23 Aprile 2014, h. 00:00

Dal Parlamento europeo via libera al regolamento sul ‘made in’

Il 15 aprile l’Italia ha vinto una battaglia fondamentale per difendere la qualità della produzione manifatturiera del nostro Paese. A Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la proposta di regolamento per rendere obbligatoria l’indicazione d’origine dei prodotti di consumo non alimentari. La proposta è stata presentata dal Vicepresidente della Commissione europea e Commissario per l’Industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, e dal Commissario per la Salute e la politica per i consumatori, il maltese Tonio Borg. L’obiettivo delle etichette “Made in” consiste nel migliorare la tracciabilità delle merci e potenziare la tutela dei consumatori attraverso il rafforzamento della sorveglianza e dei criteri di sicurezza dei prodotti. L’Europarlamento ha inoltre chiesto pene più severe per le imprese che non rispettano le norme di sicurezza e vendono prodotti potenzialmente pericolosi. Il voto di Strasburgo è stato salutato con soddisfazione da Confartigianato che da anni si batte proprio per valorizzare il patrimonio manifatturiero dell’artigianato e della piccola impresa, difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione. Ma la battaglia non finisce con il voto del 15 aprile. Per vincere la guerra, la strada è ancora lunga. Il via libera di Strasburgo è infatti solo in ‘prima lettura’ e bisogna attendere l’approvazione finale del Consiglio europeo. Considerata la fine della legislatura, occorre quindi consolidare una posizione politica in vista della ripresa del negoziato con il Consiglio da parte dell’Europarlamento che uscirà dalle elezioni del 25 maggio. Il percorso non sarà facile perché le posizione dell’Italia, sostenuta – tra gli altri – da Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Romania, Bulgaria, è osteggiata dai Paesi nordici, con in testa i tedeschi che hanno al loro fianco Svezia, Olanda, Finlandia, Lettonia, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Danimarca. Ora la battaglia passa nelle mani del prossimo Governo europeo a Presidenza italiana che deve impegnarsi per completare rapidamente l’iter dell’approvazione definitiva. “Ora manca la tappa finale. Confidiamo – sottolinea il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – che il prossimo Governo Ue a Presidenza italiana si batta per arrivare velocemente al via libera definitivo Il Governo Renzi ha nelle proprie mani la responsabilità di difendere e valorizzare il ‘modello Italia’. Ci auguriamo che finalmente, dopo anni di battaglie, la difesa del ‘made in’ possa trovare piena attuazione. L’Italia, insieme con la Germania è, tra i G20, il Paese europeo con il maggiore valore aggiunto manifatturiero al mondo, insieme a Cina, Corea del Sud e Giappone. Questo nostro record va difeso senza esitazioni”.

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