27 Giugno 2008, h. 00:00

Confartigianato e Progetto Artigiani creano 1507 nuovi posti di lavoro

Sostenere le piccole imprese nello sviluppo della propria competitività sui mercati e rilanciare la creazione di nuovi posti di lavoro. Con questi due obiettivi è nato il Progetto Artigiani, i cui risultati sono stati presentati a Palazzo Rospigliosi, a Roma, il 27 giugno 2008. All’evento conclusivo del Progetto, promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, finanziato dal Fondo Nazionale per l’Occupazione e realizzato da Italia Lavoro, sono intervenuti i rappresentanti di Confartigianato e delle altre Organizzazioni dell’artigianato che hanno preso parte all’iniziativa, CNA, Casartigiani e CLAAI. Presenti al convegno, dal titolo “Modelli di sviluppo per la crescita dell’occupazione nel sistema delle imprese artigiane”, il Sottosegretario al Lavoro, Salute e Politiche sociali Pasquale Viespoli, l’Amministratore Delegato di Italia Lavoro Natale Forlani, il Direttore Generale del Ministero del lavoro Matilde Mancini, il Responsabile del Progetto Domenico Bova, il Direttore delle Politiche Economiche di Confartigianato Bruno Panieri e i rappresentanti delle altre Organizzazioni dell’artigianato. Tra i risultati raggiunti, oltre alla creazione di 19 laboratori per l’innovazione e a 15 tra filiere e reti d’imprese, Progetto Artigiani ha incentivato l’assunzione di 1507 addetti in più di 700 imprese artigiane italiane. Assunzioni a tempo indeterminato, soprattutto, a conferma “delle potenzialità occupazionali delle imprese artigiane che offrono lavoro stabile e duraturo soprattutto per i giovani”, come ha sottolineato Bruno Panieri, Direttore delle Politiche economiche di Confartigianato. In particolare, la fetta più cospicua ha riguardato l’assunzione di operai ed impiegati generici. Ma, escluse queste due prime categorie, l’artigianato ha confermato la tendenza a ricercare figure specializzate, i cosiddetti “mestieri”. Soprattutto manovali, falegnami, elettricisti, parrucchieri e pasticcieri. La globalizzazione è una realtà ormai consolidata, dove competizione, tecnologie avanzate e mercati transnazionali rappresentano una sfida le imprese artigiane. Proprio per permettere a queste piccole ma fondamentali realtà produttive di rispondere alle sfide della globalizzazione, Progetto Artigiani ha sviluppato per loro modelli innovativi di sviluppo, provando a rafforzarne le potenzialità, favorendone l’innovazione dei processi produttivi e valorizzando le eccellenze tipiche dell’artigianato e dei territori. “I risultati del Progetto confermano che è possibile far lavorare insieme le imprese e in tal modo renderle più competitive – ha aggiunto Panieri – Insomma, il Progetto ci ha consentito di cogliere la sfida dell’aggregazione tra imprese, dimostrando che si può diventare grandi, restando piccoli”. Una tesi rilanciata da Pasquale Viespoli, per il quale, Progetto artigiani, “oltre a confermare l’importanza del ruolo dell’artigianato e dell’aggregazione in distretto, rete e filiera quale elemento di una strategia di crescita economica sui cui è necessario puntare, costituisce un modello ‘virtuoso’ di collaborazione tra pubblico e privato. Proprio per questi aspetti positivi – ha concluso il sottosegretario al Lavoro – verrà garantita continuità all’iniziativa con un nuovo analogo Progetto denominato ARCO che verrà allargato ai settori del commercio e del turismo”. Tre gli strumenti offerti dal progetto: interventi di consulenza e di assistenza tecnica alle imprese, percorsi di sviluppo dell’occupazione e, infine, modelli di servizi e di filiere di attività. Modelli che sono stati sperimentati direttamente sui territori. In questa prima fase, Progetto Artigiani ha coinvolto 8 Regioni e 10 province, quelle di Belluno, Udine, Bergamo, Modena, Prato, Ancona, Macerata, Benevento, Caserta e Lecce. Belluno Nella provincia di Belluno, Progetto Artigiani ha coinvolto i settori della meccanica, del legno e dell’impiantistica, con 57 consulenze sostenute da altrettanti incentivi. In