13 Febbraio 2012, h. 00:00

Il Governo pensa a un fisco più semplice

Dopo i provvedimenti su liberalizzazioni e semplificazioni, il Governo ora ha intenzione di aggredire il mostro della burocrazia fiscale. Un mostro più che mai prolifico e feroce. L’Ufficio studi di Confartigianato ha calcolato, infatti, che dal 2008 ad oggi, sono state emanate ben 189 norme che hanno complicato la gestione fiscale delle aziende. Una ogni sette giorni. Soltanto 33, invece, le nuove leggi che l’hanno semplificata. E così, oltre al peso delle tasse, gli imprenditori devono sopportare anche le complessità burocratiche per pagarle. Non c’è da stupirsi quindi se sono costretti a bruciare ogni anno quasi 3 miliardi di euro soltanto per svolgere 3 procedure fiscali e a sacrificare 285 ore di tempo per districarsi nelle pastoie connesse agli adempimenti tributari. Il pacchetto di provvedimenti allo studio dell’Esecutivo potrebbe dare alcune prime risposte alle richieste di semplificazione che Confartigianato ha posto in più occasioni e, in particolare, al tavolo di confronto aperto da un anno con l’Agenzia delle Entrate. Per la Confederazione bisogna innanzitutto snellire il sistema delle comunicazioni al fisco, aumentate in modo spropositato per fornire informazioni finalizzate a combattere l’evasione. E su questo fronte sono attese novità positive per quanto riguarda lo spesometro: il decreto dell’Esecutivo dovrebbe recepire le sollecitazioni di Confartigianato ed eliminare l’attuale limite di 3mila euro per l’invio dei dati al Fisco. Un obbligo che sta causando forti problemi agli imprenditori. Nel decreto del Governo dovrebbe anche trovare posto l’eliminazione dell’obbligo di inviare all’Agenzia delle entrate le transazioni avvenute con i Paesi della cosiddetta black list, nel caso queste siano di importo limitato. A rendere un po’ meno complicata la vita degli imprenditori potrebbe arrivare anche una novità in materia di studi di settore. I tecnici del Governo starebbero lavorando ad una modifica delle modalità di applicazione dell’accertamento induttivo per i contribuenti che non hanno compilato correttamente i modelli degli studi di settore. Sul provvedimento del Governo che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni pesano però almeno un paio di vincoli: gli interventi devono essere a costo zero per i conti dello Stato e sono condizionati dalla riforma fiscale che giace ormai da molti mesi in Parlamento. Come dire che siamo ad una prima tappa, ma la strada per semplificare il fisco italiano è ancora molto lunga e tutta in salita.

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