27 Gennaio 2014, h. 10:58

EDILIZIA – Siglato il rinnovo del contratto nazionale di lavoro delle imprese artigiane dell’edilizia

Confartigianato Edilizia e le altre Associazioni artigiane del settore edile hanno firmato con i Sindacati di categoria (Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil) l’accordo per il rinnovo del contratto del settore, scaduto il 31 dicembre del 2012.

Il nuovo accordo, che interessa circa 200mila lavoratori dipendenti, conferma il modello contrattuale basato sul ruolo del contratto nazionale e della contrattazione di secondo livello. Si prevede un adeguamento delle retribuzioni per coprire la perdita di potere d’acquisto subita dai salari rispetto all’inflazione reale degli ultimi 3 anni e quella prevista per i prossimi 2, ottenuta, però, spostando in avanti nel tempo gli aumenti salariali.

L’aumento previsto per tutta la durata del contratto (di 3 anni e 3 mesi, dal 1° gennaio 2013 fino al 31 marzo 2016) è pari complessivamente a 84,62 euro lordi per il primo livello, a 97,31 per il secondo, e a 110 al terzo livello. Gli aumenti saranno suddivisi in tre tranches con decorrenza gennaio 2014, gennaio 2015 e dicembre 2015.

Il rinnovo è stato concluso senza la previsione di arretrati e senza la corresponsione di un importo una tantum per il periodo di carenza contrattuale.

Gli impegni assunti dalle parti riguardano anche la revisione dei meccanismi dell’Anzianità Professionale Edile (APE), l’EVR (elemento variabile della retribuzione) e uno specifico protocollo sulla bilateralità che apre alla possibilità di costituire nuove casse edili artigiane.

Le trattative, durate oltre un anno, sono state rese complesse dalla profonda crisi in atto, che ha colpito pesantemente le imprese ed i lavoratori, ma sono state sempre contraddistinte da un approccio costruttivo che ha consentito di giungere ad un’intesa valutata positivamente dalle organizzazioni imprenditoriali.

“E’ necessario – sottolinea Arnaldo Redaelli, Presidente di Confartigianato Edilizia – che le Organizzazioni imprenditoriali e i Sindacati dei lavoratori si impegnino congiuntamente per individuare misure ed iniziative finalizzate al rilancio del settore, in particolare con riferimento all’elevato costo del lavoro che penalizza la redditività delle imprese”.

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