collaborazione con Confartigianato, inoltre, è stato possibile realizzare una filiera locale multisettoriale e tre laboratori dedicati a “sicurezza e ambiente”, “tutela ambiente e sicurezza” e a “strategie innovative nel settore del credito”. Le imprese artigiane del bellunese, grazie al supporto e agli incentivi di Progetto Artigiani, hanno assunto 144 addetti, di cui 105 a tempo indeterminato e 39 con contratto di apprendistato. Udine In Friuli Venezia Giulia, ed in particolare nella provincia di Udine, Progetto Artigiani ha reso possibile l’assunzione di 186 lavoratori, di cui 149 con contratto a tempo indeterminato, tra tempo pieno e parziale, e 37 di apprendistato. Nuovi posti di lavoro di cui hanno beneficiato le imprese artigiane dell’arredamento, del legno, della nautica di diporto e dell’artigianato artistico e tradizionale. Oltre ai quasi duecento posti di lavoro creati, con il progetto si sono potute attivare, in collaborazione con Confartigianato, due filiere, una multisettore ed una del legno arredo, due laboratori, uno dedicato al risparmio energetico ed uno per la creazione di uno “Sportello Innovazione e sviluppo”, e 57 progetti di consulenza imprenditoriale. Bergamo Nel bergamasco sono stati due i settori artigiani coinvolti nel Progetto, il tessile abbigliamento ed il legno arredo. L’esperienza della provincia di Bergamo, dal punto di vista della creazione di nuovi posti di lavoro, è stata una delle realtà più positive, avendo realizzato 191 assunzioni, che permettendo al capoluogo orobico di piazzarsi al terzo posto per il numero di assunzioni realizzate. In particolare, le imprese artigiane della provincia hanno assunto 142 lavoratori a tempo indeterminato e 49 con contratto di apprendistato. Grazie a Progetto Artigiani, e alla partecipazione di Confartigianato, sono nate anche una filiera del tessile delle imprese della Val Seriana e di 56 consulenze imprenditoriali di cui hanno beneficiato le imprese locali. Infine, nella provincia di Bergamo sono stati attivati due laboratori, uno per lo sviluppo di strategie di penetrazione commerciale all’estero ed uno per il marketing e la comunicazione aziendale. Modena Nella provincia di Modena gli interventi di sostegno alle imprese locali promosse da Progetto Artigiani hanno riguardato i settori dell’abbigliamento, della metalmeccanica, del biomedicale, dell’agroalimentare e dell’ITC. Se buono è stato il risultato dal punto di vista delle assunzioni, in totale 66 nuovi posti di lavoro, di cui 46 a tempo indeterminato e 20 di apprendistato, ottimo è stato il riscontro per quanto riguarda i laboratori avviati dal progetto. Ben sei, dei diciannove totali, sono stati realizzati a Modena, dove le piccole imprese locali hanno potuto potenziare il proprio valore in termini di internazionalizzazione. L’esperienza modenese ha permesso, infine, di consolidare l’interazione di tre filiere locali, del tessile, dell’abbigliamento e della metalmeccanica, e di offrire alle imprese interessate 53 progetti di consulenza imprenditoriale. Prato Grazie a Progetto Artigiani, le imprese della provincia di Prato hanno assunto 71 lavoratori a tempo indeterminato e 26 nuovi apprendisti, che produrranno forza lavoro nei settori del tessile, agroalimentare, meccanico e dell’artigianato artistico e tradizionale. Nella provincia pratese sono stati realizzati 4 laboratori, per la “commercializzazione e nuovi mercati”, “tutoring pre e post avvio attività”, “organizzazione e innovazione”, “organizzazione ed innovazione” ed infine un laboratorio per approfondire le strategie di “marketing e nuovi mercati”. Due le filiere realizzate grazie al supporto di Confartigianato, nel tessile e nell’artigianato artistico, e 37 interventi di consulenza aziendale. Ancona e Macerata Progetto Artigiani ha coinvolto due province marchigiane, Ancona e Macerata, incentivando l’assunzione di 120 lavoratori, di cui 88 a tempo indeterminato e 32 con contratto di apprendistato. Le imprese coinvolte operano nei set

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