8 Ottobre 2008, h. 00:00

“Contro la crisi dei mercati è necessario potenziare il ruolo di Consorzi Fidi”

Rischiano di essere le piccole imprese a pagare le conseguenze più pesanti della crisi finanziaria d’oltreoceano. L’onda lunga che potrebbe travolgerle con gli effetti catastrofici di uno Tsunami – così il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ha definito la situazione – è determinata dal pericolo che le banche possano chiudere ulteriormente i rubinetti del credito dai quali già oggi scorre un filo sempre più inconsistente di finanziamenti. In sostanza, a pagare i conti della finanza ‘creativa’ e dell’economia effimera potrebbero essere – oltre alle famiglie e ai risparmiatori – i motori principali dell’economa reale: i piccoli imprenditori. E se già oggi le PMI soffrono per l’alto costo del denaro e per l’accresciuta difficoltà dell’accesso al credito, domani la situazione potrebbe essere ancora più grave. Denaro ancora più costoso e più irraggiungibile, con banche che al posto di allargare i cordoni della borsa chiedono il rientro immediato dei crediti. Da qui una crisi di liquidità che avrebbe come effetto più immediato la caduta degli investimenti, con effetti immaginabili per l’economia italiana il cui tessuto produttivo è rappresentato per il 99,4% da PMI. A denunciare l’insostenibilità di un simile quadro, certo apocalittico, che tuttavia si sta delineando all’orizzonte, è il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. Guerrini non si ferma alla denuncia, ma va oltre, e indica al Governo una strada possibile per evitare il collasso del sistema delle PMI. Una strada che passa attraverso la valorizzazione dei Consorzi Fidi artigiani. “Non accettiamo che le piccole imprese, protagoniste dell’economia reale del Paese paghino le conseguenze più gravi dell’economia di carta e della finanziarizzazione drogata. Proprio per il ruolo delle piccole imprese ci ha sorpreso che le rappresentanze delle piccole imprese non siano state convocate al tavolo aperto l’8 ottobre dal Ministro dell’Economia per affrontare la crisi finanziaria. Le storiche difficoltà delle piccole imprese nell’accesso al credito bancario sono ora diventate ancora più critiche. E’ quindi ancora più urgente potenziare il ruolo dei Consorzi Fidi, valorizzando la loro funzione fondamentale che consiste nel fornire garanzie per consentire ai piccoli imprenditori di ottenere i finanziamenti necessari ad effettuare investimenti e creare occupazione. Ai Confidi si rivolge il 42% degli artigiani per ottenere i finanziamenti necessari allo sviluppo dell’impresa”. E’ ancora il Presidente Guerrini a ricordare i numeri espressi dal sistema dei Confidi artigiani “Si tratta del sistema più diffuso e rappresenta oltre il 50% dei Consorzi fidi italiani. Dal 1994 ad oggi, i Confidi artigiani hanno offerto garanzie per oltre 47 miliardi di euro di finanziamenti. Soltanto nel 2006 i Confidi hanno erogato oltre 5,4 miliardi di euro di finanziamenti garantiti (+ 5,9% rispetto al 2005) alle 693.096 piccole imprese socie. Una delle migliori armi di difesa contro la crisi finanziaria in corso è rappresentata proprio da questo sistema di garanzia mutualistica dell’artigianato nel settore del credito”.

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