4 Febbraio 2016, h. 15:42

CONCORRENZA – Il Ticino limita le imprese straniere, pericolo per gli imprenditori di Varese

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Il 1° febbraio entra in vigore la LIA, la nuova Legge sulle Imprese Artigiane del Canton Ticino. E a leggere i contenuti del nuovo impianto normativo elvetico, verrebbe da pensare che l’intenzione sia quella di limitare l’operatività delle imprese italiane, imponendo ostacoli e costi burocratici elevati.
La LIA, infatti, introduce dei nuovi vincoli, amministrativi ed economici, a tutte le aziende che lavorano o vogliono lavorare in Svizzera. A cominciare dall’iscrizione all’Albo e dal mancato riconoscimento degli attestati professionali italiani, come imposto dalle direttive europee e dagli accordi bilaterali tra i due paesi. A giudicare il livello di qualificazione professionale, infatti, sarà una commissione che utilizzerà parametri discrezionali.

“E’ facile immaginare che tutto questo, per quanto sia un provvedimento esteso a tutte le aziende, ticinesi e italiane, possa rischiare di penalizzare soprattutto quelle italiane. Un po’ per la loro dimensione, un po’ per la loro tipologia e di organizzazione, un po’ perché quei criteri non sono così assolutamente chiari come vengono applicati”, ha spiegato Mauro Colombo, direttore di Confartigianato Imprese Varese, uno dei territori più coinvolti in una partita che comunque riguarda tutte le province di confine della Lombardia e del Piemonte, da Como a Novara, da Sondrio a Vercelli.
Una partita importante, che rischia di mettere in seria difficoltà le 5mila imprese e gli oltre 10mila italiani che ogni giorno lavorano tra l’Italia e la Svizzera. Un contributo fatto di competenze e professionalità, ma che dall’altra parte del confine sembra vogliano mettere al bando, disseminando la strada di ostacoli e vincoli burocratici.
“Il nostro impegno su come affrontare il mercato svizzero parte da una serie di iniziative avviate lo scorso anno e proseguirà sicuramente nei prossimi giorni – ha concluso Colombo – Stiamo organizzando un evento il 12 febbraio per illustrare le modalità operative, gli adempimenti e gli oneri che cadranno su tutte le imprese artigiane che lavorano regolarmente oltre confine”.

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