19 Marzo 2009, h. 00:00

Dalle BCC credito ‘flessibile’ alle piccole imprese

Arrivano dalle Banche di Credito Cooperativo e dalle Casse Rurali i primi segnali concreti di disgelo nei rapporti tra istituti di credito e piccole imprese. La parola d’ordine è ‘flessibilità’. O meglio, ‘ulteriore flessibilità, perché la flessibilità nelle relazioni con le piccole imprese è la nota che già oggi distingue le BCC nel panorama complessivo del credito italiano. Le piccole imprese clienti delle BCC potranno contare, a breve, su una maggiore elasticità nella gestione dei rimborsi rateali dei crediti, con la possibilità di sospendere, in tutto o in parte, il pagamento della rata per un periodo dai 12 ai 18 mesi. Flessibilità anche sulla rinegoziazione delle esposizioni a breve termine, con in più l’opportunità di fruire di un sostegno per le esigenze di cassa. E poi, finanziamenti sugli investimenti tenendo conto, nei piani di rimborso, dei flussi di cassa che derivano dagli investimenti effettuati. Sono questi i punti principali dell’accordo tra Confartigianato, le altre organizzazioni dell’artigianato, e Federcasse, l’Associazione che riunisce le 440 Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali italiane, firmato a Roma il 18 marzo alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, dal Presidente di Federcasse Alessandro Azzi, e, tra i rappresentanti delle imprese artigiane, dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. Apprezzamento per l’iniziativa e per il ruolo svolto dalle BCC che si confermano partner più che affidabili, anche nell’attuale difficile fase di congiuntura, è stato espresso dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. “Si tratta – ha spiegato Guerrini – di un segnale tangibile di attenzione alle piccole imprese le quali, nonostante la crisi, non hanno perso la voglia di investire e di reagire alla congiuntura negativa. Questa loro propensione trova utili risposte nelle banche più radicate nel territorio, come gli istituti di credito cooperativo, che da sempre si mostrano concretamente sensibili alle esigenze di sviluppo degli imprenditori, e che infatti erogano il 43,8% del totale dei prestiti bancari alle micro e piccole imprese con meno di 20 addetti”. Un concetto, quello della vicinanza delle banche del territorio alle piccole imprese, rimarcato anche dal Presidente di Federcasse Alessandro Azzi che si è detto “orgoglioso” del sostegno fornito alle PMI dalle Banche di Credito Cooperativo. “Le Bcc – ha sottolineato Azzi – non hanno ridotto il credito alle imprese e alle famiglie, come testimoniano gli ultimi dati che certificano, al dicembre 2008, un livello di impieghi cresciuto del 12% su base annua, con un ammontare di oltre 118 miliardi di euro”. Riferendosi all’accordo, Azzi lo ha definito “unico ed innovativo” rimarcando che “mentre si discute dei rischi del credit crunch alle imprese, le BCC e le Associazioni Artigiane hanno definito un percorso comune in piena autonomia, capace di venire incontro alle reale esigenze delle imprese del settore”. Nelle premesse del protocollo di intesa, che ha per obiettivi quelli di “introdurre ulteriori elementi di flessibilità nel rapporto banca-impresa, sostenere gli investimenti produttivi ed ottimizzare il profilo finanziario delle imprese”, sono individuati i due pilastri su cui poggia l’accordo. Da una parte, “il Credito Cooperativo”, “consapevole che il mutato quadro macroeconomico pone gli operatori di fronte a uno scenario di eccezionale gravità al quale è necessario far fronte con disponibilità e con adeguati e innovativi strumenti di sostegno”, dall’altra Confartigianato e le altre organizzazioni dell’artigianato che riconoscono che “le Banche di Credito Cooperativo, in quanto banche locali radicate ne territorio, sono un partner strategico per promuovere l’accesso al credito e ai servizi finanziari delle imprese associate”. Oltre all’introduzione dei nuovi criteri di flessibilità nella gestione rateale dei crediti – una previsione particolarmente apprezzata dal Presidente di Confartigianato Guerrini – il protocollo prevede anche un ruolo attivo per le Associazioni Artigiane ed i Confidi, che, congiuntamente al Credito Cooperativo, si impegnano “a promuovere forme e modalità di assistenza e consulenza finanziaria” per ottimizzare il profilo finanziario delle imprese, e per studiare “possibili forme congiunte di gestione delle crisi aziendali”.

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