15 Luglio 2009, h. 00:00

Sicurezza alimentare: Via libera alla Legge Comunitaria 2008

Le micro e piccole imprese del settore alimentare possono finalmente abbassare la guardia e mettere da parte le preoccupazioni relative ai controlli in materia di sicurezza alimentare. L’approvazione della Legge Comunitaria 2008, avvenuta lo scorso 23 giugno, ha smussato gli spigoli più taglienti del Decreto Legislativo 193/2007 reintroducendo le semplificazioni delle procedure di autocontrollo per le imprese di piccole dimensioni in conformità ai criteri di ‘flessibilità’ riconosciuti dal Regolamento comunitario 852/2004. Con questo spirito, che conferma i principi sanciti dallo Small Business Act il pacchetto di misure e iniziative per un’Europa a ‘prova di piccoli’, ritorna anche la ‘compliance’ tra operatori del settore alimentare e organi di controllo che il Dlg. 193/2007 aveva cancellato: la prescrizione a ‘priori’ deve precedere sempre l’elevazione di una sanzione. In sostanza, il legislatore europeo parte dal presupposto che la sicurezza dei consumatori si tuteli più efficacemente indicando agli operatori il corretto modo di procedere piuttosto che comminando ammende da capogiro al primo errore. Certo, le multe non scompaiono, ma vengono elevate solo agli operatori che non si adeguano alle prescrizioni degli organi di controllo. Novità anche sugli importi delle sanzioni: dovranno essere proporzionali alla dimensione dell’impresa ed al relativo fatturato. Un principio rivoluzionario che avrà come conseguenza diretta il fatto che una micro impresa non correrà più il rischio di vedersi comminare maxi multe fino a 500.000 euro. Grazie agli interventi di Confartigianato Alimentazione – che nel corso dell’iter di approvazione della Legge Comunitaria 2008 ha sollecitato la presentazione di vari emendamenti – il decreto legislativo 193/2007 ha finalmente cambiato faccia, avvicinandosi allo spirito del Regolamento 852/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che ha introdotto la “flessibilità” nel sistema HACCP per renderlo applicabile “in qualsiasi situazione, anche nelle piccole imprese”. Una flessibilità, ora confermata pure dalla Legge Comunitaria 2008, che il regolamento estende anche alla conservazione dei documenti, che deve essere elastica “onde evitare oneri inutili per le piccole imprese”.

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