11 Maggio 2010, h. 00:00

CONVENTION SERVIZI 2010 – Federalismo e rappresentanza si incontrano alla Convention dei Servizi associativi di Confartigianato

In un’Italia che si attende grandi cose dal federalismo ma che nei fatti è ancora ferma alle prime prove tecniche, e che riscopre solo grazie alla crisi i valori dell’artigianato e della piccola impresa, Confartigianato, un’organizzazione che si fonda proprio sul federalismo, sulla centralità del territorio e sul fornire servizi reali alle imprese, si è data appuntamento a Salsomaggiore per testare la capacità del proprio sistema di dare risposte concrete e sempre aggiornate ai bisogni di chi fa impresa, anche al posto di chi lo dovrebbe fare istituzionalmente ma che spesso se ne dimentica. L’occasione per il punto è l’annuale Convention dei servizi associativi, che per l’edizione 2010 ha scelto il titolo-slogan “FEDERALISTI PER VINCERE: da intermediari degli adempimenti a protagonisti della sussidiarietà”. Il via a una fase due, insomma, di un’organizzazione da sempre proiettata in avanti. Tre giorni di lavori che dal 6 all’8 maggio hanno fatto registrare il tutto esaurito: 530 tra segretari, direttori e funzionari del Sistema Confartigianato provenienti da tutta Italia. La migliore performance di sempre. Saluti istituzionali affidati ai Presidenti di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli, della Provincia di Parma Bernazzoli, di Unioncamere Emilia Romagna Zanlari e del Sindaco di Salsomaggiore Massimo Tedeschi. Il quadro che esce da Salsomaggiore è quello di un sistema pronto a rimettersi in discussione quando sul tavolo c’è il futuro delle piccole imprese; un futuro che passa anche attraverso la capacità delle Associazioni territoriali di intercettare le necessità dei 700.000 artigiani e piccoli imprenditori associati ed erogare di conseguenza servizi sempre più raffinati e complessi per accrescerne la competitività. Una sfida rilanciata da Salsomaggiore dal Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli.<i> “La pista che abbiamo indicato ma sulla quale già siamo – ha detto Fumagalli – nasce dai grandi cambiamenti portati dalla recente crisi ma anche dagli avvenimenti epocali che stiamo vivendo. E’ necessario andare verso un protagonismo della sussidiarietà, che significa servizi che si organizzano dal basso su base territoriale vicini alle imprese, senza attendere un intervento pubblico con una capacità che storicamente abbiamo che però ha bisogno di essere rinvigorita attraverso l’alta professionalità dei cinquecento che oggi sono partecipanti a questa convention dei servizi”.</i> Assistenza fiscale e sindacale, credito, export, ambiente e sicurezza, energia, formazione professionale, ma anche innovazione tecnologica e green economy, questi gli asset confederali nei servizi da rinforzare anche in chiave sussidiaria, oggetto dei gruppi di lavoro che hanno caratterizzato il secondo giorno di lavori della Convention. Letture esterne e stimoli di dibatto che hanno confermato la necessità di dare il via a una nuova stagione di cambiamento e innovazione al servizio dell’economia reale sono arrivate dai numerosi ospiti presenti, dal sociologo Franco Amicucci e dal Presidente della Fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini. Professor Vittadini, cosa significa sussidiarietà nel mondo dell’artigianato? <i>”Vuol dire, all’interno dell’impresa, valorizzazione della persona, delle sue capacità, fiducia nel dipendente, aiuto a vivere a lui e valori che muovono l’imprenditore, l’artigiano. Come esterno tra l’esterno, non una competizione che distrugge l’un l’altro, ma mettersi insieme, un collaborare a livelli stretti. La stessa idea associativa che fa sì che le imprese collaborano, competono e crescono insieme. Un’idea rivoluzionaria questa, perché va contro quell’idea per cui l’economia, lo sviluppo vuol dire mangiarsi, vuol dire dimenticarsi, vuol dire distruggersi”.</i> <BR></br> <b><i>[ARTICOLO CORREDATO DA FOTOGRAFIE]</i></b>

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