1 Febbraio 2011, h. 00:00

Al ‘Piano casa’ non si applica il bonus del 36 e 55%

Non bastava il fitto intreccio tra leggi regionali e delibere comunali. Ora a far traballare la già precaria impalcatura del Piano Casa ci si mette anche il Fisco. Secondo l’Agenzia delle Entrate, infatti, i lavori edilizi previsti dai piani casa regionali non possono fruire delle detrazioni fiscali del 36% per le ristrutturazioni e del 55% per il risparmio energetico. In altre parole le Entrate hanno chiarito che il bonus fiscale spetta unicamente per le spese sostenute per la ristrutturazione di fabbricati esistenti. Niente da fare per gli ampliamenti, che rappresentano la misura su cui poggia tutto il ‘Piano Casa’ targato Berlusconi. <i>“I cittadini – </i>sottolinea il Segretario di Anaepa Confartigianato Stefano Bastianoni -<i> di fronte a questa interpretazione restrittiva dell’Agenzia delle Entrate, non saranno incentivati a investire perché la leva fiscale costituisce una potente formula per favorire gli investimenti”</i> Un’interpretazione che arriva inattesa come una tegola tra capo e collo, tanto più inspiegabile perché in aperta contraddizione con un precedente orientamento degli uffici fiscali. Spiega Bastianoni: <i>“L’Agenzia delle Entrate, nelle guide fiscali per la ristrutturazione edilizia pubblicate di recente, stabiliva che era possibile ampliare gli immobili fruendo dell’agevolazione del 36% . Con questa nuova interpretazione, al contrario, dice che l’ampliamento non può ottenere l’agevolazione fiscale. Questa contraddizione crea ulteriore confusione rispetto a chi dovrebbe investire”.</i> Una confusione che purtroppo va ben oltre il bonus fiscale, nel caos, infatti, c’è ormai da tempo il Piano Casa che non riesce a superare i veti incrociati di regioni ed enti locali e rimane così solo sulla carta. Una situazione denunciata nelle scorse settimane dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. <i>“Il piano casa </i>– ha detto – <i>è stato un fallimento. Avrebbe dovuto creare un giro di affari di 40 miliardi di euro ma non ha dato i risultati sperati. Si sono contrapposte una serie di normative regionali che ne hanno determinato il tracollo”.</i> Ma per il provvedimento, a breve, potrebbe arrivare una prova di appello. <i>“Ora molte regioni </i>– spiega il Segretario di Anaepa Bastianoni – <i>partendo da questa esperienza negativa stanno riscrivendo i nuovi piani, modificando la prima impostazione. Abbiamo dei segnali che, per esempio in Veneto e Sardegna, ci sono delle spinte nuove che ci fanno sperare che questa nuova riedizione del Piano Casa possa offrire occasioni per l’edilizia nel nostro Paese”. </i>

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