26 Giugno 2008, h. 00:00

Autotrasporto: trovato l’accordo, fermo sospeso

E’ stato raggiunto l’accordo sulla vertenza dell’autotrasporto. Rientra così il fermo di cinque giorni proclamato da Confartigianato Trasporti e dalle altre Organizzazioni della categoria a partire dal 30 giugno per sollecitare il Governo ad attuare una serie di misure a sostegno del comparto colpito da una profonda crisi congiunturale aggravata negli ultimi sei mesi dall’aumento incontrollato del prezzo dei carburanti. L’intesa è arrivata dopo tre giorni di trattative ininterrotte tra i rappresentati delle Organizzazioni dell’autotrasporto e il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. Decisivo l’incontro del 25 giugno: a tarda sera è stato stilato il documento che impegna il Governo a prendere immediati provvedimenti sia sul piano economico che su quello normativo. I risultati pratici sono attesi a breve: le misure dovrebbero confluire in un emendamento al decreto legge collegato alla manovra estiva. Da qui la sospensione del fermo. Soddisfazione per l’esito positivo del confronto è stata espressa dal Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca. “Diamo atto al Ministro Matteoli – ha detto Del Boca – e al sottosegretario Giachino, che si è particolarmente impegnato per la buona riuscita della trattative, di aver compreso le gravi difficoltà delle nostre imprese e di aver individuato per la prima volta uno strumento normativo che in futuro dovrebbe mettere al riparo le aziende dell’autotrasporto dai continui aumenti del costo del gasolio”. Il Presidente di Confartigianato Trasporti ha poi sottolineato l’importanza di altre misure a favore degli autotrasportatori contenute nel “pacchetto Matteoli” come “la definizione di termini tassativi di pagamento delle prestazioni di trasporto, e l’impegno a rendere immediatamente disponibili le risorse previste per il settore e l’ulteriore stanziamento per ridurre i costi delle imprese”. Giudizio positivo sull’accordo – definito “difficile” – è stato espresso anche dal Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli: “Alla fine riteniamo sia stato raggiunto un risultato soddisfacente per la categoria, che vive un momento di grande difficoltà”. Riguardo agli aspetti economici della trattativa, non è stato ancora quantificato la cifra che il Governo ha messo sul piatto. L’impegno è per circa 200 milioni di risorse nuove, anche se il grosso della cifra dovrebbe provenire dall’accelerazione dei provvedimenti per rendere spendibili le risorse economiche già previste dalla Finanziaria 2008, ma tutt’ora bloccate. In totale si potrebbe arrivare a 600 milioni di euro. Nel dettaglio, l’accordo sottoscritto dal Governo e dalle Organizzazioni dell’autotrasporto prevede il ripristino delle risorse relative all’ecobonus; il rimborso di parte dei pedaggi relativi al 2006; la destinazione delle risorse necessarie per il ricambio dei veicoli circolanti con altri meno inquinanti (euro 5) per gli anni 2007, 2008, 2009 (circa 70 milioni). Tra le misure economiche più attese, il taglio delle accise sui carburanti, il cui livello torna a quello del 2003: 403 euro per mille litri (si recuperano così gli incrementi dal giugno 2007, con un rimborso di circa 7 euro ogni mille litri, per un totale di circa 56 milioni). Tra le richieste contenute nel protocollo – subordinate alla verifica della compatibilità con le norme comunitarie – c’è anche quella di adottare misure finalizzate alla formazione professionale degli autotrasportatori e alla riduzione dei costi di esercizio delle imprese del settore, con riferimento ai premi Inail, alle retribuzioni corrisposte per le prestazioni straordinarie ed alle trasferte. Altrettanto importanti le novità contenute nella parte normativa dell’accordo. In primis, il Governo ha concesso la “clausola di salvaguardia” che permette agli autotrasportatori di condividere l’indicizzazione del gasolio in fattura con il committente. A determinare la percentuale di costo del carburante che l’autotrasportatore dovrà riportare in fattura sarà l’Osservatorio sull’autotrasporto che, insieme al Ministero dello Sviluppo economico, determineranno con cadenza mensile il costo medio del carburante per chilometro di percorrenza, con riferimento alle diverse tipologie di veicoli. A quel punto l’autotrasportatore potrà trasferire un eventuale maggior costo del carburante direttamente in fattura. Restando alle fatture, è stata accolta la richiesta del comparto di ridurre i tempi di pagamento da 120 a 30 giorni. Un importante aspetto dell’intesa è l’introduzione di specifiche sanzioni per garantire il rispetto della “clausola di salvaguardia”. Per i committenti, aggirare la clausola costerà caro: è prevista, infatti, l’esclusione fino a sei mesi dalle procedure pubbliche per l’affidamento di beni e servizi e l’esclusione di un anno da ogni tipo di beneficio previsto dalla legge, di natura fiscale, finanziaria, previdenziale. L’importanza dell’aspetto sanzionatorio emerge con chiarezza se si guarda a quello che succede nella vicina Francia, dove l’autotrasporto si fermerà a partire dal 30 giugno: esiste l’indicizzazione, c’è l’Osservatorio, ma il meccanismo, anche se praticamente perfetto, di fatto non funziona. Mancano infatti le sanzioni.

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