16 Gennaio 2008, h. 00:00

Italia e Slovenia, accordo per lo sviluppo dell’artigianato

Le piccole e medie imprese artigiane di Italia e Slovenia hanno firmato un Protocollo di cooperazione per il proprio sviluppo. A cominciare da una più stringente intesa economica nelle regioni di quel confine sparito, con tutte le pratiche burocratiche annesse, lo scorso 21 dicembre, giorno in cui la Slovenia ha fatto il suo ingresso ufficiale nella cosiddetta area di Schengen, lo spazio economico senza frontiere dell’Unione Europea. Liberate dai vincoli di frontiera, dunque, le imprese artigiane dei due Paesi si trovano di fronte una grande opportunità di crescita e sviluppo, un’occasione che hanno deciso di cogliere insieme, unendo le forze per chiedere ai rispettivi Governi di completare quelle infrastrutture necessarie per l’espansione economica dell’area, i 280 chilometri di confine, ormai geografico, che divide l’Italia dalla Slovenia. Con la firma da parte dei rispettivi Presidenti, Giorgio Guerrini e Miroslav Klun, Confartigianato e la Camera slovena dell’artigianato intendono ottimizzare un rapporto tra due paesi che già interagiscono fra loro in maniera significativa, come dimostrano i numeri. Nel 2006, infatti, la bilancia commerciale italiana ha chiuso il conto con la Slovenia in attivo per oltre un miliardo di euro, di cui circa il 10% prodotto esclusivamente dal Friuli Venezia Giulia. A tirare l’export italiano sono stati i macchinari ed i mezzi di trasporto, seguiti dai prodotti chimici e dai combustibili. Due paesi che già dialogavano, e bene, ma che con la firma del Protocollo di cooperazione hanno deciso di risolvere alcune criticità emerse in anni di collaborazione. E’ lo stesso Guerrini a dichiararlo: “La prima intenzione di questo accordo – ha esordito il numero uno di Confartigianato – è la ferma volontà, nostra e degli artigiani sloveni, di collaborare con le autorità competenti per la prevenzione del lavoro nero. In più, con questa collaborazione vorremmo si creassero diverse aree produttive per l’artigianato e la piccola e media impresa, senza tralasciare la promozione di una normativa tecnica più favorevole a queste realtà imprenditoriali”, ha poi concluso Guerrini.

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