6 Luglio 2015, h. 13:18

STUDI – Nei primi quattro mesi 2015 produzione manifatturiera -0,2%; ripresa più lontana nei settori di Micro e piccola impresa (-3,3%)

L’inizio del 2015 è stato caratterizzato dal ritorno in positivo della dinamica del Pil dopo il lungo tunnel della recessione 2012-2014, ma i segnali congiunturali per il settore manifatturiero sono ancora incerti e la ripresa fatica a consolidarsi. Il prolungamento della crisi greca con la spinta verso l’alto dello spread sui rendimenti dei titoli di stato e di conseguenza dei tassi di interesse potrebbe rallentare processi di investimento con effetti negativi su occupazione, innovazione e produttività.

La fiducia delle imprese a giugno risulta in salita, anche se si registra un aumento più contenuto per il settore manifatturiero. L’esame delle variazione congiunturali trimestrali– dato di maggiore rilevanza per l’impatto sulle variazioni periodiche del Pil – evidenzia che nel periodo febbraio-aprile 2015 l’indice della produzione manifatturiera sale dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. L’andamento della produzione è meno positivo se valutato nei primi cinque mesi dell’anno: tenuto conto degli effetti di calendario, l’output manifatturiero segna, infatti, una leggera flessione (-0,2%), con ampie differenze settoriali. Mentre si registra una marcata crescita della produzione per Autoveicoli (+23,7%), Raffinati (+9,8%) e Farmaceutico e Computer-elettronica (entrambi a +6,2%), i comparti di micro e piccola impresa (MPI), nel complesso, registrano una diminuzione della produzione del 3,3%; nel dettaglio dei settori dove l’occupazione di MPI supera il 60%, si registra una crescita della produzione per Altre manifatturiere (+4,1%) e Alimentare (+0,3%), mentre registra il segno negativo per Stampa (-2,4%), Mobili (-3,8%), Pelle (-4,0%), Legno (-4,6%), Abbigliamento e Prodotti in metallo (-6,6%).

Le favorevoli condizioni del tasso di cambio supportano il dinamismo della domanda estera che nel trimestre febbraio-aprile 2015 determina una crescita delle esportazioni del 2,7% rispetto al trimestre precedente; maggiore dinamismo – anche grazie alla svalutazione dell’euro – per i Paesi extra Ue (+4,8%) rispetto ai Paesi dell’Unione (+0,9%); le stime preliminari sul commercio extra Ue evidenziano che le vendite all’estero del trimestre marzo-maggio 2015 salgono del 3,1% rispetto al trimestre precedente.

In parallelo nell’ultimo trimestre cresce anche la domanda di beni dall’estero che determina un aumento delle importazioni del 3,8% rispetto al trimestre precedente.

Il fatturato del comparto manifatturiero nell’ultimo trimestre segna un aumento congiunturale dello 0,5%, mentre si osserva una migliore performance per gli ordini, in salita dell’1,8%, con un balzo in avanti degli ordini interni (+3,8%) mentre retrocedono – seppur leggermente (-0,9%) –  quelli provenienti dall’estero.

Le dinamiche del fatturato – incorporando variazioni di prezzo e di quantità vendute – vanno lette con riferimento a prezzi alla produzione che a maggio 2015 sono stazionari (+0,2%) sul mercato interno mentre segnano un maggiore dinamismo sul mercato estero area euro (+0,6%) e sul mercato estero area non euro (+1,3%).

L’analisi dell’Ufficio Studi della produzione nei settori energivori e della domanda di energia in QE-Quotidiano Energia

 

Dinamica produzione nei settori di Micro e Piccola Impresa

(Var. % gennaio-aprile 2015 rispetto a stesso periodo anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Cruscotto della congiuntura del settore manifatturiero

(Var. % congiunturale su dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat, Terna, Mise-Dgerm)
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