28 Aprile 2008, h. 00:00

Lavoro accessorio, al via la fase sperimentale

Il 12 marzo 2008 il Ministero del Lavoro ha pubblicato un Decreto ministeriale con il quale avvia la fase sperimentale del contratto di lavoro accessorio. Il 27 marzo, una nota dell’Inail ne ha definito le condizioni assicurative e previdenziali. Saranno i lavoratori impiegati nella vendemmia 2008 a testare la nuova forma “contrattuale” che, nel caso di esito soddisfacente, potrà essere allargata anche ad altri settori produttivi. Ma cos’è il lavoro accessorio? In sintesi, tutte le attività di natura occasionale svolte da persone a rischio di esclusione sociale, non ancora entrate nel mondo del lavoro o in procinto di uscirne, come i disoccupati, i pensionati, gli studenti, i disabili, gli utenti di comunità di recupero e gli extracomunitari regolari che hanno perso il posto di lavoro. Istituito nel 2003 dal Decreto n. 276 del Ministero del Lavoro, il lavoro accessorio comprende i piccoli interventi di manutenzione domestica, di edifici e monumenti, l’assistenza domiciliare, la realizzazione di manifestazione sportive e culturali e le vendemmie di breve durata. E saranno proprio i lavoratori delle vendemmie a sperimentare per primi questa nuova disciplina contrattuale. Per farlo, il Ministero del Lavoro ha scelto undici province: Bari, Bolzano, Catania, Latina, Lucca, Milano, Treviso, Udine, Varese, Venezia e Verbania. Di lavoro occasionale si parla, ed è per questo che è stato posto un limite massimo di retribuzione annua. Un lavoratore, infatti, non potrà ricevere da uno stesso datore di lavoro più di 5mila euro in un anno. L’unica eccezione al tetto di retribuzione è prevista per le imprese familiari del commercio, dei servizi e del turismo, per le quali la soglia massima è stata fissata a 10mila euro annui totali. La retribuzione avverrà attraverso dei buoni lavoro, il cui valore nominale è stato fissato dal Ministero del Lavoro a 10 euro lordi. Le aziende acquisteranno i “ticket”, per poi consegnarli ai lavoratori che, a loro volta, li riscuoteranno presso i centri autorizzati. Dagli attuali 10 euro, però, verrà trattenuto il 5% dall’Inps, come costo di gestione del servizio, e le percentuali per i contributi previdenziali e assicurativi.

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