23 Febbraio 2015, h. 12:31

COSTRUZIONI – Continua la petizione di Anaepa Costruzioni contro lo split payment

petizione_anaepaConfartigianato non molla la presa sui rimborsi Iva e continua a far pressione sul Governo perché faccia un passo indietro. Dopo la campagna stampa su Il Sole 24 Ore e la denuncia sulle pagine del Corriere della Sera, l’ANAEPA Confartigianato Costruzioni ha lanciato una petizione [clicca qui] per convincere la politica su quanto queste norme siano dannose per i bilanci delle imprese.
“In primo luogo, le nuove norme non piacciono perché, in un momento cosi particolare di crisi, vengono introdotte novità che vanno ad aggravare ancora di più la situazione – ha spiegato Arnaldo Redaelli, presidente di ANAEPA Confartigianato Costruzioni – Lo split payment, che poi sarebbe la scissione dei pagamenti, comporta che l’Iva, pur essendo messa in fattura, viene pagata direttamente dalla pubblica amministrazione all’erario. Questo comporta un forte aumento di credito Iva nei confronti delle imprese, che si ripercuote, in mancanza di liquidità, in spese e oneri finanziari, oltre che in spese per quanto riguarda l’accesso al credito”.
Oltre allo ‘split payment’, la legge di Stabilità ha esteso l’applicabilità del ‘reverse charge’ anche all’edilizia, un settore che esce distrutto dall’introduzione di queste due norme. “Anche in questo caso – ha continuato Redaelli – non viene esposta l’IVA e pertanto è ancora un’aggravante nei confronti dell’impresa che deve pagare l’IVA sulle forniture ma non può applicarla per quanto riguarda le fatture di vendita. Questi crediti di Iva aumenteranno nel 2015 cosi tanto che numerose aziende dovranno chiudere per mancanza di liquidità”.
Il rischio è serio, il pericolo è quello di dare un’ulteriore sfoltita alle imprese di un settore che forse, più di tutti gli altri, è ancora nel pieno della crisi.
Secondo i calcoli dell’Ufficio studi di Confartigianato, tra crediti IVA, mancata liquidità e oneri burocratici, queste due norme costerebbero alle imprese qualcosa come 230 milioni di euro.
Una situazione che ha spinto ANAEPA Confartigianato Costruzioni a lanciare una petizione pubblica. “Con questa azione noi vogliamo fortemente che il Governo faccia un passo indietro. Abbiamo fatto una valutazione dei costi e sicuramente sono costi che le imprese dell’edilizia non possono più assorbire. Anzi, invitiamo tutti ad accedere al nostro sito internet”, ha poi concluso Arnaldo Redaelli.

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