23 Aprile 2013, h. 00:00

Mario Draghi striglia le banche: “Grave non prestino a tassi ragionevoli”

mario draghiMario Draghi parte all’assalto delle banche dell’eurozona. Durante un intervento all’Università di Amsterdam sulla crisi economica dell’Unione, infatti, l’ex governatore di Bankitalia e attuale numero uno della Banca Centrale Europea ha definito “grave il fatto che le banche non prestino a tassi ragionevoli” e “sconcertante che le piccole e medie imprese soffrano questa stretta creditizia più dell’industria, se si considera che le pmi rappresentano i tre quarti dell’occupazione europea”. Una realtà che varia da paese a paese e che, di conseguenza, rende meno competitive le imprese dei paesi maggiormente in crisi. Un attacco che fa tremare i polsi alle banche italiane ma che, probabilmente, ha strappato un sorriso ai tanti, ormai troppi, cittadini e imprenditori italiani che in banca, negli ultimi tempi, hanno sentito ripetersi la stessa identica parola: no. A cominciare dal presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, che proprio nei giorni scorsi aveva denunciato per l’ennesima volta questa incredibile situazione. “Chiediamo alla Bce un intervento per le micro e piccole imprese. In Italia – ha detto il numero uno degli artigiani italiani – abbiamo il costo del denaro più alto di tutta Europa. Il tasso di interesse pagato dalle imprese italiane è maggiore di quasi un punto percentuale, 97 punti base, rispetto alla media europea”. Nel 2012, infatti, le nostre imprese hanno pagato 14,3 miliardi di euro in più di quelle tedesche, dando una spallata alla competitività italiana. Se a questo, ha ricordato ancora il presidente Merletti, aggiungiamo “che molte imprese ricorrono a finanziamenti per coprire i mancati pagamenti della pubblica amministrazione”, si capisce quanto sia difficile, se non addirittura surreale, la situazione italiana. Al governatore della BCE ha fatto eco il Fondo monetario internazionale che, a distanza di 24 ore, ha confermato come “il credito nell’eurozona continui a contrarsi, di circa il 5% dallo scoppio della crisi, con il risultato di affamare il vitale settore delle piccole e medie imprese e di bloccare la ripresa economica”. E mentre la politica italiana continua a discutere sulla spartizione delle poltrone romane e sul costo di un caffè alla buvette del Senato, gli imprenditori italiani sono allo stremo delle forze. Forse, allora, conviene prenderla con un pizzico di ironia e descrivere l’attuale situazione creditizia del paese con le parole di un grande scrittore americano, Mark Twain, convinto che “le banche siano il posto dove ti prestano l’ombrello quando c’è bel tempo e te lo chiedono indietro quando inizia a piovere”.

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