14 Settembre 2015, h. 12:19

Ricambi orologeria, il Consiglio regionale della Lombardia dalla parte degli artigiani

La battaglia tra riparatori e multinazionali produttrici di orologi continua ormai da qualche anno. Da quando, cioè, i produttori hanno iniziato a non inviare più i ricambi agli orologiai indipendenti. Una mossa fatta per controllare l’intera filiera degli orologi, dalla fabbrica al mercato dei ricambi, seguendo il pessimo esempio di altri comparti dell’artigianato.
I colossi del settore l’hanno definita “distribuzione selettiva dei ricambi”, ma in realtà è il tentativo di sopprimere l’intera rete di assistenza indipendente e di privare i cittadini della libertà di scegliere a chi affidare le cure del proprio orologio.
Dal 2002 le parti vanno a avanti a colpi di carte bollate e ricorsi. Il rischio è quello di spazzare via in un colpo solo l’intero settore della riparazione e dell’assistenza postvendita, un mercato che vale 200 milioni di euro l’anno e che coinvolge più di 5mila laboratori in tutta Italia.
Se nel settembre del 2013 la Commissione europea aveva deciso di chiudere l’istruttoria avviata dalla CEAHR, la sigla europea del settore, dando di fatto ragione alle multinazionali degli orologi, oggi il Consiglio regionale della Lombardia si è mosso per aiutare gli artigiani indipendenti. Per farlo, ha approvato una risoluzione che impegna presidente e giunta a fare pressioni sul Governo per convincere l’Europa a fare un passo indietro e a tutelare i piccoli imprenditori del settore.

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