10 Febbraio 2016, h. 12:52

STUDI – Sotto stress il 31,7% della ricchezza finanziaria delle famiglie, pari a 1.235 miliardi di euro

La forte turbolenza dei mercati finanziari di questo scorcio di anno e in particolare la crisi dei titoli del settore bancario mettono sotto stress la ricchezza delle famiglie italiane nella componente finanziaria e proiettano il rischio di impulsi negativi all’economia reale. A ieri l’indice della borsa italiana Ftse Mib ha perso il 25,7% da inizio anno, mentre l’indice settoriale relativo alle banche mostra una perdita che arriva al 39,1%.

La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane evidenzia nel 2014 uno stock di asset di natura finanziaria di 3.897,1 miliardi di euro, di cui  poco meno di un terzo – il 31,7%, pari a 1.234,7 miliardi di euro – è la componente più esposta alla dinamica dei mercati finanziari, essendo costituita da titoli pubblici italiani, obbligazioni italiane, titoli esteri, azioni italiane quotate, azioni estere quotate, fondi comuni d’investimento e fondi pensione. La quota di ricchezza esposta alle fluttuazioni dei mercati negli ultimi anni si è contenuta, rafforzando l’orientamento delle famiglie italiane ad una composizione più conservativa e meno rischiosa del proprio portafoglio finanziario; in particolare si osserva che il 16,0% della ricchezza finanziaria (e pari al 43,4% della ricchezza finanziaria più esposta alle dinamiche dei mercati finanziari) è costituita da prodotti di risparmio gestito, quali fondi comuni di investimento e fondi pensione.

La riduzione del valore degli asset finanziari delle famiglie dovuta al calo dei mercati può influenzare negativamente la propensione marginale al consumo; un ‘effetto ricchezza’ negativo, quindi, potrebbe condizionare il driver della ripresa in atto, la spesa per consumi, proprio mentre si attenua la spinta del commercio internazionale dovuto al rallentamento della domanda dei Paesi emergenti. Il sostegno alla crescita dato dal maggior dinamismo della domanda interna è stato confermato dalle previsioni della Commissione europea pubblicate giovedì scorso che hanno revisionato al rialzo la crescita dei consumi privati – dal +1,4% previsto a novembre 2015 al +1,5% attuale – mentre hanno ritoccato verso il basso la dinamica delle esportazioni, che scende dal +3,3% previsto nello scorso autunno all’attuale 3,1%. L’effetto sui conti pubblici del cedimento del pilastro della domanda interna potrebbe essere pesante, soprattutto senza un rialzo dell’inflazione, mettendo a rischio la riduzione prevista nel 2016 del rapporto debito Pil.

 

Ricchezza finanziaria delle famiglie italiane

(2014 – valori in mld euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)

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Indice FTSE BANCHE negli ultimi dodici mesi

(2 febbraio 2015- 9 febbraio 2016; chiusura – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Borsa italiana)

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Ricchezza finanziaria delle famiglie italiane

(2005-2014; miliardi di euro correnti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)

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Quota della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane maggiormente esposta alla dinamica dei mercati*

(2005-2014; miliardi di euro correnti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
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 *titoli pubblici italiani, obbligazioni italiane, titoli esteri, azioni italiane quotate, azioni estere quotate, fondi comuni d’investimento e fondi pensione
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