3 Ottobre 2012, h. 00:00

Appalti pubblici e piccole imprese: le novità in un incontro promosso da Anaepa Confartigianato

Nelle prossime settimane il Codice dei Contratti pubblici, varato solo lo scorso anno, rientrerà in cantiere per una prima revisione. Non si tratterà di una riforma a tutto campo ma di un riordino delle modifiche apportate negli ultimi mesi, attraverso i decreti d’urgenza approvati dal Governo. Di “consolidamento del quadro normativo” ha parlato il viceministro alle infrastrutture Mario Ciaccia, intervenendo alla cerimonia di chiusura del corso sulla “Normativa degli appalti”, promosso da Confartigianato Anaepa e Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Il Viceministro non ha fornito dettagli su contenuti e limiti della delega, salvo confermare quanto già detto ai primi di settembre dal Ministro Corrado Passera: l’intervento mirerà a conciliare le oltre 120 modifiche, che tra l’altro, agevolano la partecipazione delle piccole imprese alle gare, con le disposizioni contenute nel Codice per i contratti pubblici. <i>“Non c’è dubbio</i> – spiega il viceministro Ciaccia ai microfoni del Tg@ -<i> che da questo tipo di operazione non può che derivarne vantaggio per tutti gli operatori e quindi è chiaro che potranno trarne vantaggio anche le piccole e medie imprese, che tra l’altro sono quelle che, anche per come sono attrezzate, trovano più difficoltà, a volte, per capire le regole, forse perché nel momento in cui vengono interpretate, vengono interpretate soltanto guardando alle grandi imprese”.</i> Intorno alla puntuale interpretazione di queste complesse regole è ruotato il corso promosso da Confartigianato Anaepa insieme alle categorie degli impiantisti e delle imprese di pulizia. Per il Presidente di Anaepa Confartigianato, la scelta del Consiglio Superiore dei lavori pubblici come partner istituzionale è un tassello strategico nel quadro complessivo volto al miglioramento dei rapporti tra piccole imprese e PA.<i>“Siamo andati dal nostro, chiamiamolo così, “interlocutore di altissimo livello” </i>– sottolinea Redaelli – <i>non solo per la qualità dei relatori, dei docenti, ma per cercare di costruire un rapporto forte per favorire l’eliminazione di quelle barriere che possono esistere tra le imprese e le istituzioni. Le istituzioni, potranno così conoscerci meglio e agire nei nostri confronti con maggiore attenzione e responsabilità”.</i> Delle novità normative, che agevolano la partecipazione delle piccole imprese al mercato dei contratti pubblici ha parlato l’avvocato Claudio Guccione. Per Guccione stiamo assistendo a un cambio di paradigma, a favore delle PMI.<i> “Da un approccio del passato molto teso, diciamo così, alla preclusione della suddivisione artificiosa in lotti, che è un divieto che se è artificioso rimane, adesso c’è molta attenzione e sensibilità all’ingresso delle piccole e medie imprese, non solo nelle opere ordinarie ma anche nelle opere cosiddette strategiche, o di preminente interesse nazionale” </i>spiega l’avvocato. Tra i provvedimenti che lasciano intuire la concreta volontà del Governo di ridurre gli steccati che finora hanno intralciato l’accesso diretto delle piccole imprese alle gare, l’avvocato Guccione sottolinea la possibilità, introdotta dal Decreto sviluppo, di suddividere gli appalti in lotti. <i>“C’è sicuramente un attenzione all’ingresso </i> – rimarca Guccione. <i>Addirittura c’è da suggerire la suddivisione in lotti, laddove non artificiosa, proprio per consentire alle piccole imprese un ruolo, anche in associazione temporanea con grandi imprese o come singole imprese, proprio per farle partecipare a questa nuova epoca”.</i> Altre novità sono attese da Bruxelles. E’ in dirittura d’arrivo, infatti, la Direttiva Europea sui Contratti pubblici che introduce principi avanzatissimi, tra i quali la valutazione dell’impatto sulle comunità delle infrastrutture. Concetti talmente avanzati da far ipotizzare tempi più lunghi di quelli segnati sull’agenda dell’Europarlamento. Uno scenario prefigurato dal professor Filippo Satta, docente di diritto amministrativo <i>“Ho l’impressione</i> – spiega – <i>che i tempi non saranno brevi. Pensavano di riuscire ad approvare entro dicembre ma già si parla di aprile. Secondo me ci sono problemi giuridici tecnici, e quindi politici molto seri. Perché l’idea è grandiosa ma renderla operativa è un’impresa”.</i>

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