2 Maggio 2016, h. 13:04

STUDI – A febbraio 2016 bolletta energetica a 31,8 miliardi di euro, l’1,9% del PIL, dimezzata (-2,0 punti) rispetto ai massimi 2012

Nel contesto economico internazionale persiste l’incertezza sul ritmo della crescita. Le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale revisionano al ribasso il trend del commercio internazionale (2,8% rispetto al 3,1% dello scorso gennaio) e la crescita mondiale per quest’anno si ferma al 3,2%, rallentamento confermato anche per l’economia italiana per cui è indicata una crescita dell’1,0%, in ribasso di 0,3 punti rispetto alla precedente previsione. In questo quadro l’analisi degli ultimi dati dell’Istat sul commercio estero a febbraio 2016 evidenzia che le esportazioni segnano un aumento congiunturale del 2,5%, ma il segnale positivo a livello mensile è mitigato dalla flessione congiunturale dello 0,7% nell’ultimo trimestre. Le anticipazioni sul commercio estero extra Ue sul primo trimestre 2016 pubblicate la scorsa settimana rafforzano il segnale negativo, con un calo congiunturale trimestrale dell’export che arriva al -2,9% (era -0,6% nel trimestre precedente).

Le previsioni del Fmi confermano il trend di riduzione dei prezzi internazionali delle commodities energetiche – i prezzi del petrolio espressi in dollari sono indicati in ribasso del 31,6% nell’anno, riduzione di 14 punti più ampia rispetto alle previsioni di gennaio – a cui si accompagna una forte riduzione della bolletta energetica. A febbraio 2016 il saldo del commercio estero dell’Energia cumulato negli ultimi dodici mesi scende a -31.831 milioni di euro, valore dimezzato (-50,8%) rispetto al massimo di -64.709 milioni registrato a settembre del 2012 e con una riduzione del 22,7% negli ultimi dodici mesi. In valore la bolletta energetica italiana scende ai livelli di undici anni fa (aprile 2005) mentre in rapporto al PIL il saldo scende al di sotto dei due punti percentuali (-1,9%), lo stesso valore di tredici anni prima (2003) e in riduzione di 2 punti rispetto al picco del 2012 (-3,9%).

Il saldo del commercio estero di prodotti energetici è il risultato di 44.493 milioni di importazioni – in diminuzione tendenziale del 19,2% – e di 12.662 milioni di esportazioni, in calo dell’8,8%. A fronte della diminuzione del valore delle importazioni energetiche si osserva un aumento dei volumi importati dall’inizio del 2015, anche se nei primi mesi del 2016 si osserva un rallentamento del tasso di crescita tendenziale (2,9% a febbraio).

I bassi prezzi del petrolio mantengono ancora su livelli contenuti i prezzi dei carburanti che al 25 aprile 2016 segnano un prezzo alla pompa di 1,439 € al litro per la Benzina, in calo del 10,2% rispetto ad un anno prima e di 1,247 €/litro per il Gasolio auto, con un calo che arriva al 15,0%; a tal proposito va evidenziata la tendenza al rialzo rispetto ai minimi di febbraio 2016.

L’analisi geografica delle forniture energetiche dell’Italia evidenzia una riduzione delle importazioni differenziata per area geografica – influenzata dal mix di commodities importate e dalla maggiore vischiosità del prezzi del gas rispetto a quelli del petrolio – a cui conseguono modifiche apprezzabili nelle relative quote: nel dettaglio si osserva una crescita di 1,6 punti della quota di import dell’Europa extra Ue – trainata dall’aumento di 1,9 punti della quota della Russia – seguita dall’aumento di 1,0 punti di quella dell’Africa e di 0,5 punti di quella dell’Asia Centrale mentre scende di 2,9 punti la quota del Resto del Mondo – appesantita dal calo di 2,3 punti della quota del Canada – e si riduce di 0,2 punti quella del Medio Oriente; nel complesso il peso delle forniture dai Paesi Opec scende di 0,2 punti. In conseguenza a questi andamenti negli ultimi dodici mesi la quota dei Paesi europei non UE raggiunge quella del Medio Oriente con il 29,3% dell’import totale, superando il 27,0% dell’Africa e il 5,4% dell’Asia centrale.

L’analisi dell’Ufficio Studi nella rubrica “Imprese ed Energia” su QE-Quotidiano Energia

 

Saldo commercio estero Energia

(1991-2015 e dodici mesi terminanti a febbraio 2016 – % del PIL – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Commissione europea)

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Dieci anni di prezzi al consumo di benzina e gasolio auto

(Gennaio 2007-aprile 2016 – Medie mensili – euro per 1000 litri, Iva e accise incluse – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)

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Indici dei prezzi all’importazione di Energia e Gas naturale

(Serie storiche gennaio 2010-febbraio 2016 – Base 2010 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Volumi import Energia

(Gennaio 2006-febbraio 2016; media mobile a 12 mesi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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Dinamica volumi Energia

(Gennaio 2014-febbraio 2016; var. % tendenziale media mobile a 12 mesi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Quote import petrolio greggio e gas naturale per area geografica

(% totale Mondo – anni 2000-2014 e febbraio 2014-gennaio 2015 e febbraio 2015-gennaio 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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