fiera campionaria milano

La Qualità dell'Artigianato alla Fiera Campionaria di Milano


AUTOTRASPORTO MERCI Dal 2003 rincari gasolio sono costati 1,5 miliardi all’autotrasporto. Iva e accise pesano per il 50,4% sul prezzo finale. Francesco Del Boca (Confartigianato Trasporti): “Imprese in grave crisi. Sterilizzare Iva e ridurre accise sui carburanti”

“Interventi immediati, ad iniziare dalla sterilizzazione dell’Iva e la conseguente riduzione delle accise sui carburanti, per contrastare la grave crisi delle imprese di autotrasporto merci”.Leggere di più


autotrasporto merci

AUTOTRASPORTO MERCI - Dal 2003 rincari gasolio sono costati 1,5 miliardi all'autotrasporto. Iva e accise pesano per il 50,4% sul prezzo finale


Gli autotrasportatori spengono i motori

Gli autotrasportatori italiani hanno proclamato un fermo dei servizi di cinque giorni, dal 10 al 14 dicembre prossimi. Dal carburante alle merci, resterà tutto fermo durante la protesta indetta dalle oltre 35.000 imprese iscritte a Confartigianato Trasporti, una decisione sostenuta anche da altre Associazioni di rappresentanza. Un’iniziativa limite, presa da una categoria che ogni giorno vive tra mille difficoltà, costretta a mandare giù anche le promesse non rispettate del Governo. Su tutte, la mancata riforma del settore annunciata in tempi non sospetti. “L’alto costo del gasolio, la concorrenza sleale dei vettori stranieri e di quelli che non hanno l’abilitazione all’esercizio non hanno fatto altro che aumentare le difficoltà delle piccole e medie imprese artigiane rappresentate dalla nostra Confederazione”. Così esordisce Francesco Del Boca, presidente di Confartigianato Trasporti. La risposta del Governo è arrivata attraverso le parole del Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi: “A febbraio scorso abbiamo stretto un accordo con la categoria che scadrà il prossimo febbraio. Dobbiamo rilanciare l’attività con gli autotrasportatori - ha poi concluso il Ministro - stiamo cercando i fondi, sono ottimista”. Intanto gli autotrasportatori hanno annunciato che diserteranno la riunione tecnica sulla Finanziaria 2008 fissata per il 23 novembre presso il Ministero dei Trasporti. Non è la manovra economica la priorità del trasporto merci, quanto piuttosto la regolamentazione del settore stesso. Cinque i punti già fissati in un documento unitario, altrettanti quelli che verranno studiati per essere presentati al Governo. “In primo luogo chiediamo che venga pienamente attuata la riforma organica del settore, a cominciare dalla liberalizzazione. Non per rivedere le tariffe, quanto piuttosto per regolamentare il nostro mondo”, ci dice ancora Del Boca. Che continua sottolineando le problematiche economiche del comparto. “Il gasolio, soltanto negli ultimi quattro mesi, ha subìto un aumento del 15%. Un incremento che grava soltanto su di noi e non sulle industrie committenti, che così fanno perno su di noi per non aumentare i propri prezzi A tal proposito si potrebbe pensare - continua Del Boca - di inserire il costo del carburante nella fattura, come avviene in Francia. Questo in Italia non è possibile e gli aumenti del carburante gravano soltanto su di noi”. Oltre a questo, il numero uno degli autotrasportatori di Confartigianato sottolinea l’improprietà dei ferrei studi di settore proposti alla categoria. “Il nero, nel mondo dei trasporti, non esiste. O quantomeno non nel nostro, e cioè in quello regolare. Gli autotrasportatori, per poter incassare dai committenti - continua Del Boca - sono obbligati a rilasciare una regolare fattura”. Ma un problema tira l’altro. “Sono gli stessi soggetti che noi attacchiamo ad evadere: i vettori che operano senza l’abilitazione professionale e quelli stranieri. Il controllo del settore, come prevenzione della concorrenza sleale, è un altro dei nodi da sciogliere per risolvere i nostri problemi”. In più, bisogna decidere come utilizzare i 116 milioni di euro che la Finanziaria del 2007 aveva riservato agli autotrasportatori e che ancora oggi non sono stati destinati. In conclusione, il presidente Del Boca segnala come possa essere recepita la cosiddetta “de minimis”, una regola dell’Unione Europea che permette agli Stati membri di riservare fino a 100.000 euro in tre anni, l’equivalente di 33.000 annui, alle imprese. La “de minimis” non è un aiuto di Stato, ed in quanto tale non c’è il rischio di un blocco da parte della commissione europea”. Il presidente ha poi concluso confermando “il fermo dei servizi di autotrasporto merci dal 10 al 14 dicembre. La nostra protesta è inevitabile a fronte della mancata attuazione degli impegni di carattere normativo e finanziario assunti dall’Esecutivo nei nostri confronti”.


Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche: Confartigianato sigla un accordo con il Consorzio Ecoped

Dallo scorso 20 novembre i produttori e distributori di apparecchiature elettriche sono obbligati ad iscriversi nel Registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei RAEE, i rifiuti provenienti dalla rottamazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per uso domestico, pena il divieto di immettere nuovi prodotti sul mercato. Tra le incombenze previste dal D.M. 185/07, le aziende che non sono in grado di provvedere direttamente alla complessa filiera della raccolta e riciclaggio dei prodotti tecnologici da rottamare, dovranno necessariamente aderire a un Sistema collettivo di raccolta. Adesione che dovrà precedere l’iscrizione al registro. Secondo uno studio di Confartigianato, il ‘fattore consorzio’ determinerà buona parte dei costi che le aziende dovranno sopportare con l’entrata a regime della nuova normativa. Infatti, a differenza dell’iscrizione nel Registro nazionale che non richiede alcuna contribuzione, eccetto tasse e diritti, la partecipazione a un Sistema collettivo avviene a titolo oneroso. Per questo motivo la Confederazione ha attivato una serie di rapporti negoziali con i principali consorzi di produttori, per identificare le formule di adesione più convenienti per le aziende rappresentate. Al termine della ricognizione il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ha siglato una convenzione con il Consorzio Nazionale riciclo piccoli elettrodomestici ECOPED, l’unico rivolto in modo specifico alle aziende produttrici di apparecchi elettrici, utensili e attrezzature per uso domestico. Anche i riparatori aderenti a Confartigianato potranno aderire all’accordo secondo modalità economiche simili a quelle applicate ai produttori di apparecchiature elettriche. Nel loro caso ECOPED si impegna a fornire il servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti ‘tecnologici’. In base all’accordo quadro, l’iscrizione delle aziende rappresentate dalla Confederazione avverrà a condizioni economiche di favore. Le riduzioni saranno valide fino al 18 febbraio 2008. Le nuove imprese, per aver diritto agli sconti, dovranno iscriversi entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. I contributi annuali saranno versati dai soci proporzionalmente alle quantità in pezzi e peso vendute e dichiarate al Consorzio. Particolarmente semplici le modalità di adesione al Consorzio: sarà sufficiente compilare un modulo e allegare i documenti richiesti (visura camerale aggiornata e copia dell’ultimo bilancio approvato; autocertificazione della fascia di fatturato generato nell'esercizio precedente alla richiesta di iscrizione nonché della fascia di fatturato prevista per l’esercizio in corso e per il successivo per le categorie merceologiche per cui aderisce al Consorzio; documento attestante il versamento della quota di partecipazione). Ad inoltrare la pratica al Consorzio ECOPED provvederà la Segreteria dell’Associazione aderente a Confartigianato. L’adesione dell’azienda sarà successivamente comunicata dal Consorzio alla Camera di Commercio. Per completare l’iter, l’azienda, sempre attraverso la Camera di Commercio competente per territorio, comunicherà al Registro dei produttori i propri dati, le quantità e le classi merceologiche prodotte oltre al nome del Consorzio prescelto. A questo punto la Camera di Commercio iscriverà ufficialmente l’azienda al registro produttori.


Confartigianato in prima linea contro i “falsi”

Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato, e Giovanni Kessler, Alto Commissario per la lotta alla contraffazione, hanno firmato il protocollo d’intesa per “rafforzare la cooperazione nella prevenzione e repressione dei fenomeni di contraffazione”. D’altronde i numeri del mercato delle merci taroccate parlano chiaro: nel 2006 sono stati sequestrati 250 milioni di articoli contraffati in Europa, con un incremento, rispetto all’anno precedente, del 234%. Merci di ogni tipo, dalle sigarette alla tecnologia, ma anche, e pericolosamente, medicinali e prodotti alimentari. Una montagna di falsi che colpiscono le imprese italiane, con un danno incalcolabile alle economie delle aziende nostrane. Solo nel mercato nazionale, infatti, il fatturato derivante dalla contraffazione ha superato i 7 miliardi di euro, ponendo l’Italia al primo posto in Europa e al terzo nel mondo per produzione di merci falsificate. E’ proprio per contrastare questo fenomeno dilagante che nasce la collaborazione tra Confartigianato e l’Alto Commissario, un rapporto che ha già dato ottimi frutti con la partecipazione della Confederazione al Tavolo permanente degli imprenditori, dei lavoratori e dei consumatori istituito presso l’Alto Commissario. E’ lo stesso Guerrini a sottolinearne l’idea alla base: “Credo fosse necessario realizzare un piano d’azione comune mirato a fronteggiare il fenomeno crescente della contraffazione, utilizzando soprattutto gli strumenti del monitoraggio, della prevenzione e della repressione”. Il Presidente ha poi continuato sottolineando come “il mercato della contraffazione causa danni al gettito fiscale statale e mancati introiti per le imprese”. Con questo accordo, dunque, l’Alto Commissario potrà godere di un canale preferenziale per ascoltare le esigenze del settore, contando sull’apporto della Confederazione nell’attività di monitoraggio e informazione delle conseguenze negative portate dalla falsificazione alle piccole e medie imprese del Paese.