: Una visione artigiana per il futuro del settore

Confartigianato ha partecipato al Forum Internazionale del Turismo, un evento voluto dal Ministro Daniela Santanchè per porre l’accento sulle potenzialità e trasversalità di un comparto che rappresenta, direttamente e indirettamente, il 13% del Pil nazionale. Il forum si è svolto a Baveno sul Lago Maggiore nei giorni 24 e 25 novembre 2023 e ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ministri sia italiani che stranieri, assessori regionali responsabili del Turismo e le figure chiave del settore.

Confartigianato, rappresentata dal Vice Presidente Vicario Eugenio Massetti, nel panel 'Stile di vita', condotto da Anna Maria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca, ha portato le istanze delle imprese artigiane del settore turistico, focalizzandosi sulla relazione tra turismo e benessere ed evidenziando come i prodotti artigiani siano essenziali per la promozione dei territori e delle loro conoscenze. Massetti ha sottolineato, in particolare, il tema del mismatch sulle competenze e la carenza di manodopera qualificata lamentata dalle imprese.

Il messaggio del Presidente della Repubblica all'Assemblea di Confartigianato ha sottolineato il ruolo degli artigiani come custodi di un patrimonio culturale che contribuisce all'identità nazionale. Questo aspetto è spesso una ragione chiave per visitare l'Italia, dove i turisti possono esplorare i luoghi autentici del Made in Italy e sperimentare lo stile di vita locale. Lo stile di vita italiano è per tutto il mondo sinonimo di qualità e gusto per il bello.

È proprio grazie alla presenza e all’attività degli artigiani, che si possono proporre ai turisti esperienze diverse da quelle omologate.

"La creatività - ha sottolineato il Vice Presidente Eugenio Massetti - la qualità delle produzioni che fanno l’eccellenza del Made in Italy, che rappresentano lo stile di vita, che raccontano l’Italia nelle comunità, è fatta anche dalla presenza dell’impresa diffusa sul territorio. Che diventa un punto di attrattività, un pezzo importante nella filiera lunga del turismo con l’offerta dei suoi prodotti ben fatti e con i suoi servizi collegati. I prodotti artigiani sono quindi un asset fondamentale per il turismo e valorizzarli significa promuovere i nostri territori e i loro saperi e proteggere le località dalla perdita di autenticità".

L’artigianato e la piccola impresa dell’ecosistema turistico non sono solo le botteghe storiche, il souvenir di qualità, l’artigianato d’arte ma anche quelle legate all’enogastronomia, e a 'pezzi' dell’accoglienza e della logistica, il trasporto persone non di linea e tutta la filiera di servizi alla persona che riceve ricadute positive dalla presenza del turista. Queste piccole imprese, spesso viste come limitate per dimensioni, in realtà rappresentano un valore unico per il sistema turistico, offrendo servizi personalizzati e sostenibili.

'La dimensione di queste imprese - ha spiegato il Vice Presidente Massetti - è stata e continua ad essere erroneamente considerata un limite, quando invece è un fattore identitario, un valore unico che ha permesso al sistema turistico di sopravvivere attraversando la crisi proprio grazie alla rapidità decisionale, alla flessibilità, alla creatività e all’attaccamento al territorio che le caratterizza'.

Un settore di crescente importanza è quello delle imprese del benessere. Queste contribuiscono significativamente alla qualità della vita dei residenti e all'esperienza dei turisti, adattandosi alle esigenze moderne di cura e relax. In Italia, il settore dell'acconciatura ed estetica conta circa 150 mila imprese, di cui l'86,5% sono artigiane.

"In quest’ultimo decennio - ha concluso Massetti - sono radicalmente cambiate anche le modalità di fruizione di questi servizi: la vacanza diventa anche il momento per trovare nuovi modi per stare bene con sé stessi, per rilassarsi e scaricare le tensioni e gli stress accumulati quotidianamente. La cura del proprio corpo diventa allora un passaggio obbligato per il benessere generale della persona, sia a livello fisico che mentale".


BOLZANO - Lvh.apa dà un segno contro la violenza sulle donne: un “posto occupato”

In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre, anche lvh.apa Confartigianato Imprese partecipa alla campagna nazionale "Posto occupato/ Besetzter Platz". Verrà posizionata una sedia avvolta in una coperta rossa sulla quale verranno distribuiti diversi accessori femminili. Ciò vuole simboleggiare il vuoto che ogni donna vittima di violenza di genere, solitamente da parte di un partner o di un familiare, lascia nella società.

La campagna è dedicata a tutte le donne vittime di violenza. Ognuna di queste donne aveva un posto nel lavoro, nella famiglia e nella nostra società prima che il marito, l'ex partner, l'amante o persino un estraneo ponessero fine alla sua vita in modo violento. Lvh.apa vuole ora mantenere questo spazio libero per queste donne, in modo che le loro storie non vengano dimenticate.

"È molto importante che oggi uomini e donne dimostrino insieme che la situazione attuale non può più essere tollerata. Le donne devono potersi sentire a proprio agio nella nostra società e non devono vivere con la sensazione di avere paura per la propria sicurezza. È proprio per questo che noi, in quanto donne attive nell’artigianato, ci alziamo oggi in piedi per dare l'esempio, per dare coraggio", sottolineano Petra Holzer, presidente regionale delle Donne nell’artigianato e la funzionaria Johanna Santa Falser.

"La violenza contro le donne e le ragazze non è un problema privato o puramente femminile. Siamo tutti chiamati a prendere una posizione ferma contro di essa e a dire chiaramente: la violenza è un tabù che noi come associazione, come società, non tolleriamo", aggiunge il presidente di lvh.apa Martin Haller.

Ulteriori informazioni sulla campagna "Posto occupato" sono disponibili su postoccupato.org.