5 Febbraio 2015, h. 15:07

Confartigianato Emilia Romagna verso l’Expo

Expo Mascotte Milano 1

“Esattamente tra 86 giorni da oggi aprirà i battenti l’Expo2015, vi prenderanno parte 145 Paesi, 3 organizzazioni internazionali e sono previsti oltre 30 milioni di visitatori, Confartigianato Emilia Romagna sarà in prima linea a Milano, per portare l’eccellenza del settore manifatturiero legato all’alimentazione, tema dell’Expo”. Così il presidente Marco Granelli annuncia l’iniziativa di Confartigianato Emilia Romagna in vista della manifestazione che avrà un impatto positivo sul sistema economico italiano: dal 2012 al 2020 l’evento potrà realizzare 23,6 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, con 191.000 persone impiegate direttamente o indirettamente.

Confartigianato Emilia Romagna presenta “Italian makers village”, uno spazio pensato per tutte le imprese Emiliano-Romagnole che vogliono essere all’Expo, si tratta di uno spazio a disposizione per due settimane: la prima dal 25 al 29 giugno e la seconda dal 17 al 21 settembre. “Con questa iniziativa”, spiega Marco Granelli, “Confartigianato Emilia Romagna vuole rendere le imprese dell’Emilia Romagna protagoniste di un grande evento e dare loro la possibilità di sfruttare al meglio la vetrina mondiale dell’esposizione che si terrà a Milano. Invitiamo pertanto le aziende interessate a rivolgersi direttamente alle nostre sedi dei vari territori per ogni informazione utile per la presenza all’Expo; gli imprenditori potranno così scegliere se essere a Milano a giugno o a settembre”.

L’Emilia-Romagna è la seconda regione manifatturiera in Italia: il comparto conta 52.502 imprese registrate, di cui il 57,5% pari a 30.180 sono artigiane; la componente manifatturiera rappresenta l’11,3% del totale imprese e il 22,3% dell’artigianato; oltre la metà (57,5%) delle imprese manifatturiere di questa regione sono artigiane. Nel settore manifatturiero risultano impegnati 449.271 addetti, pari al 28,6% degli occupati totali; nell’artigianato manifatturiero si contano 117.877 addetti pari al 37,2% dell’occupazione artigiana e al 26,2% dei lavoratori nel settore manifatturiero. In particolare si osserva che il 96,8% delle imprese che operano nel manifatturiero sono micro e piccole imprese con meno di 50 addetti e occupano il 50,9% degli occupati del settore. In termini di occupati l’artigianato manifatturiero dell’Emilia-Romagna vede concentrata oltre la metà (57,1%) dell’occupazione in quattro settori: Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con 25.340 addetti (21,5% del totale), Industrie alimentari con 16.640 addetti (14,1%), Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature con 14.681 addetti (12,5%) e Confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia con 10.612 addetti (9,0%).

Expo Milano 2015, Esposizione Universale dedicata alla sicurezza e alla qualità alimentare sarà centrata sul tema: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. “Si tratta di un evento che rappresenta un’occasione per mettere in evidenza la qualità, la creatività e il legame con la tradizione e il territorio delle produzioni artigiane del settore alimentare – prosegue Marco GranelliNella nostra regione, prima in Italia per numero di prodotti agroalimentari di qualità Dop e Igp, ben 39, il settore dell’artigianato alimentare conta 8.166 imprese. La maggior parte di queste, l’81%, sono nei servizi di ristorazione: cibi da asporto (42,4%) e Pasticcerie panifici e gelaterie (38,6%). Confartigianato le aiuterà ad arrivare all’Expo, per poter portare fin la tutta l’eccellenza che le contraddistingue”.

A confermare la pregevolezza dei prodotti emiliano romagnoli sono i dati dell’export: nei primi nove mesi del 2014 il valore delle esportazioni manifatturiere in Emilia-Romagna – che rappresentano il 97,6% del totale export della regione – è pari a 38,6 miliardi di euro, valore più elevato registrato tra le regioni italiane dopo quello della Lombardia (78,8 miliardi di euro) e pari al 13,7% dell’ammontare complessivo dell’export nazionale. Nei primi nove mesi del 2014 la domanda del made in Emilia-Romagna cresce del 4,2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, con una dinamica più che doppia rispetto al +1,7% della media nazionale. Esaminando le aree di destinazione si osserva che i mercati dell’UE a 28, che rappresentano il 54,9% dell’export manifatturiero dell’Emilia-Romagna, registrano un incremento delle vendite del 7,2%, variazione percentuale di molto superiore al +0,7% registrato dai mercati Extra UE a 28 a cui è destinato il rimanente 45,1% dell’export manifatturiero della regione.

In Emilia-Romagna i primi 10 mercati che rappresentano complessivamente il 57,2% dell’export manifatturiero, sono: Germania (12,7%), Francia (11,1%), Stati Uniti (9,4%), Regno Unito (5,8%), Spagna (4,2%), Russia (3,6%), Cina (2,9%), Polonia (2,7%), Paesi Bassi (2,5%) e Belgio (2,4%); nei primi nove mesi del 2014 le vendite dei prodotti manifatturieri fatti in Emilia-Romagna crescono di più nei Paesi Bassi (+14,5%), in Spagna (+13,4%) e in Polonia (+11%).  A livello settoriale si evince che i primi 10 settori del made in Emilia-Romagna, che rappresentano complessivamente l’85,7% dell’export totale della regione, sono: Macchinari e apparecchiature nca (29,9%), Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (10,2%), Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) (8,1%), Prodotti alimentari (8,1%), Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (7,7%), Prodotti chimici (5,8%), Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (4,9%), Prodotti della metallurgia (4,5%), Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (3,4%) e Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (3,0%).

Nel periodo I-III trimestre 2014 le vendite di questi prodotti crescono di più, rispetto allo stesso periodo del 2013, per Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+11,9%), Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+9,0%) e Prodotti della metallurgia (+8,2%).

“Ciò che veramente rende uniche le imprese della nostra regione”, spiega il presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli, “è il “valore artigiano” della manifattura, parliamo di imprese nelle quali c’è una predominanza di alcuni caratteri e in particolare: rielaborazione della struttura e composizione delle materie prime, combinando in differenti matrici tecnologiche prodotti artigianali caratterizzati da creatività, innovazione ed originalità; la realizzazione dei prodotti è fondata sulle conoscenze della tradizione e caratterizzata da un forte legame con le risorse – umane e materiali – del territorio. Tutta questa sapienza, eccellenza, bontà è ciò che porteremo all’Expo di Milano. Porteremo il Made in Emilia Romagna”.

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