1 Aprile 2009, h. 00:00

Confidi, il modello “Made in Italy” sbarca in Oriente

Confartigianato sbarca in Estremo Oriente per “esportare” il modello dei Consorzi di garanzia fidi artigiani. L’obiettivo del progetto “Nihao” è quello di ampliare e rafforzare le alleanze con le Organizzazioni imprenditoriali e le micro e piccole imprese di due paesi asiatici, la Cina ed il Vietnam. Tappe intermedie del progetto, i due corsi di formazione recentemente tenuti in Cina da Luciano Consolati, responsabile del settore credito di Confartigianato, e Andrea Bianchi, vicedirettore di Artigianfidi Varese. Se il primo corso, indirizzato ai manager delle associazioni di garanzia già esistenti, ha centrato l’attenzione sul ruolo dei confidi nel mondo produttivo italiano, il secondo, dedicato agli operatori di sportello, ha approfondito le pratiche e gli strumenti operativi dei Consorzi fidi.<BR> <b>Il progetto NIHAO</b><BR> Il “Progetto Nihao” rappresenta una possibilità reale per conoscere, approfondire e capire le opportunità del mercato creditizio asiatico, in particolare della Cina meridionale e del Vietnam settentrionale, dove replicare quello che sembra essere diventato uno dei migliori prodotti dell’artigianato “Made in Italy”: il sistema dei Consorzi di garanzia fidi. Con la tedesca Sequa, la cinese Guangdong Credit and Guarantee Association e la vietnamita Bac Giang Association Small and Medium Enterprises, Confartigianato vuole aprire il mercato asiatico al modello italiano dei Confidi. In particolare, il mercato di sette aree produttive locali: le sei province della Cina meridionale, Guangdong, Gansu, Guizhou, Sichuan, Yunnan e GuanXi, e la regione settentrionale del Vietnam. Il partner cinese della missione, infatti, ha già annunciato che al termine del progetto replicherà nella regione del Guangdong un sistema di garanzia creditizia ispirato a quello artigiano italiano, che possa accompagnare le imprese locali nel proprio percorso di sviluppo.<BR> <b>Il mercato asiatico</b><BR> Confartigianato è arrivata in Asia per “preparare ed assistere le associazioni imprenditoriali locali, per rafforzare le cooperative di garanzia già esistenti e per crearne di nuove, nella prospettiva di promuovere e rafforzare la micro imprenditoria nei distretti locali”. Distretti dove la crisi economica mondiale ha recitato soltanto una parte secondaria nel più generalizzato andamento negativo. Ma quelle coinvolte da Confartigianato sono due tra le più grandi aree manifatturiere cinesi che, in vista di un rapido rilancio, sono pronte ad investire, e molto, nei diversi settori produttivi, ampliando ancor di più la gamma di opportunità economiche legate al mercato asiatico. Un mercato che rappresenta da sempre un nodo strategico per l’economia mondiale. Con una bilancia commerciale in attivo di 371 miliardi di dollari, ed un’inflazione stabile sui 4 punti percentuali, la Cina è una piazza estremamente interessante per fare impresa, una piazza dove occorre poco più di un mese per avviare un’attività. La difficile congiuntura economica attuale ha avvicinato l’Italia a questo spicchio di Asia, dove la crisi è riuscita ad aprire nuovi scenari e nuove opportunità di sviluppo. Nel corso di quella stessa crisi, a migliaia di chilometri di distanza, l’Italia ha potuto confermare il valore e la resistenza dei Consorzi di garanzia fidi artigiani.<BR> <b>Il modello dei Confidi</b><BR> In Cina, Vietnam e Germania, le associazioni di credito e garanzia hanno seguito una dinamica dall’alto verso il basso, come strumento voluto dal sistema creditizio e messo a disposizione degli imprenditori. In Cina, ad esempio, la sola Banca Centrale controlla una fetta importante del pur vasto mercato creditizio nazionale. In questi Paesi, dunque, esiste una forte presenza delle Istituzioni nell’organizzazione dei Confidi. I Consorzi italiani, invece, nascono come uno strumento di mutualità tra imprenditori, creati da loro stessi per facilitarne l’accesso al credito ed il conseguente sviluppo imprenditoriale. Una risorsa nata nel territorio, nel tessuto imprenditoriale, e che ha saputo disegnare una parabola ascendente, dal basso verso l’alto. Oggi, il mercato asiatico vuole il modello artigiano dei Consorzi di garanzia fidi per uscire dalla crisi e per scongiurarne di nuove, per abbandonare i rigidi schemi centralistici, aprendosi alla concorrenza e cercando di ridurre l’alta percentuale di insolvenza fatta registrare dalle imprese nei confronti delle banche. Insolvenza che, nel sistema mutualistico italiano, è praticamente inesistente.<BR> <b>Le prossime tappe del progetto</b><BR> Dopo gli incontri di Canton per l’avvio del progetto, lo studio dei sistemi creditizi e legislativi in Cina e Vietnam e i due corsi di formazione organizzati in Cina, il prossimo appuntamento ufficiale del progetto NIHAO sarà lo “study tour” di giugno, quando 12 funzionari cinesi, selezionati tra quelli che hanno preso parte ai corsi, verranno in Italia per vivere l’attività quotidiana dei Consorzi fidi di Varese e della Lombardia. Tappa conclusiva della missione sarà il workshop di Guangzhou, dove le Associazioni imprenditoriali coinvolte inizieranno a tracciare il nuovo corso dei Consorzi asiatici: più snelli ed efficaci, più vicini alle imprese e agli imprenditori, ma, soprattutto, ispirati al modello consolidato in Italia da Confartigianato.

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