8 Maggio 2015, h. 17:18

In Europa si riapre uno spiraglio per la tutela del ‘made in’

Ci sono delle novità sul fronte del ‘made in’, la proposta di regolamento comunitario che rende obbligatoria l’indicazione d’origine dei prodotti non alimentari importati da Paesi terzi che è bloccata per l’opposizione di molti Paesi nordici dell’Unione.

La Commissione europea proporrà al Consiglio di arrivare all’introduzione del marchio ‘made in’ almeno per alcuni settori. Inizialmente potrebbero essere 3: tessile, calzature e ceramiche. Questa ipotesi di compromesso potrebbe sbloccare un provvedimento che sta a cuore a Confartigianato per garantire la tracciabilità delle merci e difendere la qualità delle nostre produzioni.

Nel corso del dibattito sul ‘ made in’ svoltosi il 6 maggio in Commissione, il responsabile per l’ agenda digitale, il tedesco Günther Oettinger, ha ritirato la riserva che aveva precedentemente avanzato per bloccare la proposta.

Da parte sua la commissaria all’industria, la polacca Elzbieta Bienkowska, durante un’ audizione al Parlamento Ue tenutasi nel pomeriggio della stessa giornata, ha detto che finalmente “vedo la luce in fondo al tunnel: tra gli 11 Paesi contrari” al ‘ made in’  (tra cui Olanda, Germania, Gran Bretagna, Danimarca e Svezia) e, più in generale alla proposta di direttiva sulla sicurezza dei consumatori di cui il provvedimento fa parte, “é stata trovata qualche sorta di soluzione. Ci vuole pazienza”, ha poi aggiunto sottolineando che é “inaccettabile che per un solo articolo tutto il pacchetto resti bloccato”.

L’ articolo del provvedimento dedicato all’indicazione dell’ origine dei prodotti importati nell’ Ue è il numero 7 ed a causa sua – e dell’opposizione di tanti Paesi – la proposta di direttiva nei mesi scorsi si è incagliata sulle secche del Consiglio. I 28 ministri Ue responsabili per la competitività torneranno ora a parlarne, nel tentativo di sbloccarne l’ iter, il 28 maggio prossimo. Una discussione che sarà preceduta dall’ incontro in programma tra gli ‘ sherpa’ dei ministri martedì prossimo e poi da quella degli ambasciatori dei 28 fissata per il 20 maggio.

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